Primi interventi mini-invasivi per la rimozione di calcoli salivari nell'ospedale di Lamezia Terme
Due importanti interventi mini-invasivi sono stati effettuati per la prima volta nell'Unità Operativa di Otorinolaringoiatria ed Audio-Foniatria del Presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, diretto dal dottore Raffaele Grasso. Nello specifico, sono stati eseguiti due interventi di scialoendoscopia per la rimozione di calcoli salivari, in particolare, un intervento è stato effettuato su una signora per la rimozione del calcolo nella ghiandola sottomascellare sinistra e un altro intervento è stato eseguito a un signore per la per rimozione del calcolo della parotide destra.
Entrambi gli interventi sono stati effettuati in anestesia generale con tecnica endoscopica mini invasiva e i due pazienti sono stati dimessi il giorno successivo all’intervento. La scialoendoscopia è un intervento finalizzato all’esplorazione del lume dei dotti delle ghiandole salivari maggiori mediante dispositivi ottici miniaturizzati, allo scopo di riconoscere le affezioni dei dotti ghiandolari ed il loro eventuale trattamento.
Le ghiandole salivari maggiori, parotidi, sottomandibolari e sottolinguali, possono essere colpite da una patologia particolarmente fastidiosa come la scialolitiasi, cioè la formazione di calcoli salivari all’interno dei dotti escretori o, più raramente, intraghiandolari. La scialolitiasi colpisce circa l’1% delle ghiandole salivari nell’uomo, è localizzata più frequentemente nelle ghiandole sottomandibolari (80% dei casi) e nelle parotidi (30-40%). I calcoli, che sono composti da un insieme di sostanze, possono essere unici o multipli e variano molto nella forma, crescendo di dimensioni negli anni. Tale crescita determina spesso una dilatazione dei dotti ghiandolari che crea ristagno salivare ed infezioni batteriche. Tale affezione è caratterizzata dalla comparsa di dolore alla masticazione, ridotta produzione di saliva (iposcialia) e infiammazioni o veri e propri ascessi ghiandolari. La manifestazione più frequente nota come “colica salivare”: a carattere ricorrente, ci orienta verso l’eziologia calcolotica della malattia.
L'unità operativa dell'ospedale “Giovanni Paolo II” ha a disposizione un importante mezzo diagnostico che è la scialoendoscopia, attrezzatura messa a disposizione dalla Storz, che consente l’esplorazione diretta e più completa del sistema duttale delle ghiandole salivari. Qualora non vadano incontro ad espulsione spontanea, è infatti necessaria la rimozione dei calcoli salivari, che può avvenire secondo diverse modalità più o meno invasive, come la scialoendoscopia che consente, essendo dotata anche di un canale operativo, di intervenire direttamente visualizzando il calcolo sotto guida endoscopica, e di rimuoverlo con particolari cestelli per intero o, se troppo grosso, mediante frammentazione laser.
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