Fabrizia, arrivano 150mila euro per la viabilità. Minniti: “Ora un confronto con i fabriziesi”

Nel corso della seduta del consiglio regionale di ieri è stato approvato l’emendamento per l’erogazione al Comune di Fabrizia di un contributo straordinario di 150mila euro finalizzato alla  riparazione delle buche sia sulla ex Strada Statale 501 Mongiana – Fabrizia – Gioiosa Ionica, sia sulla Strada Provinciale n. 9 Mongiana – Fabrizia - Laureana di Borrello, tutt’ora chiusa al transito dall’ordinanza del presidente della Provincia. È quanto ha comunicato l’autore dell’emendamento Gianni Nucera al sindaco della cittadina dell’Allaro Antonio Minniti. Ciò è avvenuto, secondo quanto spiega il capo dell’esecutivo, “a seguito dell’ultima manifestazione di protesta tenutasi il 15 ottobre 2015, alla quale ha partecipato Gianni Nucera che, oltre ad esprimere solidarietà alla comunità locale e sostegno alla giusta causa dell’amministrazione comunale di Fabrizia, che da diversi anni si batte per la riparazione delle strade, ha assunto un impegno politico che si è concretizzato grazie al suo lavoro istituzionale e di rappresentante del popolo. Il contributo – sostiene Minniti - certamente non è risolutivo della problematica della viabilità, ma è un primo significativo passo verso questo territorio che si dovrà trasformare in costante attenzione della coalizione regionale di centrosinistra in vista dei programmi, immediati e futuri di investimento nazionali,  regionali e comunitari destinati alle zone interne più svantaggiate. Come sindaco di Fabrizia – sottolinea Minniti - esprimo a nome mio personale, del vicesindaco Suppa, dell’assessore Mamone e del presidente del consiglio Antonio Carè, un vivo ringraziamento all’onorevole Gianni Nucera, all’onorevole Michele Mirabello che ha sostenuto l’emendamento sia in Commissione che nella riunione dei Capigruppo, ed al presidente Oliverio che ha dimostrato la giusta attenzione per il nostro territorio, anche per la tenacia dell’amministrazione comunale per le battaglie condotte a sua difesa di cause giuste e generali. Pertanto – è la conclusione - rivolgo un invito ufficiale al presidente Mario Oliverio, all’onorevole Gianni Nucera ed all’onorevole Michele Mirabello ad un incontro ufficiale da tenersi il più presto possibile presso il Comune di Fabrizia, per un confronto politico di merito con la comunità locale finalizzato a verificare nuovi e immediati provvedimenti per quanto ancora mancante sulla viabilità e su tutti gli altri fattori di potenziale sviluppo delle comunità che vivono in territori disagiati”.

Anche il Comune di Reggio sostiene la proposta di legge sul reddito minimo in Calabria

"Oggi 22 ottobre 2015, durante la seduta del Consiglio comunale di Reggio Calabria, è stata approvata una mozione a sostegno della proposta di legge regionale n. 19/10 sul Reddito minimo. Mozione messa all’ordine del giorno grazie alla solerzia del consigliere Filippo Burrone". E' quanto rende noto il capogruppo de "La Sinistra" in Consiglio regionale Giovanni Nucera che aggiunge: "Ringraziamo innanzitutto il consigliere Burrone per aver presentato la mozione; poi rivolgiamo il nostro ringraziamento alla maggioranza per aver approvato la mozione e all'opposizione per essersi astenuta". "Il Comune di Reggio si aggiunge a quella lunga lista di enti che nelle ultime settimane hanno deciso di esprimersi a favore della proposta di legge sul reddito minimo in Calabria. Tra questi vogliamo ricordare soprattutto la Provincia di Reggio Calabria, presieduta da Giuseppe Raffa, che all’unanimità ha voluto dare il suo sostegno alla proposta sul Reddito minimo". "È in atto un processo che dal basso scuote la politica e le istituzioni regionali affinché il Reddito minimo venga finalmente messo all’ordine del giorno. Non si tratta però di un’iniziativa popolare o partitica, ma di un’azione a tutti gli effetti istituzionale. La Provincia e numerosi comuni calabresi, ai quali si aggiunge ora quello di Reggio Calabria – futura Città metropolitana, stanno dando un segnale cui difficilmente si può rimanere indifferenti. Un segnale forte - evidenzia il consigliere regionale - che coglie un profondo rivolgimento della nostra società: ora che la povertà è diventata un problema endemico per la nostra terra - conclude Giovanni Nucera - è giunta l’ora di una misura sociale di civiltà e di solidarietà".

 

"In Calabria 260 mila famiglie versano in seria difficoltà economica"

"Durante la riunione dei rappresentati dell’Alleanza contro la povertà a Catanzaro, è stato reso pubblico un dato preoccupante: in Calabria sono 260 mila le famiglie che versano in seria difficoltà economica. L’Alleanza, in tale contesto, ha sottolineato quanto sia urgente per il Paese dotarsi di una strategia di contrasto alla povertà assoluta, nella forma di Reddito di Inclusione Sociale nazionale". Ad affermarlo è il consigliere regionale Giovanni Nucera (capogruppo de "La Sinistra") che sottolinea: "Abbiamo già apprezzato l’impegno dimostrato già lo scorso fine settembre durante un’altra iniziativa promossa dai rappresentanti dell’Alleanza contro la povertà, tenutasi a Lamezia Terme, da cui partiva la medesima richiesta di un intervento nazionale in favore dell’inclusione sociale. Ma vogliamo qui ricordare che in Calabria - evidenzia Nucera - ci sono già le basi per approvare in breve tempo una misura a sostegno del reddito".  "Reca la mia firma la proposta di legge n.19/10^ ‘Sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati’ presentata lo scorso marzo in Consiglio regionale. Il progetto normativo - spiega Giovanni Nucera - prevede la corresponsione di 7200 euro lordi annuali, somma da rivalutare sulla base degli indici sul costo della vita elaborati dall’Istat. Il quattro giugno scorso, la proposta di legge passa il vaglio con voto unanime della III Commissione. Attorno alla nostra proposta si è condensato l’interesse di svariati ambienti della società civile e della politica. Abbiamo raccolto il sostegno di Mimmo Nasone e di Don Ciotti di 'Libera', di Mario Nasone, coordinatore del Forum Terzo Settore, di Lucia Lipari di SOS Giustizia, di UGL Scuola, di tutti i segretari dell’area della sinistra (PdCI, Rifondazione Comunista). Moltissimi sindaci hanno presentato ed approvato, nelle sedi preposte, mozioni a sostegno della legge. Infine, anche il Consiglio provinciale di Reggio Calabria ha approvato all’unanimità una mozione sul Reddito Minimo lo scorso fine settembre".  Continua Nucera: "Noi stiamo portando avanti, sin dai primi giorni della nostra attività politica nelle Aule del Consiglio regionale, una battaglia di civiltà per i nostri concittadini strozzati dalla povertà. Ma abbiamo combattuto anche fuori dal Palazzo, con numerosi incontri con la cittadinanza, le associazioni, i comuni e il Terzo Settore.  Ai fondatori dell’Alleanza contro la povertà - ovvero all’Anci, all’Azione Cattolica, alla Caritas italiana, al Cnca, alla Comunità di Sant’Egidio, a Confcooperative, alla Conferenza delle Regioni e delle province autonome, alla Federazione nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, alla Fio.Psd, alla Fondazione Banco Alimentare Onlus, al Forum nazionale del terzo settore, a Jesuit social network, a Legautonomie, a Save the Children e a Umanità nuova del Movimento dei focolari - chiediamo di incontrarci subito per un confronto sul Reddito minimo garantito e per sostenere insieme la proposta di legge regionale, il cui iter è già avviato da diversi mesi. Non possiamo perdere l’occasione di far sì - prosegue il capogruppo de ‘La Sinistra’ - che il Reddito di inclusione sociale possa essere presto, prestissimo, una realtà in Calabria. L’occasione sfumerà solo se i soggetti favorevoli al provvedimento saranno divisi. Noi diciamo che il cambiamento può e deve partire dalla regione più povera d’Italia, ma solo con il sostegno di tutti” - rilancia Nucera.  "Chiediamo a tutti i consiglieri della Regione Calabria, che solo pochi mesi fa avevano espresso voto unanime su questa proposta di legge - conclude Giovanni Nucera - di convergere per l’approvazione del Reddito Minimo con l’impegno e con la sensibilità che si richiedono ad una Giunta e ad una maggioranza di sinistra. La legge regionale da noi proposta ha i caratteri della necessità e dell’urgenza, suffragati drammaticamente dai dati ISTAT e SVIMEZ sulla povertà. Ormai tutte le voci più autorevoli, oltreché l’Unione europea, ci chiedono di non perdere tempo".

 

Vertenza Simply: i dipendenti riprendono a sperare

"Vogliamo esprimere una cauta soddisfazione per la soluzione della vertenza che coinvolgeva i dipendenti dei sei punti vendita Simply presenti nella città di Reggio Calabria". E’ quanto afferma il capogruppo alla Regione de “La Sinistra” Giovanni Nucera che aggiunge: "Ci uniamo all’esultanza dei dipendenti dei 65 dipendenti della Sgs group srl, in attesa di ricevere stipendi arretrati da mesi, che, grazie all’accordo raggiunto, riprendono a sperare. Come si può leggere nel verbale d’accordo, si concretizza un fitto di ramo d'azienda tra la Sgs group srl, società uscente nella gestione dei supermarket, e la Gicap spa, azienda subentrante. L’accordo di massima siglato prevede quindi l’assorbimento di tutte le maestranze, interessando, oltre i 65 lavoratori dell’ex Sgs group srl, anche i 49 di Saldo srl. Tutti i punti vendita saranno aperti entro 90 giorni dalla stipula del contratto di fitto e, comunque, non oltre la metà di dicembre. Il verbale d'accordo è stato sottoscritto per la Sgs group srl dagli amministratori giudiziari Francesco Aricò e Maurizio Occhiuto, per la Gicap spa da Giovanni Capone, Pietro Carrà e Roberta Capone ed anche dai sindacalisti De Stefano e Basile". Rilancia Giovanni Nucera: "Da parte nostra, sentiamo di ringraziare prima di tutto i lavoratori che hanno fatto valere il coraggio che proviene dalla disperazione e dal bisogno di lottare per il loro futuro. Ovviamente, ringraziamo tutti coloro che hanno permesso questo accordo e vigiliamo affinché venga concretizzato come promesso, permettendo a decine di famiglie di trascorrere un sereno Natale”.

 

Lavoratori Simply in agitazione, sostegno di Nucera: "Situazione drammatica"

"Non cada l’oblio sui 65 lavoratori dei punti vendita Simply oggi in stato di agitazione davanti la Prefettura di Reggio Calabria. Venga istituito, il prima possibile, un tavolo tecnico con il Procuratore della Repubblica, il Presidente del Tribunale, il Giudice per le misure di prevenzione, i due amministratori giudiziari Aricò e Occhiuto ed i sindacati". Lo sostiene il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Giovanni Nucera che "assieme a Demetrio Delfino, presidente del Consiglio comunale", dà il proprio sostegno a questi lavoratori. Spiega Nucera: "Lo sciopero è stato indetto dalla UILTuCS e dalla sua segretaria provinciale Sabrina De Stefano a causa della grave situazione di crisi e di disagio che stanno vivendo da mesi i dipendenti della Sgs group, situazione drammatica denunciata anche dal SUL tramite il coordinatore provinciale Aldo Libri. Dopo mesi di totale chiusura e sordità da parte dei curatori giudiziari, oggi alcuni rappresentati dei lavoratori e dei sindacati sono stati accolti in Prefettura. Ricordiamo - puntualizza Nucera -  che l’azienda si trova in amministrazione giudiziaria dall’estate del 2012 e diversi sono i punti vendita Simply che sono stati chiusi; lo stesso destino si affaccia per i punti vendita di viale Aldo Moro, Armacà e Sbarre. Molti i dipendenti che vantano arretrati per otto mensilità – da febbraio a luglio più tredicesima e quattordicesima – e altri sono in mobilità senza aver goduto degli arretrati e senza aver ricevuto il TFR. A questo si aggiunge lo sdegno per essere stati finora inascoltati, come  sostengono Pietro Paolo Molina, coordinatore sportello H del Sindacato Unitario Lavoratori, e Rocco Basile, direttore punto vendita di Aldo Moro. Il lavoro è un diritto, non è merce: così asseriscono i dipendenti. Lavoratori che, nonostante le difficoltà economiche e psicologiche, l’umiliazione di venir messi da parte e di non sapere come sostenere le proprie famiglie, hanno continuato a lavorare con spirito di sacrificio e accettando qualsiasi compromesso fino alla chiusura dei punti vendita. Sarebbe gravissimo per la Calabria - conclude Nucera -   che altre risorse umane venissero perdute andando a ingrossare le fila dei tanti, troppi disoccupati e delle famiglie in difficoltà".

"E' tempo di approvare il reddito minimo in Calabria"

"E’ tempo di andare oltre i panegirici e di approvare il Reddito minimo. Non ci si può allarmare, ogni qual volta si indicano i dati sulla povertà, e subito dopo voltarsi dall’altra parte. Ci si decida una volta per tutte. La battaglia per l’introduzione del Reddito minimo in Calabria, che fin dall’inizio della legislatura regionale stiamo portando avanti - sostiene il capogruppo de La Sinistra Giovanni Nucera - ora si rafforza con l’appello della Caritas che allarga il sostegno a questa misura auspicando ‘l’introduzione di un sistema fondato su una misura rivolta a chiunque sia in povertà assoluta, come quello previsto dal Reddito d’inclusione sociale (Reis) proposto dall’Alleanza contro la povertà in Italia’”.  Per Nucera, “Questa misura non è più rinviabile, anche perché l’Italia è l’unico Paese europeo, insieme alla Grecia, a non averla. Da questa considerazione discende la richiesta forte della Caritas italiana assieme alla nostra, affinché si realizzi in fretta anche in Italia il reddito minimo. Il numero di persone in povertà assoluta è più che raddoppiato in 7 anni, passando da 1,8 milioni del 2007 a 4,1 milioni del 2014, dal 3,1% al 6,8% del totale. Il Governo Renzi, secondo la Caritas italiana, benché abbia ‘introdotto qualche avanzamento marginale nel sostegno al reddito, non si è finora discostato in misura sostanziale dai suoi predecessori e ha confermato la tradizionale disattenzione della politica italiana nei confronti delle fasce più deboli’. Inoltre -spiega Nucera - la promessa riduzione delle tasse non gioverebbe certo agli strati meno abbienti del nostro Paese”. Riepiloga le finalità del provvedimento il capogruppo de La Sinistra : “E’ fatta da alcuni punti fermi, sanciti finora nelle stanze consiliari, ma si arresta davanti ad un grande quesito: se lo strumento è necessario, e lo è inconfutabilmente, perché allora questa politica cieca e sorda non si fa carico della responsabilità di instituire una qualsivoglia forma di aiuto economico di sopravvivenza per i più poveri? Perché il diniego si nasconde sempre dietro lo stigma della fantomatica natura assistenziale del reddito minimo? È l’Europa a chiedercelo, con buona pace degli oppositori, e noi non saremmo degni di essere chiamati europei, se non lo approvassimo a stretto giro di posta. Si tratta, prima di tutto, di un passo per ridare dignità alle persone. Ma si tratta anche di una misura complementare ad altre, volte all’inserimento dei cittadini nel mercato del lavoro e a un maggiore sostegno all’occupazione. Sappiamo quanto sia necessaria una riflessione seria e complessiva sul mercato del lavoro per riformare gli istituti di inserimento, ma ciò probabilmente richiede molto tempo, mentre i nostri concittadini non possono più aspettare. Non possiamo più nasconderci dietro le promesse e le proposte. Il Gruppo ‘La Sinistra’ vuole che il Consiglio regionale approvi definitivamente il disegno di legge che ancora aspetta di passare al vaglio della Commissione Bilancio. Con questa legge regionale vogliamo che i fondi, giungano subito e direttamente, alle famiglie. È così che vogliamo dare loro una tranquillità per il presente, per poter riacquisire dignità, e una tranquillità per il futuro, al fine di poter pianificare la propria reintroduzione lavorativa. Certo non vogliamo che i fondi finiscano nelle tasche dei soliti noti, ovvero gli istituti di formazione e le aziende, che spesso in passato hanno lucrato, ma direttamente ai poveri".

 

Nucera ricaccia nel passato il Ponte sullo Stretto: "Proposta vecchia"

“La proposta di ripescare il Ponte sullo Stretto mentre il Mezzogiorno è socialmente stremato, è una battuta infelice. Un diversivo che, purtroppo, lascia intendere che nel Governo e specificamente in alcuni suoi ministri, non vi è alcuna volontà e capacità di affrontare e risolvere i problemi reali del Mezzogiorno. Al Governo - afferma il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Gianni Nucera - e segnatamente al ministro Alfano, propugnatore della mega infrastruttura già costata al Paese un occhio della testa, consigliamo prudenza. Perché i tempi sono difficili e la gente è amareggiata. E soprattutto, consigliamo più attenzione ai problemi veri che affliggono i meridionali, piuttosto che dedicarsi a progetti economicamente insostenibili, inutili da ogni punto di vista, tecnologicamente pericolosi e, peggio ancora, inclini a rovinare uno dei paesaggi tra i più affascinanti del mondo qual è lo Stretto di Messina”. Aggiunge Nucera: “C’è da realizzare il reddito minimo e sostenere con immediatezza sei milioni di famiglie in povertà; e, in particolare in Calabria, l’aumento della povertà ed il degrado complessivo dei servizi pubblici, ad incominciare dai servizi socio-sanitari, richiedono allo Stato un mutamento delle politiche economiche più attento ai bisogni delle persone in carne ed ossa e maggiore accortezza negli annunci di opere faraoniche quando tantissime famiglie non sanno più come sbarcare il lunario. L’idea del Ponte - spiega Nucera - è figlia di un’economia creativa, speculativa e spesso mortificante per l’imprenditoria sana, che ha generato la crisi internazionale tuttora in corso, ed è legata ad una filosofia vecchia ed arretrata dello sviluppo. Una trovata inopportuna e maldestra che si sovrappone all’urgenza di concentrare le risorse pubbliche e private per una progettualità realistica del rilancio dello sviluppo produttivo e dell’occupazione in questa parte del Paese”.

"Del tutto ingiustificato l'esodo di massa dei docenti calabresi"

“Il rischio di un esodo di massa dei docenti calabresi verso altre regioni italiane, per effetto dell’art. 1 comma 108 della legge 107 sulla riforma della scuola, costituisce un vulnus per l’assetto democratico della Calabria. Non solo perché - spiegano i capigruppo di “La Sinistra” e “Calabria in Rete”, rispettivamente Giovanni Nucera e Flora Sculco -  questa diaspora è del tutto ingiustificata, visto che “gli stessi docenti destinatari di tale provvedimento hanno lavorato ad oggi per almeno 36 mesi nelle province di appartenenza su posti scoperti, quasi tutti attualmente disponibili. Ma soprattutto perché si ravvisa, da parte dello Stato, una sottovalutazione dell’importanza del capitale umano presente nel territorio per il rilancio della Calabria e del Mezzogiorno. I docenti rientrano, infatti, tra le risorse umane più preziose e qualificate del territorio e privare una terra come la nostra che sulla cultura, la conoscenza e la formazione ha urgenza di contare e di investire, è incontrovertibilmente sbagliato. Proprio sui temi così delicati constatiamo, purtroppo, che il pregiudizio ed in particolare la non comprensione di quali siano i termini reali della questione meridionale sono duri a morire. Il sottosviluppo e la criminalità organizzata si sconfiggono sicuramente con l’eccellente lavoro di magistratura e forza dell’ordine, ma è altrettanto necessario che alla repressione dei reati si affianchi la formazione delle coscienze nel segno del rispetto della legalità e dei principi costituzionali: un lavoro a cui sono chiamati gli insegnanti calabresi che debbono poter operare nella massima serenità e con maggiori risorse e strumenti”.  Nucera e Sculco hanno presentato ed illustreranno in Aula lunedì 31 agosto una mozione urgente ex articolo 10 Regolamento del Consiglio regionale, per impegnare la Giunta regionale “a promuovere la questione di legittimità costituzionale, in via principale, ex art.127 comma secondo della Costituzione innanzi alla Corte costituzionale avente ad oggetto la legge statale n.107, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 15 luglio 2015”.  Aggiungono Nucera e Sculco: “Si è davanti ad una riforma i cui tratti essenziali prefigurano un indebolimento della scuola pubblica e che rischia di peggiorare, specie nel Mezzogiorno, gli standard complessivi dell’istruzione complessivamente considerata”.  I due consiglieri regionali, inoltre, “condividendo le istanze del Movimento Docenti Autoconvocati – Cosenza, il Collettivo Insegnanti calabresi – Lamezia, il Comitato per la Scuola della Repubblica – Catanzaro e provincia, il Comitato docenti Crotone, il Comitato docenti Vibo Valentia”, spiegano che, “in forza del secondo comma dell’articolo 127 della Costituzione, la Regione, quando ritenga che una legge o un atto avente valore di legge dello Stato o di un'altra Regione leda la sua sfera di competenza, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge o dell'atto avente valore di legge”.  Nucera e Sculco, indicano, in diversi punti del testo della riforma, palesi violazioni di specifici articoli della Costituzione. E citano, della Carta costituzionale 3, 9, 33 ,34, 36, 53,76, 97. E concludono: “Oggi come mai, a partire dalla scuola, è indispensabile che le ragioni del Mezzogiorno trovino i rappresentanti politici dei meridionali ad ogni livello, a partire da quello regionale e parlamentare, coesi e determinati. Non si possono più anteporre gli interessi di partito o di raggruppamento a quelli generali dei cittadini italiani e segnatamente dei 20 milioni di cittadini che vivono al Sud in condizioni di svantaggio conclamato, sia per quanto concerne il welfare che l’occupazione e lo sviluppo”.

 

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