Elettromagnetismo a Vibo. Censore interroga i ministri della Salute e dell’Ambiente

«Gli effetti dell’assorbimento di energia elettromagnetica sono ormai noti, così come note e chiare sono diverse evidenze scientifiche indicanti correlazioni con l’insorgenza di patologie anche gravi. A Vibo Valentia, è cronaca di queste ultime ore, a giudizio della Procura della Repubblica di Vibo Valentia esistono fondate motivazioni scientifiche e procedurali tali da giustificare la sottoposizione a sequestro di quattro ripetitori di diffusione radiotelevisiva e telefonica, ricadenti nel limitrofo comune di Stefanaconi ancorché situati tra il cimitero ed il castello normanno-svevo della città capoluogo di provincia». E’ questo l’incipit di una accorata interrogazione parlamentare indirizzata al Ministero della Salute ed al Ministero dell’Ambiente e depositata, in qualità di primo firmatario, dal Deputato del Partito Democratico Bruno Censore.  «Dal provvedimento, eseguito dalla Polizia giudiziaria su disposizione della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, è emerso che l’Arpacal avrebbe rilevato emissioni elettromagnetiche superiori alla norma, fuori dai limiti imposti dalla legge. Non c’è dubbio, insomma, che sia quanto mai necessario elevare il grado di protezione della popolazione e dell'ambiente. La tutela della salute dai rischi dell'elettromagnetismo - ricordano gli interroganti - è stata riservata allo Stato dall’articolo 4 della Legge n. 36 del 22 febbraio 2001 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici) che con successivo decreto, e il D.P.C.M. 08 luglio 2003, su proposta del Ministro dell'Ambiente di concerto con il Ministro della Salute, ha individuato i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Successivamente, anche sulla scorta del rapporto di Bioinitiative, attraverso la risoluzione del 24 aprile 2009, il Parlamento Europeo ha esortato i Paesi membri ad adottare seri e urgenti provvedimenti cautelativi nei confronti delle esposizioni ai campi elettromagnetici, per questo si chiede di sapere quali iniziative intenda adottare il Governo per ricondurre i livelli di qualità per la protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici a quelli suggeriti da recenti ricerche. Porsi radicalmente contro tecnologie effettivamente irrinunciabili sarebbe anacronistico, ma quando in ballo c’è la salute umana - conclude Bruno Censore - sono altresì irrinunciabili, quanto moralmente doverosi, principi di precauzione e prevenzione e un approccio coscienzioso in modo tale da consentire uno sviluppo tecnologico caratterizzato da impatti ambientali e sanitari il più bassi possibile». 

 

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.