Marco Tardelli, calciatore protagonista del trionfo azzurro ai mondiali del 1982, nel pomeriggio di oggi, ha presentato il suo libro “Tutto o niente. La mia storia” nella cornice di palazzo Gagliardi di Vibo Valentia. Ospite della quarta giornata del Tropea Festival Leggere&Scrivere, nella biografia edita da Mondadori, l'ex giocatore racconta alla figlia Sara la sua storia, contraddistinta dalla passione per il calcio. Vincitore della Coppa del Mondo del 1982 con la nazionale italiana, Tardelli rimane nel cuore di tutti gli italiani per “l'urlo del Bernabeu”, la celebre esultanza dopo il gol segnato nella finale contro la Germania. "La più grande gioia della mia carriera – ha affermato il calciatore durante l'incontro a Vibo –, giocare una finale della Coppa del Mondo e fare gol". O tutto o niente, "non sono per i compromessi", ha aggiunto Tardelli. Conversando con il giornalista di Tuttosport Andrea Pavan, l'ex calciatore di Juventus e Inter non ha risparmiato critiche al nuovo corso del calcio italiano. "Penso - ha detto - che oggi sia un calcio senz'anima, basato sugli sponsor e sui soldi. Infatti in Italia non ci sono risultati importanti a livello europeo. Proprietà cinesi, russe, thailandesi. Non fanno parte del mio pensiero calcistico". L'ex campione del mondo ha poi parlato del rapporto con Gaetano Scirea, grande amico e compagno di squadra nella Juventus e nella nazionale azzurra. "Era speciale, non l'ho mai visto arrabbiato ed era rispettoso di ogni tifoseria». In conclusione Tardelli ha rivolto un consiglio ai tanti giovani presenti in sala: "Leggete il libro, può essere utile ad un ragazzo che vuole emergere nello sport. Ma, giovani, bisogna anche studiare".