Serra: ragazza aggredita da un cane, l'appello dei genitori
Riceviamo e pubblichiamo
"A distanza di una settimana dell’aggressione subita da nostra figlia ad opera di un maremmano randagio, io e mio marito, intendiamo, intanto, ringraziare pubblicamente la persona che alle 18,30 di lunedì pomeriggio, innanzi alla Stazione dei Carabinieri ed in prossimità di un parco giochi gremito di famiglie con bambini - il signor Nazzareno Campese -è intervenuto tempestivamente a sferrare un calcio al randagio “nel momento in cui stava per attaccare le parti vitali della ragazzina”. Ringraziamo, altresì, il Comando dei Carabinieri di Serra San Bruno, anch’essi intervenuti prontamente ad allontanare il randagio e ad effettuare le prime cure a nostra figlia; e, poi, il Servizio Veterinario dell’ASP ed il Comando di Polizia Municipale del Comune di Serra San Bruno che si sono prontamente attivati per individuare il randagio ed accalappiarlo.
Tutte le parti intervenute riferiscono - facendoci gelare il sangue- che si è trattato di una “tragedia mancata”!
Molti cittadini purtroppo, in questi giorni di estate, riferiscono di temere di muoversi a piedi in quanto nei loro quartieri avvistano cani di grossa taglia. Purtroppo, come ben sa chi possiede un amico a quattro zampe, il problema non è se "il cane è buono!"...per usare un'espressione diffusa! Il problema sorge qualora il malcapitato si trovi in giro con il proprio cane o compia atti che possono essere interpretati dal randagio come invasivi del proprio territorio.
Per questo, oggi, ci sembra doveroso ricordare alla cittadinanza tutta che, per far sì che quanto accaduto non accada più né a Serra, né altrove, sia necessario non abbassare la guardia nei confronti del randagismo. Cani di così grossa dimensione (ma neanche più piccoli), non dovrebbero poter circolare liberamente in nessun paese ed ogni cittadino che tema per la propria ed altrui incolumità deve segnalare, ufficialmente, alle forze dell’ordine e di polizia municipale la presenza di cani pericolosi o di cani feriti. Da mamma e nel rispetto di quanto già promosso in passato nel ruolo di amministratore di Serra San Bruno, aggiungo - ricordando tristemente i fatti di Satriano (data la mancata efficacia della LR n.41790 competente in materia) - quanto sia importante prevenire il fenomeno del randagismo attuando una seria campagna di sterilizzazione delle femmine in accordo con i veterinari del territorio e con l’unico scopo di contenere le nascite. E, questo, per un duplice motivo:
perché è segno di civiltà far sì che in un paese come Serra San Bruno (ma, come già detto, ovunque!) i cittadini ed i turisti possano muoversi a piedi o in bici nella più assoluta sicurezza, senza temere aggressioni di sorta perpetrate da randagi;
perché spesso nel tentativo bonario di aiutare le associazioni territoriali che si occupano di randagismo, si corre il rischio di alimentare un sistema lucrativo e corrotto dove, oggi più che mai, l'ultimo aspetto considerato è il benessere dei quattrozampe (basta leggere i rapporti sulle zoomafie della Lav-Lega antivivisezione che sostengono che il randagismo frutti un giro di 500 milioni di euro l'anno)".
Jlenia Tucci e Bruno Masciari
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