Il club Unesco di Vibo Valentia porta la dieta mediterranea al consolato italiano di Nizza
“Il modo migliore per proteggere e conservare il patrimonio culturale è saperlo comunicare” e la comunicazione, nell’ambito dei beni culturali, è insieme racconto e narrazione della storia dei popoli e della loro cultura.
“Raccontare” un bene culturale è suscitare emozioni, istituire nessi, risvegliare curiosità, comunicare, quindi, equivale a fare cultura.
Quando un bene culturale, materiale o immateriale che sia, è riconosciuto dall’Unesco come meritevole di tutela per il suo “eccezionale valore universale”, come è accaduto per la dieta mediterranea, iscritta nella lista dell’Intangible heritage, il 16 novembre 2010, a maggior ragione la comunicazione dovrebbe tendere a renderne accessibili e fruibili i contenuti sostanziali ad un pubblico il più possibile vasto ed eterogeneo.
La manifestazione organizzata al consolato italiano di Nizza dal 19 al 21 novembre in occasione della terza edizione della Settimana della cucina italiana, dall’associazione di promozione sociale MedExperience, con il patrocinio del Club per l’Unesco di Vibo Valentia, ha inteso essere anche e soprattutto un racconto vivo, emozionante, pieno di suggestioni di un patrimonio culturale che, per le comunità vibonesi, calabresi e, in genere, del Sud Italia, conosce un volto superlativo nella Dieta mediterranea.
Partendo dall’aspetto imprescindibile, di fondamentale importanza, che riguarda il mangiar sano consentito anche dalla produzione di alimenti che molto spesso vengono da filiere corte, caratterizzati da una importante connotazione biologica e consumati secondo la stagionalità di produzione, la biologa nutrizionista Maria Concetta Tornese, nella sua relazione, ha evidenziato che "ben-essere" e "bene-stare" sono condizioni di vita che molto spesso dipendono da scelte del tutto personali e che, quindi, richiamano un forte senso di responsabilità nella prevenzione di malattie che hanno ormai assunto carattere epidemico, a livello mondiale, e rispetto alle quali una sana e bilanciata alimentazione mediterranea può incidere favorevolmente.
Rosario Chimirri, docente di Storia dell’architettura presso l’Unical, ha richiamato l’attenzione dei numerosi presenti, sul rapporto inscindibile che gli alimenti-base della dieta mediterranea, pane, olio e vino, hanno con gli abitati dei paesi del Mediterraneo.
Pasquale Lettieri, critico d’arte e poeta, ha catturato l’attenzione della platea incentrando la propria riflessione sull’importanza che ha nella valorizzazione e tutela dei patrimoni culturali, l’approccio scientifico della quantificazione del valore dei beni immateriali, un aspetto che non è sempre di immediata percezione e fruizione. L’indicametria, come scienza della globalità, è un metodo di ricerca interdisciplinare che integra sia indicatori oggettivi classici, sia indicatori soggettivi e che è ancora poco conosciuta anche dai più insigni studiosi di economia. L’approccio allo sviluppo capacitario delle comunità consentirebbe, senza alcun dubbio, di creare sviluppo sostenibile anche facendo tesoro di beni culturali che, fino ad oggi, non hanno ancora conosciuto la considerazione dovuta e meritata.
La serata è stata moderata dalla giornalista Rai Annarosa Macrì che ha regalato immagini di vibrante emozione.
Specialissima e straordinariamente apprezzata è stata la presenza delle giovani studentesse del liceo coreutico di Vibo Valentia, accompagnate dai maestri Daniela Ruggiero e Vincenzo Le Pera, a testimonianza della priorità che l’educazione e la formazione dei giovani deve assumere in progetti sostenibili e lungimiranti.
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