Traffico di droga tra Soverato e Serra San Bruno: Arrestati perché traditi dalle chat. I DETTAGLI

Una vera e propria rete di spaccio quella smantellata stamattina dai Carabinieri della compagnia di Serra san Bruno. La complessa indagine prese il via dalle analisi delle chat di Whatsapp di Davide Tassone, 24enne di Serra San Bruno, fermato nel novembre del 2015 a bordo della sua auto con 70gr di Marijuana occultata nello sportello.

Una fitta rete, dunque, e "non un vero e proprio gruppo né un’associazione verticistica", come riferito nella conferenza stampa appena conclusa in procura a Vibo Valentia, dove erano presenti, oltre al procuratore Bruno Giordano, anche il comandante della Compagnia di Serra San Bruno, Mattia Ivan Losciale ed il pm Filomena Aliberti.

Il suddetto gruppo operava nelle piazze di Soverato e Serra San Bruno e si coordinavano attraverso l'uso del famoso servizio di messaggistica, facendosi pagare la droga anche attraverso ricariche sulla PostePay. Tra i più attivi risultano essere Tassone, dal cui telefonino è scaturita l'indagine, Musolino e Mamone, definiti dal gip come "la Triade. Ai margini dell'oraganizzazione appare invece Emanuele Mancuso, 29enne di Nicotera, l'unico attualmente irreperibile e figlio del boss Pantaleone Mancuso, detto "l'Ingegnere".

Le indagini hanno consentito ai Carabinieri di documentare, oltre che con l'esame delle chat, anche con rilievi fotografici e tramite i movimenti sulle carte prepagate, lo scambio di droga e denaro tra pusher e consumatori. Inoltre è stato possibile individuare anche alcune coltivazioni di marijuana riconducibili al gruppo di spaccio.

Di seguito l'elenco completo dei nomi dei fermati:

  • Francesco Attilio Candido, 24 anni residente a Isca sullo Ionio;
  • Francesco Cannizzaro, 27 anni di Sant’Eufemia d’Aspromonte;
  • Marco Cunsolo, 31 anni di Soverato;
  • Manuel Delfino, 29 anni di Reggio Calabria;
  • Giuseppe Gamo, 27 anni di Spadola
  • Nino Emanuele, 28 anni di Santa Caterina dello Ionio;
  • Angelo Garieri, 31 anni di Cardinale;
  • Giovanni Maria Gimigliano, 23 anni di Catanzaro;
  • Damiano Mamone, 34 anni di Serra San Bruno;
  • Emanuele Mancuso, 29enne di Nicotera;
  • Simone Musolino, 26 anni di Brognaturo;
  • Fernando Spatola, 20 anni di Serra San Bruno;
  • Davide Tassone, 24 anni di Serra San Bruno;
  • Vincenzo Tino, di Capistrano;
  • Piera Tounsi, 23 anni di Suzzara (Mn);
  • Cristian Francesco Valenti, 21 anni di Serra San Bruno;

 

Arrestato il boss di Nardodipace Rocco Bruno Tassone

Nel pomeriggio di ieri, 30 maggio 2017, i Carabinieri della Stazione di Nardodipace (VV), nella frazione “Cassari”, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, nei confronti di Rocco BrunoTassone, 71 anni, pregiudicato per associazione per delinquere di tipo mafioso.

La misura di carcerazione altro non è che il provvedimento finale, intervenuto a seguito delle condanne divenute definitive con il pronunciamento, la scorsa settimana, della Corte di Cassazione, al termine del processo scaturito dalla maxi operazione “Crimine. Il Tassone, riconosciuto negli atti del procedimento – che lo ha visto coinvolto insieme numerosi altri soggetti – quale capo della “locale” di ‘ndrangheta e esponente apicale della “società” operante su quel territorio, era già detenuto agli arresti domiciliari dal 7 luglio 2016, sempre per i fatti contestatigli nello stesso processo. Ieri il provvedimento definitivo, col quale gli è stata confermata la condanna a 13 anni di reclusione, con l’aggiunta della libertà vigilata per 3 anni.

Dopo le formalità di rito presso la Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno, il Tassone è stato tradotto presso il carcere di Vibo Valentia, dove dovrà scontare la pena residua di 6 anni e 1 mese di reclusione.  

Fabrizia: sequestrati 5 Kg di droga, in manette un 33enne di Nardodipace

Proseguono le attività di contrasto alla produzione ed al commercio illeciti di sostanze stupefacenti da parte della Compagnia carabinieri di Serra San Bruno, diretta dal Capitano Mattia Ivano Losciale.

Nella giornata di sabato, infatti, è stato inferto un altro duro colpo alla rete criminale che gestisce il traffico di droga nel serrese. I Carabinieri della Stazione di Fabrizia, guidati dal maresciallo Giuseppe Pelaia, col prezioso aiuto dei militari dello Squadrone eliportato “Cacciatori” di Calabria, hanno arrestato, in flagranza, Rocco Ilario Maiolo, di 33 anni, originario di Nardodipace, con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Nel corso di una mirata perquisizione scaturita da una accurata attività info-investigativa, gli uomini dell’Arma hanno trovato il 33enne in possesso di quasi 5 chilogrammi di marijuana, già pronta allo smercio ed abilmente occultata in due sacchi, nascosti in un casolare, ubicato in località Allaro del comune di Fabrizia, di proprietà ed in uso all'arrestato.

Una volta immessa sul mercato, la sostanza stupefacente avrebbe fruttato circa 45mila euro. Espletate le formalità di rito, l'arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità giudiziaria di Vibo Valentia, in attesa di disposizioni sulla convalida del provvedimento e sul giudizio.    

L'operazione appena compiuta rientra nel piano di contrasto alla produzione ed alla vendita di sostanze stupefacenti messo a punto dalla Compagnia carabinieri di Serra San Bruno. A partire dall'estate, i militari dell'Arma al comando del capitano Losciale hanno: arrestato una persona, segnalato al prefetto cinque assuntori, sequestrasto 5 chilogrammi di sostanza stupefacente ed oltre 450 piante di Cannabis Indica, per un valore, sul mercato illecito, di oltre 65mila euro.

Mongiana. Verso l’inserimento dei forestali nell’Arma: incontro fra Comandanti a Villa Vittoria

Il Comandante provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia, Tenente Colonnello Gianfilippo Magro, si è recato, in visita di cortesia, accompagnato dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno, Capitano Mattia Ivano Losciale, presso il Parco di Villa Vittoria, a Mongiana, struttura che ospita il Comando provinciale del Corpo Forestale e l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità; ad accoglierlo sul posto, il Comandante provinciale del Corpo Forestale, il Vicequestore Aggiunto Lorenzo Lopez, e il dirigente dell’Ufficio Territoriale, l’ingegner Angelo Daraio. L’occasione è stata favorevole per una visita del Comandane provinciale dei Carabinieri alla struttura di Villa Vittoria che costituisce un esempio di eccellenza nel territorio serrese per la cura paesaggistica. L’incontro di oggi, tenutosi in un clima di cordialità e reciproca stima professionale, si inserisce nel più ampio quadro delle novità legislative introdotte dalla cosiddetta  “Legge Madia” e del D. Lgs. n. 177 del 2016, recante “Disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato”. Il dispositivo prevede che a partire dal 1° gennaio prossimo  confluiscano nell’Arma, insieme alla quasi totalità delle funzioni, circa 7000 agenti forestali, che manterranno le loro competenze specifiche in materia, andando a rafforzare, mediante questa importantissima opera di razionalizzazione, il capillare presidio del territorio delle FFPP. A tal riguardo,  dal 25 ottobre sarà creata una nuova macro struttura, denominata “Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare Carabinieri”, con sede a Roma, che sarà posta alle dipendenze funzionali del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e di essa si avvarrà il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per i compiti delle materie di competenza. Le “nuove” professionalità acquisite, infatti, si andranno ad unire quelle già consolidate dell’Arma dei Carabinieri, quali quelle dei Nuclei Antisofisticazione, Ecologici e Anticontraffazione. Nascerà così la Polizia ambientale più forte d’Europa, una grande opportunità per il Paese, un contributo alla sua modernizzazione e, sicuramente, una delle esperienze più innovative in ambito internazionale. Dopo un piacevole momento di incontro con tutto il personale presente in sede, il saluto ed una foto ricordo per celebrare questo primo momento di contatto che altro non potrà essere se non un’occasione foriera di una “nuova ricchezza” al servizio del cittadino e della comunità vibonese per tutelare sempre meglio l’ambiente, le foreste e il settore agroalimentare della Provincia dalle diverse forme di criminalità ambientale.

Terrore nella notte ad Acquaro: anziano minacciato con un coltello e rapinato in casa

Poco prima dell’una della notte scorsa, ad Acquaro, in provincia di Vibo Valentia, i militari del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno, unitamente ai colleghi della Stazione Carabinieri di Arena, sono intervenuti presso l’abitazione di Ferdinando Portaro 81 anni, in via Seminatori 9, vedovo, pensionato. Poco prima, due individui, travisati da passamontagna, si erano introdotti furtivamente all’interno del suo appartamento e, dopo averlo legato alla sedia, lo hanno minacciato di morte con un coltello e rapinato della somma contante di circa 10.000 euro dileguandosi subito dopo. La vittima non ha riportato lesioni. Le ricerche dei responsabili, guidate dal Comandante della Compagnia Mattia Ivano Losciale, sono tuttora in corso.

Serra, cani avvelenati: indagano i carabinieri

Sembra impossibile che tra le verdi colline della civile "Firenze del Sud" - così a volte viene denominata Serra San Bruno - ci possano essere ancora persone incivili che odiano gli animali, principalmente i cani. E li odiano così tanto che li avvelenano presumibilmente con polpette riempite  di veleno topicida che causano nei poveri ed inconsapevoli amici a quattro zampe improvvisi spasmi e tanto dolore, che si unisce a quello di chi ha la sfortuna di vederli agonizzare ai margini delle strade. In particolare, due cani randagi sono stati trovati morti nei giorni scorsi ai margini di un viale, presumibilmente avvelenati nella maniera che abbiamo descritto. Ma stavolta le autorità vogliono vederci chiaro. I Carabinieri della Compagnia di Serra, guidati dal tenente Mattia Ivano Losciale, hanno infatti denunciato il fatto alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia che avrebbe aperto un procedimento contro ignoti. Non solo. Una dei corpicini del migliore amico dell’uomo è stato inviato per opportuni accertamenti al laboratorio di competenza zoo-profilattica dell’Asp di Vibo Valentia il cui compito è quello di chiarire le cause del decesso. Ma le cause sono certe e non lasciano margini di dubbio, per questo per i Carabinieri non si tratterebbe altro che di una conferma, un atto dovuto e previsto dalla legge. Intanto le indagini sono scattate e nei prossimi giorni ci potrebbero essere della ulteriori novità. In attesa degli sviluppi sarebbe bene che le polpette se le mangiasse chi le fa.

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Sorpresi a rubare 6 quintali di olive: 4 arresti a Pizzoni

I Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, agli ordini del tenente Mattia Ivano Losciale, hanno arrestato quattro persone accusate di furto aggravato. I militari dell'Arma le hanno individuate mentre erano su un camion in cui avevano stipato i sei quintali di olive sottratti a due imprese agricole di Pizzoni. In manette sono finiti il 28enne F.E., residente a Pizzoni, e protagonista in passato di altre vicende di natura penale; una bracciante agricole 54enne, F.P., anche lei di Pizzoni; due cittadini romeni: il 30enne P.R. e N.R., che vive a Pizzoni. Gli arrestati sono stati ristretti ai domiciliari, l'autocarro ed il bottino sottoposti a sequestro. 

Anziana aggredita e vittima di una tentata rapina in casa a Dinami

Aggredita e vittima di una tentata rapina commessa da due delinquenti mentre si trovava all'interno della propria abitazione. E' la drammatica esperienza che è stata costretta a vivere una settantanovenne, R. M., di Dinami, in provincia di Vibo Valentia. I criminali, dopo aver fatto ingresso in casa dell'anziana, hanno utilizzato nastro isolante per legarla ad una sedia picchiandola perché aveva detto loro di non avere soldi.  Le lesioni che le hanno procurato sono state tali da rendere necessario il trasporto ed il ricovero presso il reparto di Ortopedia dell'ospedale vibonese "Jazzolino" dove il personale sanitario che l'ha presa in cura ha emesso una prognosi di due settimane. I Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, agli ordini del tenente Mattia Ivano Losciale, nel frattempo, hanno avviato le ricerche dei banditi.  

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