Por Calabria, Ferrara (M5s) chiede trasparenza

«Che fine ha fatto la conferenza stampa in cui si dovevano presentare i risultati raggiunti al 31 dicembre 2018?».
 
L’eurodeputata Laura Ferrara riaccende i riflettori sul Por Calabria 14-20 e sull’annuncio da parte della Regione Calabria, lo scorso 30 dicembre, del raggiungimento del target di spesa previsto dall’Unione europea.
 
«Mi rendo conto che l’obbligo di dimora imposta al Presidente della Giunta regionale limiti e non poco la sua attività – afferma la Ferrara – e, deduco che il ritardo per la convocazione della conferenza stampa, annunciata dal suo ufficio stampa, possa essere causato proprio dalla misura cautelare».

«Non nascondo – continua – di essere curiosa di capire come il Dipartimento programmazione della Regione, al netto delle festività natalizie e di un terremoto giudiziario che ha coinvolto figure apicali dello stesso, sia comunque riuscito a raggiungere il target intermedio. La mia curiosità nasce dal fatto che solo undici giorni prima del comunicato stampa che annunciava il raggiungimento dell’obiettivo, la Commissione europea rispondeva ad una mia interrogazione e affermava: “l'obiettivo finanziario per il 2018 interessato dal disimpegno stabilito nell'ambito del Por Calabria a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale/Fondo sociale europeo per il periodo 2014/2020 è pari a 446,4 milioni di EUR (solo fondi UE) o a 600 milioni di Eur (UE e quota nazionale). Per raggiungere tale obiettivo l'autorità di gestione deve ancora certificare 122 milioni di EUR entro la fine del 2018”. Ovviamente la Regione non ha certificato 122 milioni di euro in undici giorni e sulla differenza di comunicazione sulle cifre ho inviato apposita interrogazione alla Commissione europea».

«Nel frattempo sarebbe interessante capire se si continua ad abusare dei progetti retrospettivi pur di raggiungere il budget di spesa. La Calabria, occorre ricordarlo, detiene il triste primato  dei casi di spesa irregolare e di truffe con i soldi dell’Ue e questi artefici contabili, benché legittimi, rendono ancor più difficile l’eventuale recupero delle spese non ammissibili, come certificato dalla Corte dei conti. Se a questo aggiungiamo il modus operandi messo in luce dall’inchiesta giudiziaria “Lande desolate”, in cui la rincorsa alla spesa sarebbe avvenuta su opere ancora da realizzare, è chiaro che il nostro #fiatosulcollo è giustificato. Ci aspettavamo un cambio di passo da questo governo regionale – conclude l’europarlamentare – da San Giovanni in Fiore pare si sia compiuto il miracolo di spendere quanto previsto. Adesso è il tempo della trasparenza, Oliverio dimostri che non si è trattato della solita rincorsa alla spesa e che questi milioni di euro si tradurranno in sviluppo e progetti di qualità».

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Fondi Ue, Ferrara (M5S): “La Calabria ha raggiunto la spesa solo grazie ad escamotage finanziari”

«Che i Por Fesr e Fse Calabria 2007-2013 siano stati l’ennesima occasione di sviluppo persa è una realtà sotto gli occhi di tutti, nonostante l’accelerazione alla spesa messa in atto dall’attuale governo regionale». Lo afferma Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 Stelle, che continua a monitorare l’andamento della rendicontazione sulla vecchia programmazione direttamente da Bruxelles, marcando la dovuta trasparenza e dotazione di informazioni da parte della Regione.

«Il 31 marzo 2017, ai sensi dell'art.89 Reg. 1083/2006(CE), è scaduto il termine ultimo per la richiesta di pagamento del saldo finale dei programmi e per la presentazione del rapporto finale di esecuzione dei programmi alla Commissione Europea. Alla Calabria è stata destinata una dotazione complessiva di quasi 4 miliardi di euro. Cifre importanti che se spese con serietà e controlli da parte dell’Autorità di gestione avrebbero potuto alzare i livelli di sviluppo, dunque anche occupazionali dell’intero territorio regionale. Sappiamo purtroppo che i Dipartimenti regionali per recuperare risorse hanno invece fatto ricorso, fin troppo forzato, ad artifici contabili».

«Ad oggi –, continua la pentastellata che ha inviato apposita interrogazione alla Commissione europea – non conosciamo qual è la cifra realmente impegnata sui Programmi operativi regionali e qual è l’ammontare del finanziamento destinato ai cosiddetti  “progetti retrospettivi” o ai “progetti a cavallo”. In pratica – chiarisce la Ferrara – fino a che punto il Dipartimento regionale ha forzato la mano con stratagemmi contabili, leciti sì, ma che rappresentano semplicemente una toppa sulla (mala) gestione dei fondi europei e abbassano la qualità della spesa. La Calabria ha così raggiunto gli obiettivi contabili ma rimane nel pantano del ritardo dello sviluppo reale, al contrario di altre realtà europee che hanno ben sfruttato le risorse comunitarie».

«È importante capire l’ammontare delle risorse ridestinate sui “retrospettivi”, una sorta di rimborso alla Regione su progetti e opere già realizzate, si tratta spesso di micro interventi che difficilmente aiutano a raggiungere gli obiettivi posti dai Por. Nella stessa interrogazione, inviata nei giorni scorsi chiedo inoltre alla Commissione a quanto ammonta, nel totale, la quota di cofinanziamento nazionale trasferita dal Por Calabria Fesr e dal Por Calabria Fse 2007/2013 nel Piano di azione coesione Calabria. Definirei disastrosa la gestione della vecchia Programmazione e credo che la risposta della Commissione, speriamo non venga dettata dai dipartimenti della Regione Calabria, darà ulteriore conferma a questa mia sensazione».

Regione Calabria: pubblicato il bando "Ricerca e sviluppo"

Il dipartimento regionale Programmazione nazionale e comunitaria comunica che è stato pubblicato oggi sul Burc il bando "Ricerca e sviluppo" destinato alle imprese calabresi.

"Si compie così – informa una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale - un altro significativo step del ciclo di iniziative, individuate dal Por Calabria 14/20, a sostegno delle realtà produttive del territorio e dei professionisti. In stretta aderenza alla tabella di marcia annunciata e condivisa con gli stakeholder e gli operatori, la Regione Calabria mette a disposizione ulteriori 15 milioni di euro per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale riferiti alle aree di innovazione della Smart Specialization (S3) da attuare anche in collaborazione con gli enti di ricerca".

"Sono complessivamente sei i bandi attivati (uno dei quali è già in valutazione) che, per un importo complessivo di 41 milioni di euro, daranno maggiore concretezza all'impegno della Regione per quanto riguarda la crescita del sistema produttivo.

"Il cambio di passo che abbiamo immaginato per questa terra - ha dichiarato il presidente della Regione Mario Oliverio - passa necessariamente attraverso il potenziamento della produttività delle imprese ed il sostegno alla ricerca scientifica e allo sviluppo tecnologico. Abbiamo messo in campo un complesso di misure che in questa fase si sostanzia attraverso la pubblicazione di sei bandi mirati che l'amministrazione mette a disposizione, all'interno di un'ideale cassetta degli attrezzi, degli imprenditori. La vera sfida che abbiamo davanti – ha concluso Oliverio - è quella dell'innovazione, un asset che costituisce il vero cuore della nuova programmazione".

 Per il bando ricerca e sviluppo le domande dovranno essere compilate e inviate tramite la procedura telematica disponibile sul sito www.regione.calabria.it/calabriaeuropa, a partire dal 60° giorno dalla pubblicazione dell'Avviso

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Regione. Assistenza tecnica Por Calabria: 4 consiglieri chiedono la revoca del bando

“La Giunta regionale e gli uffici competenti revochino immediatamente e senza indugio il bando di gara del servizio di assistenza tecnica esterna all’Autorità di gestione del Por Calabria Fesr-Fse 2014/2020, restituendo a Fincalabra spa l’affidamento degli incarichi di consulenza gestionale”.  E’ quanto chiedono in una lunga e articolata interrogazione “da discutere nella prima seduta utile dell’Assemblea” i consiglieri di centrodestra Domenico Tallini, Giuseppe Mangialavori,  Fausto Orsomarso e Francesco Cannizzaro, al Presidente della Giunta regionale Oliverio.  “Il Por Calabria 2014/2020, Asse prioritario 14 ‘Assistenza tecnica’ – scrivono gli interroganti – prevede di sostenere le fasi di programmazione, attuazione, gestione, controllo, valutazione e sorveglianza del Programma operativo. In data 25 novembre 2015, l’Autorità di gestione del Por Calabria ha chiesto alla Stazione unica appaltante della Regione di provvedere all’espletamento della procedura di gara per l’affidamento dell’affidamento del Servizio di assistenza tecnica riferita al  Fesr-Fse 2014/2020, motivando la necessità che andrebbero ricercate all’esterno della struttura regionale qualificate risorse professionali, tecniche ed organizzative. Di conseguenza – sottolineano Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro – con Decreto dirigenziale n. 15904 del 22 dicembre 2012 veniva avviata la procedura aperta, ai sensi dell’art.55 del Dlgs 163/2006 per l’affidamento del ‘servizio di assistenza tecnica all’Autorità di gestione del Por Calabria Fesr-Fse 2014-2020’, garantendo la copertura finanziaria delle risorse  sul richiamato Asse 14, con un importo a base d’asta di 13.600.000 mila euro e l’importo per l’opzione ai sensi dell’art. 57 comma 5 lettera B del Dlgs 163/2006 veniva quantificato in 10.200.000 mila euro, iva esclusa.   Quale parametro – affermano gli interroganti – per la determinazione di detto importo veniva adottato il costo del personale impiegato in analoghi servizi”. “Con deliberazione della Giunta regionale n. 206 del 19 maggio 2014, esecutiva ai sensi di legge – proseguono Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro -  la Regione Calabria stabiliva con apposito atto di indirizzo rivolto a tutti i Dipartimenti, e dunque anche al ‘Dipartimento Programmazione nazionale e Comunitaria’, di procedere con l’affidamento prioritariamente alla società Fincalabra spa di tutte le attività strumentali connesse all’attuazione delle programmazioni dipartimentali, determinando di concerto con la stessa società i contenuti e le prestazioni oggetto di affidamento, in coerenza con le disposizioni di legge in materia di affidamento alle società in house e, comunque, in rapporto alla tipologia di servizio da affidare ed alle conseguenti caratteristiche professionali delle risorse umane da acquisire. Com’è noto, Fincalabra spa, in attuazione della legge regionale 16 maggio 2013, procedeva nel novembre 2014, mediante cessione di ramo d’azienda da parte di Calabria IT ad inquadrare nel proprio ruolo organico 128 unità lavorative. In sostanza – sottolineano gli interroganti – la Giunta regionale aveva stabilito che in un’ottica di razionalizzazione e utilizzo efficace delle risorse disponibili, Fincalabra spa, per naturale vocazione e finalità statutarie, avrebbe rappresentato lo strumento più idoneo a concorrere nel quadro della politica di programmazione economica della Regione, allo sviluppo economico e sociale della Calabria con utilizzo delle proprie risorse umane disponibili. L’affidamento a Fincalabra spa   - evidenziano Tallini, Mangialavori, Orsomarso e Cannizzaro – delle funzioni di consulenza gestionale (le stesse, identiche, che ora la Regione Calabria sta esternalizzando!) seguiva esigenze e priorità ben precise: razionalizzazione della spesa per costi di consulenza; valorizzazione del personale in organico;  riduzione dei tempi di esecuzione ed elaborazione dei progetti; sostegno e garanzia di stabilità occupazionale ai dipendenti di Fincalabra spa. “Considerato che la deliberazione n.206 del 19 maggio 2014 della Giunta regionale – affermano gli interroganti – non è mai stata mai revocata o modificata o sospesa a tutt’oggi, ed è esecutiva ai sensi di legge e vincolante sino al raggiungimento delle risorse economiche necessarie al citato obiettivo; tenuto conto che dalla tempistica adottata per la pubblicazione del bando sono evidenti le questioni di inopportunità che possano giustificare la scelta attuata, nonostante l’entrata in vigore nei quattro giorni successivi dalla data di pubblicazione dell’atto, ossia il 19 aprile 2016, sia entrato in vigore il nuovo Codice degli Appalti disciplinato dal Dlgs n.50 che avrebbe garantito maggiore trasparenza e semplificazione amministrativa soprattutto con riguardo alla modalità alla modalità di istituzione della Commissione di gara; che la procedura prevista e disciplinata dall’art. 55 del vecchio Codice degli Appalti non era comunque possibile attivarla per una gara di importo superiore ai 10.000.000 euro per superamento della soglia prevista, ciò comportando anche motivo specifico di nullità della procedura di gara; che la frettolosa pubblicazione del bando ha comportato anche la mancata valutazione di alcuni elementi indispensabili per garantire un servizio di consulenza gestionale efficiente ed efficace, tra cui la mancata indicazione, quale requisito per il soggetto attuatore della consulenza, dei requisiti inerenti la regolamentazione delle attività di finanziamento; che il presidente di Fincalabra spa in data 8 ottobre 2015 inoltrava, in ossequio alla deliberazione 206/2014 della Giunta regionale,  al presidente della Regione, richiesta di affidamento alla società di tutte le attività strumentali connesse all’attuazione delle programmazioni dipartimentali, e tra queste, ovviamente, ed in via prioritaria, quelle relativa alla Programmazione comunitaria, presentando alla Giunta regionale una bozza di Convenzione – quadro che prevedeva la forma di affidamento e svolgimento degli incarichi con enorme risparmio di tempo e di risorse per la Regione, prevedendo molti più servizi (sportello informativo, sistema convenzionale già esistente, strumentazione e dotazione organica già operativa); che la mancata attuazione della delibera 206/2014, il mancato rispetto della nuova normativa sul Codice degli Appalti e il mancato riscontro alla bozza di convenzione-quadro rendono anomali e viziati gli atti predisposti e sicuramente lesivo degli interessi superiori dell’Ente; che inoltre il citato bando di gara viola i contenuti del Dgr n.770/del 22 novembre 2006 con il quale è stata riordinata la struttura della Giunta regionale, i contenuti del Dgr 378/2011 con il quale è stata rimodulata la struttura organizzativa del Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria, i contenuti del Dgr 19/2015 con il quale è stata approvata la nuova macro-struttura della Giunta regionale, tutti atti con i quali la Regione è stata messa nelle condizioni di gestire in modo autonomo e senza interessi di far ricorso a consulenze gestionali esterne, affiancate a quella di Fincalabra Spa della quale vi è addirittura uno specifico atto di indirizzo, così dirottando verso l’esterno risorse  con specifica destinazione e con ciò, da una parte, cerando un inutile duplicato di soggetti attuatori, e dall’altro, duplicando i costi”.  L’interrogazione è stata inviata al direttore generale della Giunta regionale, all’assessorato alla Programmazione nazionale e Comunitaria, al direttore generale del  Dipartimento Programmazione nazionale e Comunitaria,  alla sezione regionale della Corte dei Conti di Catanzaro, al dottor Raffaele Cantone, presidente dell’ANAC ed al responsabile della Prevenzione della Corruzione, dottoressa Maria Gabriella Rizzo.           

 

Por Calabria 2014-2020. "Discriminati i liberi professionisti"

"Il Por Calabria 2014/2020 non equipara i liberi professionisti alle Pmi, come invece previsto dalla legge di stabilità". A denunciare l'ennesimo "disguido" connesso al primo bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nell'ambito della nuova Programmazione regionale è l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara.  «Dopo la lunga attesa necessaria alla pubblicazione del primo bando del nuovo Por Calabria, mi trovo a dover segnalare la disparità di trattamento riservata ai liberi professionisti che non rientrano tra i potenziali beneficiari dei fondi europei destinati a questa prima azione, in difformità con quanto stabilito dalla Legge di stabilità 2016». Questo il commento della pentastellata impegnata a Bruxelles. «Lo scorso 1 giugno – continua -  la Regione Calabria provvedeva all'emanazione del Bando di Gara relativo a misure di sostegno per l'acquisto di servizi per l'innovazione tecnologica ed organizzativa delle imprese, escludendo la categoria dei liberi professionisti dai possibili beneficiari del suddetto finanziamento europeo. Ciò sembrerebbe contrastare con la Legge di stabilità 2016 (Legge 208/2015 art.1 comma 821) che, conformemente all'orientamento normativo europeo, ha previsto che i piani operativi POR e PON dei fondi FSE e FERS (rientranti nella Programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020) devono essere estesi anche ai liberi professionisti, in quanto equiparati alle Pmi come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica prescelta. Abbiamo richiesto chiarimenti al Dipartimento di Programmazione Nazionale e Comunitaria della Regione Calabria già nelle scorse settimane - conclude la Ferrara - ma ad oggi non abbiamo ricevuto risposta alcuna. Nel frattempo mi auguro che la mia segnalazione venga presa in esame per evitare che i liberi professionisti siano tagliati fuori da questa opportunità di finanziamento».

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