I carabinieri consegnano a domicilio pensioni agli anziani e tablet agli studenti

Nella Piana di Gioia Tauro gli anziani chiedono l’aiuto ai carabinieri per la consegna a domicilio della pensione.

Grazie alla collaborazione tra Poste Italiane e l’Arma i pensionati sopra i 75 anni, che abitualmente ritirano la propria pensione alle poste, possono chiedere la consegna del denaro a domicilio direttamente ai carabinieri, che svolgeranno questo servizio per tutta la durata dell’emergenza da Covid – 19.

Proprio l’altro ieri, il comandante della Stazione di Cittanova (Rc), munito della necessaria delega, si è recato presso il locale l’ufficio postale per ritirare la pensione di un anziano.

I militari hanno quindi bussato a casa del destinatario, un 81enne, vedovo e solo in casa, per consegnargli il denaro.

Oltre alla consegna a domicilio delle pensioni, i carabinieri della Compagnia di Taurianova stanno continuando la distribuzione dei tablet agli studenti.

Dopo quella di San Giorgio Morgeto, anche la Stazione di Giffone, su richiesta della dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di “Anoia-Giffone-Cinquefrondi”, ha distribuito pc e Tablet agli studenti delle scuole primaria e secondaria.

Analogo servizio sarà svolto nei prossimi giorni dai carabinieri della Stazione di Cittanova che, su richiesta della dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “Luigi Chitti”,  consegneranno 30, tra tablet e pc..

Coppia di anziani non può ritirare la pensione, i carabinieri gliela portano a casa

I carabinieri della Stazione di Rende hanno consegnato la pensione ad un’anziana coppia impossibilitata a raggiungere l'ufficio postale.

I due, sarti in pensione, di 91 e 85 anni, si sono pertanto rivolti ai militari per avere un supporto e poter ricevere il pagamento della mensilità di aprile.

Ricevuta la richiesta, il comandante del reparto si è subito attivato ed ha ritirato la pensione dei due coniugi, recapitandogliela nella loro abitazione di Rende (Cs).

 I due anziani hanno espresso la loro gratitudine e i militari hanno rinnovato la loro pronta disponibilità.

Un ulteriore servizio reso alla popolazione, in attuazione di una specifica convenzione sottoscritta tra Poste Italiane e l'Arma, che dà la possibilità a tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni, che percepiscono prestazioni previdenziali negli uffici postali e le riscuotono normalmente in contanti, di chiedere e ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i carabinieri.

L'accordo è parte del più ampio sforzo messo in atto, per contrastare la diffusione del coronavirus e  mitigarne gli effetti mediante l'adozione di misure straordinarie volte ad evitare gli spostamenti fisici delle persone ,in particolare di quelle a maggior rischio.

L'iniziativa permette anche di tutelare gli anziani da reati, come truffe, rapine e scippi.

Serra, da giovedì sarà possibile riscuotere la pensione (Il calendario)

Poste Italiane ha reso noto che i pagamenti delle pensioni per il mese di aprile saranno erogati a partire da giovedì 26 marzo.

La nuova organizzazione si è resa necessaria per evitare gli assembramenti e contrastare, in tal modo, la diffusione del Coronavirus.

Pertanto, i titolari di un conto Banco Posta, di un libretto di risparmio o di una Postepay Evolution riceveranno l’accredito giovedì  prossimo.

Tutti gli altri utenti, invece, potranno ritirare la pensione presso l’ufficio postale, prestando attenzione al calendario dei turni, ripartito per cognomi.

 In particolare, nel comune di Serra San Bruno il calendario sarà il seguente:

 

  • 26 marzo dalla A alla B
  • 27 marzo dalla C alla D
  • 28 marzo dalla E alla K
  • 30 marzo dalla L alla O
  • 31 marzo dalla P alla R
  • 1 aprile dalla S alla Z

Poste invita i percettori di pensione ad attenersi alle prescrizioni fornite ed a rispettare le regole sulla distanza interpersonale e ad adottare ogni cautela necessaria alle contingenze del momento.

 

Incassavano la pensione dei familiari deceduti, 5 persone indagate

I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Cosenza, a conclusione di indagini dirette dalla locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 280 mila euro, nei confronti di cinque persone accusate di aver incassato indennità pensionistiche erogate dall'Inps in favore di loro familiari deceduti.

Nel corso delle indagini, le fiamme gialle hanno riscontrato l'incasso anomalo di trattamenti pensionistici da parte di numerosi ultranovantenni.

I militari hanno, quindi, verificato la posizione di oltre 15 mila beneficiari di pensione.

Dal riscontro eseguito è emerso, quindi, che alcuni trattamenti pensionistici continuavano ad essere erogati anche dopo la morte del beneficiario.

L'accusa nei confronti degli indagati è di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.

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Risiede in Argentina ma percepisce assegni sociali in Italia, denunciato pensionato vibonese

Risiede in argentina, ma percepiva indebitamente la pensione in Italia.

E’ quanto è emerso nel corso delle indagini condotte dai finanzieri della Compagnia di Vibo Valentia.

In particolare, le investigazioni hanno permesso di accertare che una persona, stabilmente residente in Argentina dall’anno 2003, nel 2005 ha fittiziamente trasferito la propria residenza in provincia col fine di richiedere, e successivamente ottenere, l’erogazione della misura assistenziale per la quale è necessario risiedere in Italia, in maniera stabile e continuativa per almeno dieci anni. Dalle indagini sarebbe emerso che il beneficiario della prestazione Inps, stabilitosi in Argentina, avrebbe fatto ritorno in Italia sporadicamente, permanendo sul territorio nazionale per brevi periodi.

Ciononostante,negli anni dal 2007 al 2016, in assenza dei prescritti requisiti di legge, avrebbe indebitamente percepito la somma di circa 50 mila euro erogata dall’Inps a titolo di assegno sociale.

Le fiamme gialle hanno, quindi, deferito l’autore della frode alla Procura della Repubblica per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche,richiedendo l’applicazione del la misura cautelare reale del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente delle somme indebitamente percepite.

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Tre calabresi residenti all’estero percepiscono assegno sociale dall’Italia: denunciati

Le Fiamme Gialle hanno denunciato tre cittadini residenti all’estero che percepivano indebitamente l’assegno mensile sociale, strumento assistenziale che viene corrisposto ai cittadini italiani e stranieri stabilmente residenti Italia, con più di 65 anni di età ed in particolari situazioni di disagio economico. Nell’ambito di una ampia indagine, coordinata a livello nazionale dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie del Corpo, la Compagnia di Paola ha esaminato i dati relativi ai fruitori del beneficio, messi a disposizione dall’Inps, incrociati con le banche dati in uso al Corpo e riscontrati con attività controllo sul territorio nei comuni di Paola, San Lucido, e Roggiano Gravina. Al termine delle indagini sono stati individuati tre soggetti che percepivano il trattamento assistenziale mediante accredito in conto corrente/libretto senza averne il diritto in quanto dimoranti stabilmente e definitivamente all’estero. Le indagini hanno permesso, infatti, di dimostrare che le persone controllate, ormai da anni, vivevano ed avevano stabilito la propria residenza in Argentina, Stati Uniti d’America e Uruguay. Circa 200.000 euro le indebite percezioni di erogazioni a danno dello Stato segnalate alla Corte dei Conti. Al termine dell’operazione i tre soggetti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e rischiano una pena da sei mesi a tre anni. Continua senza sosta l’azione di controllo della Guardia di Finanza della spesa pubblica al fine di assicurare che le risorse finanziarie, sempre più ridotte, siano effettivamente destinate a favore dei cittadini bisognosi di sostegno economico.

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Percepiva la pensione della madre morta: la Finanza le sequestra beni per 75mila euro

Nell’ambito dell’azione di contrasto alle frodi in materia di spesa pubblica, le Fiamme gialle del Gruppo Gioia Tauro, hanno eseguito un’ordinanza di sequestro preventivo “per equivalente” emessa dalla Corte di Appello presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di una 57enne, residente in un comune della Piana di Gioia Tauro. La predetta, sulla base di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, risultava aver riscosso indebitamente la pensione di invalidità e di accompagnamento spettante alla madre, nonostante quest’ultima fosse deceduta da diversi anni, appropriandosi, in tal modo, senza averne diritto, di oltre 75mila euro. Per tali motivi, era stata condannata in primo grado a mesi otto di reclusione e al pagamento delle spese processuali. Il provvedimento di sequestro, emesso per un importo pari alla somma indebitamente percepita, è stato attuato a seguito di accurate indagini patrimoniali e finanziarie ed ha colpito un intero fabbricato, 8 appezzamenti di terreno, alcuni dei quali per la sola quota di proprietà posseduta, e diversi conti correnti di cui la persona condannata era intestataria.

Riscuoteva la pensione della mamma defunta: denunciata una donna nel Vibonese

Continuava a riscuotere la pensione di invalidità della madre defunta: lo hanno scoperto i finanzieri della Tenenza di Tropea nel corso di accertamenti in materia di benefici previdenziali ed assistenziali erogati dall’I.N.P.S., all’esito dei quali è stato accertato che una cittadina di nazionalità rumena ha indebitamente riscosso, per quasi un anno, il trattamento previdenziale riconosciuto alla propria madre, anche lei di nazionalità rumena, residente a Tropea, in provincia di Vibo Valentia, nel frattempo deceduta in Romania. Non essendo stato il decesso reso noto alle Autorità nazionali, Comune di residenza, I.N.P.S. ed Agenzia delle Entrate ne erano formalmente all’oscuro e l’I.N.P.S. ha continuato ad erogare il beneficio economico. L’avvenuto decesso è stato riscontrato solamente in esito ad accertamenti di Polizia Giudiziaria svolti dalla Tenenza di Tropea. A questo punto l’Ente preposto all’erogazione, tempestivamente informato, ha potuto provvedere sia a revocare la pensione che ad avviare le procedure per la richiesta delle somme indebitamente percepite dalla figlia della defunta. La figlia, che aveva omesso di rendere nota la scomparsa della madre, è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.

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