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Serra. Esternalizzazione raccolta rifiuti, Tassone: “Certificazione del fallimento di una maggioranza incoerente”

“Non ha voluto smentire se stessa ed ha deciso di chiudere in bruttezza la sua disastrosa avventura. Per essere sicura di raggiungere l’intento, la Giunta Rosi ha pensato di esternalizzare il servizio di raccolta dei rifiuti. Un provvedimento dannoso e senza senso, contro il quale il centrodestra aveva espresso, sempre, parole dure ogniqualvolta era stato ventilato nel corso della passata gestione amministrativa”. Critiche senza mezzi termini piovono sugli inquilini del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci da parte del consigliere di minoranza Mirko Tassone che boccia non solo l’ultima scelta ma l’operato quinquennale della controparte. “La coerenza – afferma il rappresentante di ‘Al lavoro per il cambiamento’ - non è il piatto forte di una maggioranza che, con la deliberazione 140/2015 ha certificato, qualora ce ne fosse stato bisogno, il proprio fallimento. Con ogni evidenza, infatti, il ricorso all’affidamento del servizio ad una ditta privata rappresenta la diretta conseguenza del naufragio dei vari progetti di raccolta differenziata proposti e per i quali sono stati spesi infruttuosamente decine di migliaia di euro”. Secondo Tassone, “a dare la dimensione dell’inadeguatezza degli amministratori nostrani, la necessità di affidare all’esterno la gestione di un settore per il quale il Comune dispone di ingenti risorse umane e materiali. Con la deliberazione e la successiva manifestazione d’interesse, la maggioranza – spiega - ha, infatti, palesato la propria incapacità a gestire un settore essenziale”. Il vero problema sta, a suo avviso, nel fatto che “l’inidoneità dimostrata a pianificare il servizio e coordinare le risorse, ovviamente sarà pagata, ancora una volta, dai cittadini cui è demandata la copertura integrale dei costi relativi agli RSU. Non si comprende – aggiunge l’esponente dell’opposizione - la scelta di circoscrivere alle sole cooperative di tipo B la possibilità di partecipare alla manifestazione d’interesse. Sarebbe stato logico, infatti, allargare il più possibile la platea dei concorrenti al fine di riuscire a spuntare il prezzo più basso”. A questo punto entrano in gioco i sospetti e Tassone specifica che “evidentemente, l’interesse prioritario di chi ha partorito il provvedimento non è restituire decoro a Serra. L’obiettivo – è l’ipotesi - è, forse, quello di far reclutare alla cooperativa individuata qualche decina di operatori, nella vana speranza di recuperare qualche preferenza. Se così fosse, sorgerebbe un ulteriore dubbio, ovvero che l’emergenza rifiuti possa essere stata coccolata al fine di raggiungere l’obiettivo finale: l’affidamento del servizio ad una cooperativa. Quanto l’emergenza sia un semplice pretesto – sostiene Tassone - lo testimonia implicitamente la premessa alla deliberazione con la quale è stata conferita la direttiva finalizzata all’individuazione di ‘operatori economici’ cui ‘affidare la gestione del servizio R.S.U.’. Nella motivazione con la quale si ‘giustifica’ l’atto, la Giunta, tra l’altro, scrive: 

• ‘A causa di problematiche di varia natura, si sono verificati disagi dovuti al mancato conferimento dei rifiuti differenziati in piattaforma;

• A causa di problematiche legate ai conferimenti presso l’impianto di Lamezia Terme nel periodo estivo si sono verificati disagi dovuti al forte rallentamento dei conferimenti dei rifiuti indifferenziati e che per la normalizzazione delle attività è stato necessario affidare all’esterno il trasporto;

• Nel mese di ottobre 2015 il C.C.R. comunale  (Centro Comunale di Raccolta) è stato sottoposto a sequestro dalle autorità competenti’.

Con tutta evidenza – rileva Tassone - le varie ‘problematiche’ non fanno alcun riferimento al servizio di raccolta dei rifiuti, quanto alla fase successiva. Il buon senso, quindi, vorrebbe che i 200 mila euro previsti, per soli sei mesi, venissero spesi, ad esempio, per il trasferimento e la realizzazione di un idoneo centro di raccolta con il quale fronteggiare l’emergenze presenti e future. La decisione del sindaco e della sua maggioranza è, dunque, del tutto incomprensibile anche perché somiglia – è la stilettata finale - alla scelta fatta da quel matto che pensò di risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua dal tetto, sostituendo la mattonelle del pavimento sottostante”.

De Raffele contro Lo Iacono: “Su di lui gli elettori si sono già espressi”

“Non mi pare che Raffaele Lo Iacono sia il più titolato ad esprimere valutazioni”. Risponde così il presidente del consiglio comunale di Serra San Bruno Giuseppe De Raffele agli attacchi frontali formulati dall’ex sindaco durante la trasmissione radiofonica “On the news”. “Su di lui – precisa De Raffele – si sono già espressi gli elettori e prima ancora la sua stessa maggioranza che lo ha mandato a casa, forse su suggerimento di qualche illustre esperto in materie giuridiche, ed adesso non lo rivuole più. Questo è il vero problema: è molto facile affermare ‘io non mi candido’, ma forse sarebbe più preciso dire ‘non mi vogliono nella lista’. Dunque, non capisco perché si ostina ad emettere sentenze senza averne alcun titolo. Se proprio vuole aprire un dibattito lo faccia sui motivi della caduta della sua amministrazione e fornisca alla cittadinanza tutti i chiarimenti utili sulla Fondazione Pisani. Suppongo che di cose da dire ce ne siano in abbondanza”. In particolare, De Raffele punta l’indice contro “la ricostituzione dell’asse Censore-Lo Iacono che tanti dispiaceri ha provocato, dal punto di vista amministrativo, alla nostra comunità” e invita la controparte ad elencare “quali problemi sono stati risolti durante quell’esperienza amministrativa”. “Noto – afferma l’esponente di Forza Italia – una certa cautela su tematiche importanti come la potabilità dell’acqua ed il funzionamento dell’ospedale, delle quali solo ora si riconosce la complessità, mentre sui rifiuti vengono utilizzati termini a dir poco inappropriati”. “A prevalere nel PD – ipotizza poi De Raffele – sono le vecchie logiche dei soliti noti che cercano, agendo da dietro le quinte, di riportarci in un passato superato dalla storia”. Non manca la bacchettata finale: “Lo Iacono ha parlato di ricerca di nuove maschere. Credo che questo sia l’unico argomento su cui può dare lezioni, visto che è un esperto in materia. Solo in questa però”.

Comunali Serra, Lo Iacono attacca: “Cercano una nuova maschera per coprire i danni causati”

“Serra San Bruno è una straordinaria località dalla storia millenaria, i cui fondamentali sono l’ambiente e la spiritualità”. È partito da questa premessa l’ex sindaco Raffaele Lo Iacono che, durante la trasmissione radiofonica di RS 98 “On the news”, ha offerto la sua visione sui problemi che attanagliano la cittadina della Certosa e sulle prospettive di sviluppo. Precisato che in riferimento all’aspetto sanitario, e dunque all’ospedale, le responsabilità sono di un livello superiore a quello locale, e che l’aspettativa è quella di avere “un buon pronto soccorso e una buona attività medica”, Lo Iacono è passato all’analisi della questione concernente i rifiuti. “Noi – ha spiegato – abbiamo avviato la raccolta differenziata togliendo 300 cassonetti” coscienti della necessità di una efficiente “organizzazione” e della “preparazione dei cittadini”. L’attuale amministrazione comunale  ha invece “oltraggiato la dedizione alla differenziata, prima rimettendo i bidoni e poi ritirandoli”. Sui rifiuti, a suo avviso, sono state fatte “promesse false e stupide” e, oggi, si devono fare i conti con “una situazione di fatto” che è quella del “sequestro dell’isola ecologica”. “Il bando per l’affidamento diretto – ha aggiunto Lo Iacono – è una illegalità e peraltro ad agosto sarà scaduto”. Quindi i passaggi prettamente politici: “io non mi candido – ha affermato – e non candido un membro della famiglia. Puntiamo sui giovani” ai quali sarà garantito supporto ed “esperienza”. “Anche dall’altra parte parlano di rinnovamento – ha sostenuto – ma solo perchè cercano una nuova maschera per coprire i danni causati. La realtà è che c’è un disastro ambientale e lavorativo, basta con l’illusionismo”. Quanto alla composizione della lista, Lo Iacono, rivolgendosi a “comitati e movimenti” che si sono impegnati su temi dalla grande rilevanza come “acqua potabile e ospedale”, ha auspicato che “tutte le forze sane comprendano che questo è il momento di agire”. Con una precisazione: sull’ipotesi del distacco da Sorical va tenuto in conto che “Serra ha bisogno di 30 litri d’acqua al secondo”. Molto abbottonato sul nome del candidato a sindaco: “sarà la sintesi di tutti”. E, comunque, non ci possono essere pretese ( “o faccio il sindaco o niente”, ad esempio) nè imposizioni del tipo “questo è il sindaco e basta”.

Serra. Scuola e attività produttive nel bosco di Santa Maria: incontro con Toni Poletto

Una serie di incontri - programmati all'inizio dell'anno scolastico dall'Istituto comprensivo “Azaria Tedeschi” della cittadina della Certosa e approvati dal collegio d'Istituto su proposta del docente di Scienze matematiche Giuseppe Contabile – avranno come filo conduttore il tema “Serra San Bruno: la sua storia e il suo territorio”. Si tratta dell’applicazione di un nuovo modello formativo che vede la scuola aprirsi al mondo esterno e che consente agli studenti di approfondire i concetti chiave della specifica realtà territoriale. L’obiettivo è quello di trasmettere agli allievi conoscenze ed esperienze diverse attraverso la voce dei protagonisti. Particolarmente interessante è l’incontro che avrà luogo giovedì 28 gennaio, a partire dalle 10.30, nell’aula magna della scuola secondaria di I^ grado “Ignazio Larussa”. Protagonista dell’evento culturale “Il bosco di Santa Maria. Dalla fabbrica di cellulosa e carta del 1892 alla centrale a biomasse del 2015”, moderato dal professor Contabile, sarà l’imprenditore Toni Poletto che illustrerà agli alunni l’affascinante storia della sua azienda soffermandosi sui fatti più significativi di oltre 100 anni di attività produttiva.

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