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Ariola di Gerocarne: terra di lavoro, sudore e piombo

La comunità che vive ad Ariola di Gerocarne sa bene cosa significa la parola lavoro. Quasi ogni famiglia dispone di un fazzoletto di terra dal quale ricava un apprezzabile contributo per condurre la propria esistenza. Gli amici migliori per gli anziani sono zappa, rastrello e forcone, utensili tenuti sempre a portata di mano: fra quei solchi grondanti di sudore c’è la passione per le proprie origini, il senso del rispetto e la cura della famiglia. Tutti valori dimenticati in un’epoca in cui la solitudine egoista di ragazzi abituati ad avere e non a conquistare si dispiega attraverso mezzi tecnologici che rubano l’anima ed impediscono di sviluppare un autonomo pensiero. In questo borgo non c’è la soffocante pressione dei tempi moderni: c’è invece il lento passare delle stagioni che segnano il cambio delle coltivazioni, ci sono gli odori e i sapori della natura, c’è l’abitudine ad alzarsi presto la mattina ed a coricarsi altrettanto presto la sera perché i ritmi sono ancora quelli di una volta. C’è poco spazio per i giovani che, anche grazie ai sacrifici dei genitori, riescono a laurearsi: tornare al paesello d’origine dopo la tesi non ha troppo senso per chi vuole crescere professionalmente ed aprirsi una nuova strada nel mondo della competizione globale. Ecco perché a comporre la popolazione sono soprattutto uomini e donne dediti a lavori umili ma, di certo, non meno dignitosi. In questo contesto, in cui la ricchezza spirituale prevale di gran lunga su quella materiale, c’è però anche chi ha una sua “originale” interpretazione della vita. C’è chi vuole prevalere, chi impone la sua “legge”, chi si fa giustizia da solo, chi ritiene che il proprio benessere sia imprescindibile rispetto all’eliminazione fisica dell’avversario. Il silenzio del paesaggio deve così fare i conti con il frastuono dei colpi esplosi all’imbrunire, la pace si spezza e lascia il posto al terrore. Entrano in gioco bossoli e pistole fumanti, storie di sangue irrompono nella quotidianità. Faide e guerre dilaniano corpi, distruggono famiglie, seminano il panico. Ad Ariola di Gerocarne c’è chi scappa, ma non chi arriva. Il rischio è che adesso diventi la terra di nessuno.

 

Il Tar del Lazio sospende l’inibizione di Oliverio

L’interdizione del presidente della giunta regionale Mario Oliverio, precedentemente operata dall’Autorità Anticorruzione, è stata sospesa dal Tar del Lazio. A metà ottobre il Tar di Catanzaro aveva stabilito che la competenza del giudizio rientrava nelle funzioni del Tribunale amministrativo del Lazio. Quest’ultimo si è pronunciato sulla base del ricorso presentato dal governatore calabrese ed ha, inoltre, fissato per il prossimo mese di maggio l’udienza di merito. L’inibizione trimestrale di Oliverio era stata decisa dal presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone che aveva evidenziato come, a suo avviso, la nomina a commissario dell’Asp di Reggio Calabria Santo Gioffrè non fosse permessa in quanto lo stesso Gioffrè era stato candidato alla carica di sindaco del Comune di Seminara.

 

 

 

Il serrese Bruno Agostino Tassone in corsa per il premio “Sunday Painters – La Stampa”

Tutto è cominciato quasi per gioco, per scherzo. Bruno Agostino Tassone ha inviato l’autoritratto a “La Stampa”, il giornale torinese che ha organizzato il concorso “Sunday Painters”, ovvero una gara riservata ad “artisti non professionisti” che “dipingono per passione nei ritagli di tempo”. Nessuna pretesa per il serrese che, però, ha ricevuto a sorpresa l’email con la quale gli veniva comunicato di essersi piazzato fra i primi 20 su oltre 1.500 partecipanti. Adesso c’è un ulteriore step: fra questa cerchia ristretta vincerà chi otterrà più voti on line. Gli utenti possono, infatti, esprimere fino ad un massimo di 3 preferenze, entro l’8 novembre, selezionando l’artista preferito dopo aver seguito il link: 

http://www.lastampa.it/promozioni/settembrecontest/sundaypainters/vota

Dopo il premio “Alda Merini” per lo scrittore e poeta, divenuto per l’occasione pittore, si prospettano nuove soddisfazioni. Il poliedrico Tassone ha dunque l’opportunità di portare lustro alla cittadina della Certosa: tutto dipende dalla determinazione con la quale i suoi conterranei riusciranno a sostenerlo.

 

 

Fondi sul dissesto idrogeologico: Renzi pensa a Firenze. E la Calabria può aspettare

Al prossimo Consiglio dei Ministri ci saranno i provvedimenti per i danni causati dal maltempo. O almeno questo è quello che ha promesso il premier Matteo Renzi. Ma, intanto, quanto alla prevenzione la Calabria non c’è. Fra le notizie principali pubblicate sul portale del Governo, infatti, desta stupore quella in cui viene specificato che “mercoledì 4 novembre alle 11 nella Sala Verde di Palazzo Chigi il governo sottoscrive con le Regioni e i sindaci gli ‘accordi di programma quadro’ per l'assegnazione dei fondi previsti dalla prima parte del Piano contro il dissesto idrogeologico nelle aree metropolitane, approvato con Decreto del Presidente del Consiglio del 15 settembre scorso. Entrano così nella fase operativa 33 interventi urgenti per un importo di 654,2 milioni, stanziati dalla delibera Cipe 32/2015”. Il riferimento specifico è dunque alle aree metropolitane e non ai piccoli centri. Ci si aspetterebbe che Reggio Calabria sia fra i protagonisti e, invece, i passaggi successivi sono fin troppo chiari: “presenti alla firma degli accordi il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il coordinatore di #italiasicura della Presidenza del Consiglio dei Ministri Mauro Grassi, il capo della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio, i Presidenti e i rappresentanti delle Regioni (Emilia Romagna, Abruzzo, Liguria, Lombardia, Sardegna e Veneto), i sindaci delle città di Milano, Genova, Bologna e Venezia”. “Alle 16 – viene aggiunto - a Firenze, nella sede della Regione Toscana di Piazza Duomo il ministro Galletti e il coordinatore di #italiasicura Grassi firmeranno l'accordo di programma quadro con il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario Nardella, nel giorno in cui ricorre l'anniversario dell'alluvione che il 4 novembre 1966 colpì il capoluogo toscano”. Già Firenze e la Toscana in primo piano. E la Calabria può aspettare.

 

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