Accoglienza Mamme e Bambini Immigrati (AMBI), un progetto integrato di nuovo welfar sociale

AMBI realizza una circolarità di intervento tra Istituzione scolastica (scuola dell’Infanzia e primaria) comunità locale e comunità immigrata. È un progetto realizzato con l’Istituto Comprensivo Manzoni Augruso di Lamezia Terme e l’Associazione Mago Merlino e finanziato dalla Compagnia di San Paolo, nell’ambito Infanzia Prima.

«Grazie al porta a porta, abbiamo stabilito un primo approccio con le famiglie straniere, riconoscendole e permettendogli di esprimersi nella loro lingua grazie alla presenza della mediazione, e favorendo/facilitando l’interlocuzione con la scuola» -  dice Maria Elena Godino coordinatrice del progetto. - “L’ingaggio è, così, avvenuto in un luogo neutro, - e continua- indossando le vesti dell’informalità, non costringendo le donne ad entrare in canoni precostituiti, occidentali ed istituzionali, difficili da decifrare, utilizzando la strada come luogo di incontro».

 Tre le linee di attività attraverso cui vengono perseguiti gli obiettivi di AMBI:

  • Attività scolastica per bambini immigrati che prolungano la presenza per 2 pomeriggi la settimana nella scuola per l’infanzia; organizzando azioni di collegamento mamme/scuola.
  • Scatola dei giochi la cui innovatività sta nel carattere “leggero” della proposta educativa che coinvolge i genitori e i bambini tramite il gioco e il piacere dello stare insieme. Alla famiglia viene donata una scatola con giochi capaci di rafforzare le competenze prescolastiche realizzando  dapprima insieme, i giochi che vi sono all’interno. L’attività avviene nell’ambiente domestico dove il bambino vive e la presenza dell’operatore non è intrusiva.

Si costruisce così una relazione di fiducia con i genitori, all’interno della quale si affrontano le motivazioni alla base della non frequenza della scuola e si sostengono gli adulti affinché il bambino frequenti regolarmente e per tutto il giorno la scuola dell’infanzia. La scatola è data in dono alla famiglia che realizza l’attività anche senza l’operatore.

Terzo approccio: il baratto Sociale vede le donne protagoniste e firmatarie di un contratto con la nostra associazione: l’associazione fornisce un contributo economico per l’acquisto dei buoni mensa che permette ai bambini di frequentare la scuola per 8 ore; a fronte di questo le mamme offrono agli enti una propria prestazione di pubblica utilità, in riferimento ad attività legate al mondo dell’Infanzia.

Così l’incontro sull’uscio di casa si è poi sposato all’interno dei locali della scuola dove le mamme restituiscono quanto ricevono ed apprendono nuove competenze sociali. I risultati sociali sono un’attività di riduzione della dispersione scolastica e di integrazione sociale, realizzati attraverso un legame con la scuola; non sono state spese risorse finanziare per l’integrazione delle mamme, ma per la prevenzione scolastica. Realizzando il baratto sociale, le donne immigrate hanno reso un’attività utile alla collettività e si sono integrate, aumentando le loro competenze e offrendo opportunità di inserimento sociale.

AMBI costruisce così, processi di welfare generativo, dove aumentano risorse immateriali e ore di impegno delle donne a favore della collettività.

«Attraverso l’attività proposta – conclude la Godino- siamo riusciti ad aumentare la consapevolezza nei genitori sull’importanza del ruolo del gioco per lo sviluppo del proprio bambino, e in particolare su alcune specifiche forme di gioco che determinano una influenza positiva sullo sviluppo del benessere psico-fisico del bambino. I genitori hanno confermato di giocare con i bambini in modo più attivo, per favorirne l’apprendimento, di nuovi vocaboli e abilità socio-emotive e per godersi dei momenti di serenità e ludicità con loro».   

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