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Serra, verso l’aggiudicazione della piscina comunale: convocata la seduta di gara

Si avvia finalmente a conclusione la procedura relativa al “Bando di selezione pubblica per l'affidamento in concessione del servizio di gestione dell'impianto natatorio e delle strutture annesse”. Per venerdì alle 12.30 è stata, infatti, ufficialmente convocata la seduta di gara alla quale dovrebbero presenziare i due partecipanti al bando: in quella sede avrà presumibilmente luogo l’aggiudicazione provvisoria. Successivamente si passerà alla verifica dei requisiti e, una volta accertata la totale regolarità, potrà concretizzarsi l’aggiudicazione definitiva. Riprenderanno così, dopo un periodo di fermo e alcuni tentativi di affidamento rivelatisi infruttuosi, le attività della struttura sorta grazie ai finanziamenti del Patto territoriale “Area boschiva delle Serre calabre”. Fra non molto potranno pertanto tornare in acqua gli amanti di uno sport che riveste una particolare rilevanza anche dal punto di vista sanitario.

 

Gli sciacalli della salute

Inutile girarci intorno: la società di oggi è questa. Si inseguono profitti, ad ogni costo. E chi la pensa diversamente resta indietro. I valori non sembrano nemmeno esistere in un mondo in cui l’obiettivo è fare soldi, poco importa sulle spalle di chi. Emblematica è una strategia di mercato che sta prendendo piede negli USA. Si acquisiscono i diritti relativi a vecchi farmaci divenuti essenziali per curare una specifica malattia e, d’un tratto, si fa schizzare il prezzo alle stelle associando questa operazione ad una modifica. Ad esempio, la Turing Pharmaceuticals (che lo scorso agosto ha comprato il brevetto dalla Impax per 55 milioni di dollari) ha, da un giorno all’altro, cambiato il prezzo del Daraprim da 13,50 dollari a compressa a 750. Si tratta di un farmaco utilizzato non solo per far fronte alle infezioni determinate da parassiti (soprattutto toxoplasmosi e malaria) ma anche per tentare di combattere l’Aids o alcune forme di tumore. Facile immaginare chi ci guadagna e chi ci perde in queste situazioni. In uno schema in cui i deboli diventano sempre più deboli e i forti amplificano il loro potere (solo economico?) non c’è sistema di regolamentazione che tiene: tutto sembra piegarsi alla logica perversa del denaro e chi cerca di sovvertire questo sistema è destinato a soccombere. Ed il settore della Sanità, inteso nel suo senso più ampio, si presta più di tutti gli altri alla perpetuazione di questo canovaccio, semplicemente perchè chi è disperato è disposto a tutto e non ha alternative. Il malato o paga o muore. Di nuovo torna l’impostazione ingiusta e innaturale di prima: chi ha i soldi si cura e si salva, chi non li possiede scompare. Tutto ciò spiega perchè nell’epoca della secolarizzazione imperante sta tornando - in chi, anche per effetto di determinati episodi, riesce a guardare oltre le esigenze materiali -  l’attaccamento alla fede. Se non c’è giustizia nella vita terrena, si spera almeno che ci sia in quella in cui a contare non è il corpo ma l’anima.

 

Serra, acquistata una TV con gli introiti della mostra-mercato promossa dall’asilo di Spinetto

La mostra-mercato di autofinanziamento promossa lo scorso giugno presso la scuola per l’Infanzia di Spinetto “Assuero Barillari” ha prodotto i frutti sperati per i piccoli allievi: le maestre, grazie alle entrate ottenute, hanno potuto acquistare una TV da 48’ con lettore DVD da utilizzare per far vedere dei filmati di carattere ludico ed educativo ai bambini, diversi giochi e materiale di cancelleria. L’evento aveva visto una generosa partecipazione da parte dei genitori che avevano acquistato manufatti in legno, vetro, stoffa e cartone. In questa tipologia artigianale erano stati usati materiali riciclati: gli alunni avevano così imparato anche la lezione di non sprecare e rispettare la natura.

 

La scomparsa delle ideologie: ecco perchè oggi bisogna difendersi dal personalismo

“Non si servono le ideologie, ma le persone. Chi non vive per servire, non serve per vivere”. L’ammonimento di Papa Francesco, pronunciato innanzi al popolo cubano, esprime un concetto chiaro con parole che, nella loro semplicità, traducono un concetto di giustizia che dovrebbe valere in ogni tempo ed in ogni luogo. Un principio che forse ha bisogno di un aggiornamento a seconda delle realtà territoriali: rispetto a qualche decennio addietro le ideologie hanno perso il loro appeal, la loro capacità di conquistare il cuore e la testa della gente. Oggi è difficile trovare qualcuno disposto al sacrificio in nome di un’idea generica che, nel concreto, può essere contraddittoria. Ciò è avvenuto anche perché le ideologie vengono interpretate e materialmente rappresentate attraverso persone che, in quanto tali, sono portatrici di virtù e vizi. Talvolta è l’uomo stesso a piegare le ideologie alle sue esigenze, nascondendo dietro di esse obiettivi inconfessabili, a tradirle salvo poi predicare (male) la coerenza delle proprie azioni. Ecco allora che il passaggio “politico” del Papa va approfondito ed esteso: non solo non devono essere servite le ideologie, ma nemmeno i potenti che scelgono e dispongono. La modernità, in fin dei conti, è condizionata molto di più dal personalismo che non dalle ideologie: i capi di governo solo per parvenza si definiscono di “destra” o di “sinistra”, la figura del segretario del partito non ha più il senso che aveva una o due generazioni fa. Di fatto, nemmeno gli iscritti credono che il loro partito possa portare avanti valori specifici. E, d’altronde, in una società dominata dalla frenesia e dall’opportunismo gli ideali paiono pagine sbiadite di un polveroso libro dimenticato in soffitta. Le ideologie, quindi, pur nella loro sostanziale  inapplicabilità, nell’esasperazione della visione sottintesa e nelle loro controindicazioni avevano una funzione: quella di tenere coesi determinati gruppi sociali sulla base di valori sentiti e condivisi, di porre al primo posto un concetto (discutibile o meno) e non il volere di un singolo. L’errore, a parere di chi scrive, non sta nel guardare con simpatia ad una corrente di pensiero, piuttosto consiste nell’incapacità di metterla in discussione, di analizzarla con spirito critico. La soluzione è nel sentirsi e nell’essere veramente liberi.

 

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