Si può discutere su tutto, ma una cosa è innegabile: la vera sorpresa delle elezioni amministrative è stata “Liberamente”. Una lista interamente composta da giovani, moltissimi dei quali alla prima apparizione sul palcoscenico politico, è riuscita a conquistare le simpatie di più di un terzo dell’elettorato basando la campagna elettorale sulla sfida alla “vecchia politica” ed in particolare ai principali attori politici dell’ultimo ventennio. La sfida – diciamolo subito – è stata vinta in maniera netta e chiara. Non solo nei numeri, ma soprattutto dal punto di vista dell’entusiasmo suscitato, specie nelle nuove generazioni. Altro aspetto: il candidato a sindaco Alfredo Barillari, come si dice in gergo, “ha tirato”. Eccome. Quindi, nel complesso, si è trattato di un “successo”, anche se poi il ruolo da svolgere sarà quello della minoranza. Tanti sono i motivi di soddisfazione, ma non possono sfuggire nemmeno quelle contraddizioni che gli avversari non hanno saputo sottolineare e comunicare. Iniziamo dalla più evidente: in lista erano presenti due ex assessori (Cosimo Polito e Carmine Franzè) che hanno firmato le dimissioni che hanno segnato la fine dell’amministrazione comunale guidata da Bruno Rosi; c’era il figlio dello stesso Bruno Rosi e c’era Rosanna Federico che, in quanto esponente dell’allora opposizione, quelle dimissioni avrebbe (per logica politica) dovuto firmarle e non lo ha fatto. Altra contraddizione: Barillari ha aspramente criticato coloro che gli hanno proposto di sottoscrivere una tessera di partito e subito dopo le elezioni che fa? Avvia il tesseramento (tramite “schede di adesione”) del movimento civico “”Liberamente”. I più diffidenti sostengono che si tratti di un tentativo di “bloccare” gli elettori evitando fughe verso i vincitori “materiali” delle elezioni, i protagonisti della lista probabilmente lo intendono come la naturale conseguenza del cammino avviato. Sicuramente, 5 anni (durata presunta della consiliatura) sono lunghi e servirà costanza per mantenere la fiducia dei cittadini. Già, perchè spesso l’elettore che protesta poi si fa persuadere dalle occasioni che incontra nel tempo e si trasforma in elettore “filogovernativo”. Tralasciamo le vicissitudini che hanno coinvolto “Liberamente” da una parte ed il padre di Luigi Tassone dall’altra, e quanto accaduto durante il comizio di “Alto volare – Serra pulita”, poichè sono fatti che dovranno essere chiariti da quanti sono stati parte in causa e non certo da noi. Infine lasciateci affrontare un aspetto che nell’ultimo mese ci ha riguardato direttamente: lo scomposto attacco al nostro giornalista Nicola Martino, condito da frasi che si commentano da sole [“Lei parla di arrivismo e presunzione ma dopo aver scritto 4 o 5 articoli per un giornale online si arroga la facoltà di dare lezioni di etica e di coscienza personale (non credo sia questo il compito di un giornalista), parlando di svendita al mercato delle vacche (sic!) dei propri valori e della dignità. Ma lei chi é? E sopratutto chi si crede di essere?” – “...Concludo consigliandole spassionatamente di cambiare mestiere. La preparazione e la dedizione, col tempo, potrebbe anche apprenderle. Ma le nozioni deontologiche della professione o le si ha o non le si ha. E lei, mi perdoni, ma mi pare che non sappia neppure da dove iniziare a cercarle”], non ci sembra proprio adeguato a chi si propone di amministrare una cittadina importante come Serra San Bruno. O meglio, è totalmente inopportuno e fuori luogo, per non dire altro (e potremmo dirlo), anche perchè tende a denigrare una persona (che prima di tutto va apprezzata per i suoi valori umani) che del proprio mestiere ha fatto una missione. Non è l’esplicazione dell’intento di colpire una lista (infatti non c’è stata alcuna replica de “Il redattore” durante la campagna elettorale proprio per non influenzare la stessa), ma solo una considerazione rispetto a parole irrispettose che, francamente, meritavano una risposta.