Odontoiatria sociale: avviata a Soverato l'attività di Day Surgery

E’ ormai pienamente avviata dall’unità operativa Odontoiatria Sociale, diretta dal dottor Valerio D’Andrea, l’attività di Day Surgery nel Presidio Ospedaliero di Soverato. Il servizio, dedicato soprattutto a favore dei pazienti non collaboranti, si svolge grazie alla fattiva collaborazione del personale del reparto di chirurgia generale diretto dal dottor Giuseppe Messina e grazie al fondamentale contributo dell’U.O. Anestesiologia diretta dal dottor Pantaleone Grande. I pazienti vengono selezionati negli ambulatori dell’U.O. Odontoiatria Sociale, Polo sanitario territoriale di Catanzaro Lido, ed avviati per il trattamento in narcosi al P.O. di Soverato dove, eseguiti gli esami preoperatori, l’intervento verrà eseguito, secondo l’ordine della lista di attesa, nei giorni stabiliti. E’ anche possibile, sempre dopo opportuna selezione, per i pazienti allergici, cardiopatici e diabetici in difficile compenso, ematologici, fobici e in terapia con bifosfonati, il trattamento in assistenza anestesiologica ed in regime di APA (accorpamento di prestazioni ambulatoriali). Questo servizio, che non necessita di esenzioni particolari, seppur territoriale, risponde alle esigenze di quei pazienti odontoiatrici a rischio che difficilmente possono subire un trattamento ambulatoriale. Per informazioni ulteriori ci si può rivolgere ai recapiti dell’U.O. di Odontoiatria Sociale: tel.0961.7033008 – 0961.7033931, dalle ore 8:00 alle 14:00, dal lunedì al sabato o alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Convegno sul benessere psicofisico della persona attraverso la danza-movimento-terapia

Organizzato dal Centro Diurno del CSM di Soverato, diretto dal dottor Salvatore Ritrovato, in collaborazione con l’Associazione di auto-mutuo-aiuto "AMA Calabria”, si è svolto a Soverato un convegno sul tema "Il Corpo Sociale - Danza movimento terapia  risorsa per la salute ed il benessere psicofisico". L’iniziativa, tenutasi nella sede dell’Associazione A.FA.DI., si è sviluppata su una parte formativo-teorica durante la sessione mattutina ed una parte esperienziale nel pomeriggio. Hanno introdotto i lavori il dottor Ritrovato e la dottoressa Rosa Conca, cui hanno fatto seguito le relazioni del professor Vincenzo Bellia, direttore della Scuola Arti – terapie, di Catania, della dottoressa Ida Rende, sociologa e danzaterapeuta, di Cosenza, e dell’infermiera professionale Marina Pasquini, del CSM di Soverato, danzaterapeuta  formatasi presso la Scuola di Danza – movimento – terapia di Cosenza. I destinatari del progetto erano 40 tra operatori di strutture sanitarie, volontari di associazioni no profit e genitori di giovani con disabilità. L’équipe del Centro Diurno ha voluto promuovere questo incontro di formazione teorica e pratica  della disciplina di Danza–movimento–terapia allo scopo di offrire a caregiver e operatori l’opportunità di sperimentare questa pratica professionale rivolta all’intervento non solo “sul” disagio ma anche alla “prevenzione del” disagio e al potenziamento delle risorse della persona.  La specificità dell’approccio si riferisce al linguaggio del movimento corporeo, rivelatore di stati emotivi interni. Segni e Gesti sono un alfabeto arcaico che  permettono un dialogo possibile. E’ una disciplina che lavora sulla  persona (bambino e adulto) con particolare attenzione al nucleo sano e creativo di ognuno. La persona può sperimentarsi e divenire più consapevole delle relazioni esistenti fra il proprio modo di essere internamente e le proprie modalità corporee (atteggiamenti, posture, gesti, blocchi, silenzi e movimenti).  Il punto di vista teorico – metodologico è quello kleiniano delle relazioni oggettuali, e si rifà, inoltre, a W. Bion e a D. Winnicott che ha introdotto le funzioni del gioco creativo. La  Danza–movimento–terapia è una disciplina che poggia su un orientamento psicodinamico, diventando una terapia espressiva. L’approccio, per certi versi anche ludico ed attivante, la rende un efficace ausilio nella riabilitazione di diverse forme di disabilità sia che si tratti di psicopatologie che di disturbi  cognitivi (come illustrato 2  anni orsono con l’Associazione AFADI).  La Danza–movimento–terapia è ampiamente utilizzata anche nel settore educativo, nel lavoro psico-sociale, nello sviluppo di comunità e nella formazione alle competenze relazionali degli educatori e degli operatori socio-sanitari. La finalità della Danza–movimento–terapia è il benessere della persona, lo sviluppo della consapevolezza e della  coscienza di sé. L’iniziativa ha fatto registrare un assai vivo interesse e molto entusiasmo nei partecipanti.

 

Lo Ionio ed i porti di carta

Alla faccia di Polibio, greco amico dei Romani, brutto menagramo, il quale nel lontano II secolo a.C. osò scrivere che la costa ionica era “alìmenos”, ovvero senza porti! Non sapeva, costui, che verso la fine del XX secolo e agli inizi del XXI, questa volta dopo Cristo, il problema sarebbe stato risolto con la massima soddisfazione degli indigeni! Come tutti sanno, dilagano i progetti per un porto di Satriano, un porto di Soverato, un porto di Montepaone, un porto di Squillace. Tutti ricorderete: ogni volta che passava un politicante di ruolo o di complemento, prometteva un porto. A parte Badolato, su cui torneremo, non si vede, nel 2015, manco il porto delle nebbie! Progetti… Beh, progetti è un parolone, giacché, a mia conoscenza, non c’è nemmeno un disegnino da esercitazione del primo anno del Geometra; non un sondaggio in mare; non uno studio della linea costiera; non un modello matematico dei veri o presunti vantaggi economici… niente di niente, a mia conoscenza. Può darsi che sia colpa mia, e in questo caso vorrei essere corretto dal mio errore.  Finora, ripeto, porti zero. C’è Badolato, ma è sotto interminabile inchiesta, e per quanto io lo possa vedere quasi ogni giorno dal mio pezzettino di campagna, io lì scorgo acqua: mai navi, manco barchette. Forse avrete capito che io non credo ai porti di Squillace, Montepaone, Soverato e Satriano; e perché non dico di tutti e quattro, ma anche di uno solo non si sa di inizio di qualsiasi cosa; ma perché sarebbe davvero buffo che facessero un porto a Satriano e uno a Soverato, a distanza di un chilometro uno dall’altro. Ora ci annunziano che quel progetto detto con barbarica voce waterfront servirebbe al porto di Soverato; e ciò dovrebbe farci certi che il porto ci sarà, che del porto c’è qualche traccia, qualche concretezza. Invece io non vedo nemmeno una bitta, nemmeno una gomena, nemmeno un’ancora… niente.  Se c’è un progetto che meriti il nome di progetto, lo si tiri fuori, lo si faccia vedere. Altrimenti siamo agli annunci elettorali da comizi etto.  Per progetto, ripeto, non intendo un disegnino fatto stasera al computer per gabbarmi: ma i risultati di seri studi. Ah, nel 1928 la Regia Marina voleva collocare a Soverato una base di sommergibili; fatto uno studio, rinunciò subito, costatata la ben evidente mutevolezza della costa. Niente sottomarini, nel 1928; che mi dite, delle imbarcazioni di superficie?

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"Il Dantebiki" di Ulderico Nisticò alla Notte dell'Ippocampo

Tutto pronto per la “Notte dell’ippocampo” che prenderà il via domani, 17 ottobre, a Soverato. L'iniziativa sarà caratterizzata da una serie di attività che si svolgeranno in diversi punti della città. Da segnalare, alle 21,30, in via Dante Alighieri, l'iniziativa promossa dall'appassionato di bicicletta Pietro Pileci, ovvero lo spettacolo umoristico "Il Dantebiki". Scritta da Ulderico Nisticò, la rappresentazione è una parodia di versi del "Sommo Poeta"

Carlo Amirante ed il giallo della nascita

Nulla da eccepire o aggiungere al puntuale articolo di Mirko Tassone sul 20 settembre 1870 (per accedere al pezzo clicca qui); qualche piccolo mistero su Amirante.  Nacque senza dubbio in Calabria, ma il padre, cavalier Saverio, era napoletano, e amministratore della Razzona del principe Filangieri. Carlo visse fino al 1934 sempre fuori dalla Calabria, e non ci risultano suoi contatti con queste terre. Nato in Calabria, ma dove? È un bell’esempio di come spesso, troppo spesso, la storia non si fa con i documenti! Ne abbiamo infatti due che, letti con una certa buona volontà e senza andare per il sottile, indicherebbero il primo, l’atto di nascita, come luogo natale Soverato; l’altro, certificato di battesimo, Cardinale. Studiosi locali si accapigliarono a colpi di capelli in quattro. In verità l’atto soveratese dice che Saverio dichiarò la nascita; né potrebbe dire altro; quello cardinale, che fu battezzato, non esattamente che nacque alla Razzona. Facilmente si giocò con le parole, perchè Carlo doveva essere battezzato da Filangieri, ma per procura; e dal vescovo di Squillace, il quale, secondo una voce popolare attendibile, non andò a Razzona. Insomma, un bell’intrigo anagrafico senza soluzione. Don Cirillo, Gianpiero Nisticò e don Gnolfo recuperarono la memoria di Carlo, che era stato del tutto dimenticato e nulla aveva fatto per essere ricordato qui; molto a Napoli, a Roma, ma forse considerò la sua nascita calabrese quello che era, un caso. A Soverato negli anni 1950 e 60 ferveva la lotta politica e amministrativa. L’amministrazione di sinistra pensò di far dispetto al clero intitolando una lunga via a Giordano Bruno; l’amministrazione democristiana di Antonino Calabretta rispose con la più lunga e importante via dell’espansione urbana, quella che va dal Corso al Palazzetto; e con ciò ritenne chiusa la questione della nascita, avocandola, a ragione o a torto, a Soverato. È in atto una causa di beatificazione, e Amirante è al secondo grado, quello di Servo di Dio. Un santo ci servirebbe, a Soverato, con tutti i guai che patiamo.

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Processo Showdown: le richieste del pm contro la 'ndrangheta Soveratese

Vincenzo Capomolla, pubblico ministero che rappresenta la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nel processo scaturito dall'operazione "Showdown", ha richiesto che gli imputati accusati di essere personaggi apicali del clan Sia-Procopio-Tripodi, siano condannati fino a 24 anni di carcere. La requisitoria è stata pronunciata nel corso dell'udienza celebratasi venerdì all'interno dell'aula bunker del Tribunale del capoluogo. Michele Lentini, Fiorito Procopio e Maurizio Tripodi sono accusati, tra l'altro, di associazione mafiosa, favoreggiamento, furto e occultamento del cadavere di Giuseppe Todaro, figlio di Domenico, collaboratore di giustizia. Il 23 ed il 25 settembre, date fissate per le prossime udienze, sono previste le arringhe difensive in un dibattimento che vede sedere sul banco degli imputati parecchi altri soggetti considerati appartenenti al clan che agisce nell'area di Soverato. 

"Tragedia del Camping Le Giare di Soverato ferita mai rimarginata"

“Quanto avvenuto il dieci settembre di quindici anni addietro, l’indimenticata tragedia del Camping Le Giare di Soverato, rimarrà una ferita mai rimarginata incisa sul volto della Calabria”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Arturo Bova (Democratici Progressisti), membro della IV Commissione ‘Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente’. “Oggi - aggiunge Bova - rappresenterò personalmente la Regione Calabria alla cerimonia di commemorazione.  Sarà un gesto sentito e di alto valore simbolico, ma sarà anche un momento di riflessione e di condivisione generale dello sforzo che ciascuno di noi dovrà profondere nella tutela del territorio. L’intero Consiglio e la Giunta  regionale continueranno senza cedimenti o flessioni di sorta a considerare la problematica del rischio idrogeologico come assoluta priorità. Già in questo inizio di legislatura si sono fatti passi in avanti, come testimonia il licenziamento in Commissione Ambiente del testo di legge istitutiva del  ‘contratto di fiume’. Purtroppo, la cronaca ancora troppo spesso, anche recentissimamente, come avvenuto nella fascia dell’Alto Jonio cosentino, ci consegna la consapevolezza di una battaglia il cui cammino è ancora lungo e complicato. Una battaglia nella quale non arretreremo di un solo passo. Sebbene oggi sia il giorno del commosso ricordo questo momento di riflessione dovrà ancor di più e con rinnovata convinzione indurre tutti noi a ritrovare la smarrita consapevolezza del rispetto del territorio quale fonte inesauribile di benessere e quale primo anello della  genesi di un rinnovato momento propulsivo verso la Calabria del domani”.

In possesso di 17 dosi di marijuana: arrestato un 21enne

La notte scorsa, nell’ambito di predisposti servizi della Compagnia Carabinieri di Soverato, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno tratto in arresto in flagranza di reato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, un giovane di Gasperina, Giacomo Rei, 21 anni. Nel corso di servizio mirato al contrasto di reati inerenti le sostanze stupefacenti, secondo quanto riferito dai militari dell'Arma, è stato dapprima, controllato su strada e, poi, all’esito di una perquisizione personale e domiciliare, i Carabinieri hanno rinvenuto, abilmente occultate in un mobile, 17 dosi di marijuana, per complessivi 30 grammi circa di sostanza, oltre ad un bilancino di precisione e circa 120 euro, ritenuti dagli investigatori provento dell’attività illecita. Denaro contante e materiale sono stati sottoposti a sequestro penale. Inoltre, nell’ambito del servizio,sono stati denunciati per la stessa tipologia di reato G.R., 22 anni, F.F., 41 anni, ed un sedicenne. Rei è stato tratto in arresto e sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito per direttissima, per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

 

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