Vibo Capitale italiana della cultura, se ne parlerà in un incontro
Il Centro di aggregazione sociale "Amicizia e Solidarietà", Opc Promotors e ViboInsieme hanno condiviso l'idea di sollecitare il Comune a candidare Vibo Valentia a Capitale Italiana della Cultura 2020.
Proseguendo sulla strada intrapresa e facendo seguito alle proposta protocollata in Comune tre mesi fa, le tre associazioni hanno deciso di imprimere una svolta indicendo una conferenza delle associazioni della città.
L'incontro è in programma domani martedì 9 maggio 2017 alle ore 15 nella sala consiliare del Comune per iniziare un percorso non facile, ma doveroso per chi ama la città e tutta la sua provincia.
Un percorso che deve servire per ritrovare l'orgoglio di essere vibonesi e calabresi e per rilanciare un territorio che può offrire tanto e i cui tesori sono nascosti e invisibili ai più.
Già altre città sono avanti con il progetto, anche se il bando non è stato ancora pubblicato dal Ministero dei Beni Culturali, per Vibo si tratterebbe adesso di muovere i primi passi, che devono essere fatti necessariamente dal Comune e dalla Regione.
“Il bando, che dovrebbe uscire a breve – spiegano Michele La Rocca e Vincenzo Neri, presidenti rispettivamente di Cas e Opc – detterà anche tempi precisi per la presentazione del dossier e della proposta. Di solito vengono concessi due tre mesi, trattandosi però della candidatura del 2020 e non del 2019, speriamo che il tempo possa essere di più per presentare un progetto più curato nei dettagli”.
L’obiettivo è presentare la Vibo Valentia del prossimo futuro, una città che si innova e si sviluppa attraverso la cultura, da intendersi non solo come insieme di grandi eventi o eventi di nicchia. Sarà la Vibo – Hipponion - Monteleone dei luoghi della cultura, della riscoperta dell'immenso patrimoinio archeologico, culturale, architettonico e storico che ancora non è visibile e che bisognerà adoperarsi per riportare alla luce.
“Per farcela serve l'apporto di tutti – per questo rinnoviamo l'invito ad essere presenti domani a Palazzo Luigi Razza a tutte le associazioni ed i rappresentanti del territorio. Vibo non può più stare a guardare”
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