Gioia Tauro conferisce la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto

In adesione al progetto per il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto da parte dei Comuni italiani, iniziativa sostenuta dal Gruppo Medaglie d’Oro al valore militare e condivisa dal l’Anci, il 3 novembre 2021 il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, ha attribuito al Soldato sconosciuto il riconoscimento onorifico.

Questa, nel Comune  della Piana, è avvenuta la celebrazione del Giorno dell'Unità nazionale e della Giornata delle Forze armate.

Una scolaresca di circa 80 bambini del locale istituto comprensivo “Francesco Pentimalli”, alla presenza del primo cittadino, ha visitato la mostra dei mezzi militari allestita dall’Arma presso il Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro, visitando altresì alcuni locali della caserma aperti al pubblico per l’occasione.

L’iniziativa ha consentito di illustrare ai più giovani l’operato e l’impegno dei militari dell’Arma nella loro diuturna opera di assistenza e difesa sociale, che si spinge sino alle contrade più sperdute.

Gli studenti hanno quindi visitato la Stazione dei Carabinieri e osservato da vicino le autovetture della Sezione Radiomobile, apprendendo dunque le modalità del diuturno servizio d’istituto dei Carabinieri.

 

Successivamente, in piazza Mercato, si è tenuta la cerimonia dell’Alzabandiera e la deposizione di una Corona d’alloro sul Monumento ai Caduti, alla presenza delle Autorità militari, ovvero il Comandante del Gruppo Carabinieri, della Guardia di Finanza e della locale Capitaneria di Porto.

Le celebrazioni di questi giorni hanno consentito di alimentare la memoria del sacrificio offerto dalle Forze Armate alla difesa Patria, una riflessione sul vissuto nazionale che consente alle nuove generazioni di comprendere il travagliato percorso che ha condotto all’unità del Paese e all’acquisizione dell’identità nazionale.

Proprio ai giovani l’Arma dei Carabinieri ha indirizzato le proprie iniziative, prima fra tutte l’apertura delle proprie caserme, così trasmettendo l’importanza dei valori di prossimità e legalità.

Il quartiere Archi di Reggio Calabria ricorda il centenario del Milite ignoto

La comunità di Archi si ritroverà oggi, alle ore 11:30, presso il monumento al Milite Ignoto di Archi, per la solenne commemorazione che vedrà la deposizione della corona d'alloro. All’evento sono invitate le autorità civili e militari, le organizzazioni patriottiche e le associazioni combattentistiche, tutti i cittadini.

Un secolo fa, esattamente il 4 novembre 1921, ebbe luogo la tumulazione del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria. Dopo la Prima Guerra Mondiale, le Nazioni che vi avevano partecipato vollero onorare i sacrifici e gli eroismi delle collettività nella salma di un anonimo Combattente, caduto armi in pugno. In Italia l’allora Ministero della guerra dette incarico ad un’apposita commissione di esplorare tutti i luoghi nei quali si era combattuto e di scegliere una salma ignota e non identificabile per ognuna delle zone del fronte: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare.

Il Parlamento approvò la legge 11 agosto 1921, n.1075, “per la sepoltura in Roma, sull’Altare della Patria, della salma di un soldato ignoto caduto in guerra”. Undici salme, una sola delle quali sarebbe stata tumulata a Roma al Vittoriano, furono trasportate nella Basilica di Aquileia. Qui venne operata la scelta tra undici bare identiche. A guidare la sorte fu chiamata Maria Bergamas, madre del Fante Italiano, Antonio Bergamas, morto durante la Grande Guerra, la cui scelta cadde sulla decima bara. La donna si accasciò gridando il nome del figlio. Arruolato nell’esercito Austriaco, il giovane Antonio Bergamas disertò per combattere tra le fila italiane e cadere nel 1916 sotto una raffica di mitraglia mentre guidava il suo plotone all’attacco. Il Feretro prescelto fu trasferito a Roma su ferrovia, con un convoglio speciale a velocità ridotta sulla linea Aquileia-Venezia-Bologna-Firenze-Roma, ricevendo gli onori delle folle presso ciascuna stazione e lungo gran parte del tracciato.

Tutte le rappresentanze dei combattenti, delle vedove e delle madri dei Caduti, con il Re in testa, e le Bandiere di tutti i reggimenti attesero l’arrivo del convoglio nella Capitale e mossero incontro al Milite Ignoto per rendergli solenne omaggio. Il Feretro fu poi scortato da un gruppo di dodici decorati di Medaglia d'Oro fino alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, al cui interno rimase esposto al pubblico. L’epilogo avvenne il 4 novembre 1921 con una solenne cerimonia. Più di trecentomila persone accorsero per quel giorno a Roma da ogni parte d’Italia e più di un milione di italiani fece massa sulle strade della Capitale. Il corteo avanzò lungo Via Nazionale, lungo la quale erano rappresentati i soldati di tutte le armi e di tutti i servizi dell’Esercito. Dinanzi al gran monumento, in piazza Venezia, uno smisurato picchetto fu schierato in quadrato, mentre 335 Bandiere dei reggimenti attendevano il Feretro. Prima della tumulazione, un soldato semplice pose sulla bara l’elmetto da fante.

I militari presenti e i rappresentanti delle nazioni straniere erano sull’attenti, mentre tutto il popolo in ginocchio. Il feretro del Milite Ignoto veniva quindi inserito nel sacello e così tumulato presso quel monumento che poteva ora ben dirsi Altare della Patria.

Così come, cento anni fa, gli sforzi effettuati per fare in modo che quel Soldato, voluto come “di nessuno”, potesse in realtà essere percepito come “di tutti”, al punto da trasformarsi nella sublimazione del sacrificio e del valore dei combattenti della Prima Guerra Mondiale e successivamente di tutti i Caduti per la Patria, oggi è giunto il momento in cui, in ogni luogo d’Italia, si possa orgogliosamente riconoscere la “paternità” di quel Caduto.

 

 

Roma: scavalca la recinzione dell'Altare della Patria e fa il saluto romano, i militari lo fermano

Situazione piuttosto insolita quella di fronte alla quale si sono trovati, poco dopo le 9 di questa mattina, i Lancieri di Montebbello che stavano svolgendo il loro turno di guardia all'Altare della Patria.

I militari sono, infatti, dovuti interventire per bloccare un uomo di nazionalità italiana che, dopo aver scavalcato la recinzione del Vittoriano, si è messo sugli attenti ed ha fatto il saluto romano all'indirizzo del Sacello che custodisce le spoglie del Milite Ignoto.

Prima di essere fermato, lo sconosciuto si è chinato ed ha baciato la terra.

Intervenuti immediatamente, i militari dell'Esercito hanno affidato l'uomo alle forze di polizia giunte sul posto.

 

 

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