Il Parco naturale regionale delle Serre, con l’assistenza tecnica del personale del Centro-Arsac (Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese) di Serra San Bruno, ha effettuato il “lancio” dell’antagonista naturale del “cinipide galligeno” del castagno.
Il programma, per il secondo anno consecutivo, si propone di combattere il parassita che sta mettendo in serio pericolo le coltivazioni calabresi di castagneti, sia da frutto, che da legno.
Gli interventi, programmati in sinergia con i sindaci dei comuni interessati (Badolato, Brognaturo, Cardinale, Satriano, San Sostene, Serra San Bruno, Spadola, Guardavalle, Stilo, Bivongi, Mongiana, Fabrizia, Nardodipace, Pizzoni, Gerocarne), hanno interessato anche i castagneti presenti nelle foreste regionali in gestione al Parco.
Particolare soddisfazione è stata espressa dal commissario del Parco, Domenico Sodaro, che ha ringraziato tra gli altri, i sindaci dei comuni interessati, Domenico Pisano, che ha coordinato il progetto per conto del Parco ed il personale tecnico dell’Arsac, ovvero Franco Penna, Antonio Clasadontre ed Mimmo Pascali,
Il cinipede, che nella forma adulta assomiglia ad una piccola vespa, provoca la comparsa di vistose galle sui germogli e sulle foglie, con conseguente sviluppo stentato della vegetazione e calo, spesso evidente, della produzione di castagne.
Attualmente, l'unica forma di “lotta” valida nei confronti del parassita è rappresentata da quella “biologica”. Pertanto, da un decennio, in Italia è iniziata l'introduzione nei boschi di castagno di un parassitoide specifico, il torymus sinensis, piccolissimo insetto che si nutre delle larve del cinipide.
In particolare, nel comprensorio delle Serre i primi “lanci” dell’antagonista sono stati effettuati nella tarda primavera del 2012, ad opera del personale tecnico dell’Arsac.
Dallo scorso anno, allo scopo di favorire ulteriormente l’insediamento di questo utile insetto, il Parco naturale regionale delle Serre ha acquistato molte “dosi”, da distribuire in diverse aree.
Per facilitare la diffusione del torymus, è necessario che anche i castanicoltori e gli operatori forestali facciano la loro parte. A partire dalle zone vicine alle “aree di lancio”, occorre, infatti, adottare alcune pratiche colturali, tenendo presenti che il cinipide galligeno sverna nelle gemme dove ha deposto le uova, mentre il torymus sinensis sverna nelle galle dove ha deposto le uova e sfarfalla a fine aprile - inizio maggio.
Le galle, una volta disseccate, in parte rimangono sulla pianta ed in parte cadono a terra in autunno. Quindi, è buona pratica non distruggere o asportare il fogliame e gli scarti della potatura almeno per tutta la primavera, in modo da favorire la diffusione del Torymus. Considerato che, alcune popolazioni di questo utile insetto possono sfarfallare nel secondo anno, la soluzione ottimale è quella di eliminare i residui colturali dopo 16-18 mesi dal taglio, a fine estate o inizio autunno. Poiché, in questo periodo, il torymus sarà già fuoriuscito dalle vecchie galle ed avrà già “parassitizzato” quelle formatesi nell'anno corrente.
Nelle zone dove la presenza del cinipide è ancora agli inizi, allo scopo di rallentarne la diffusione, si può praticare utilmente la potatura verde, ovvero nel periodo precedente lo sfarfallamento delle femmine (entro il mese di giugno), si procede al taglio dei rametti dove sono presenti le galle e alla loro distruzione.
Dopo la fine di giugno, è importante non asportare più le galle, in quanto il cinipide è già fuoriuscito, ma potrebbero ancora esserci all’interno altri insetti utili, nemici del parassita.
Questa pratica risulta tanto più efficace quanto più giovani sono le piante, essendo ovviamente più facile individuare ed asportare le galle.
Dopo il mese di luglio, si può procedere all'eliminazione dei polloni di ceppaia, sempre allo scopo di rallentare la diffusione del cinipide che attacca, inizialmente, le parti basse della pianta.
Le pratiche della potatura verde e dello spollonamento delle ceppaie non hanno effetti apprezzabili, dove il cinipide è già ampiamente insediato.
Infine, occorre evidenziare come nessun prodotto antiparassitario risulta realmente efficace contro il parassita.