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Reggio Calabria, Germanò (Mns): "Vicenda Atam, Falcomatà ci ricasca"

Riceviamo e pubblichiamo

"Siamo sconfortati.

Non avremmo mai immaginato che, dopo la figuraccia della nomina illegittima dell’Avv. Basile al vertice dell’ATAM, il sindaco potesse ricascarci. Incredibile a dirsi, ma pure l’annunciata nomina, tramite stampa, del Dott. Perrelli è inconferibile.

Anche in questo caso trova applicazione l’art. 4 del Decreto Legislativo 39 del 2013 che detta disposizioni chiare e nette sulle cause di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni. A coloro i quali, nei due anni precedenti, hanno svolto “incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall'ente pubblico che conferisce l'incarico…” …”non possono essere conferiti gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale”. Cosa la norma intenda per “ente pubblico” è in maniera chiara precisato all’art. 1 dello stesso decreto 39 ed è acclarato per tabulas come in tale definizione sia ricompresa l’ATAM.

Il Dott. Perrelli è stato fino a qualche settimana fa Presidente del Collegio Sindacale dell’ATAM e, proprio per questo, non può essere nominato ai vertici della società. La norma è chiarissima per tutti ma non per Falcomatà che, evidentemente, ritiene di poter operare scelte contrarie alla legge in forza di qualche investitura superiore che lo renderebbe, secondo lui, immune dall’essere rispettoso degli obblighi che ricadono su chi ha l’onore di rappresentare la Città.

Sorprende peraltro l’entusiasmo con il quale il Dott. Perrelli, a detta del sindaco, avrebbe già accettato l’incarico, confessando, in tal modo, la concretizzazione del fattaccio.

Sconcerta, inoltre, il fatto che il “nominato” sia tra l’altro autorevole rappresentante dell’associazione Reggionontace. Si comprende, adesso, perché, nonostante gli sfasci di cui si è reso protagonista Falcomatà sin dall’inizio del suo mandato, questa associazione, in passato sempre sul pezzo, abbia deciso invece di tacere.

A questo punto è indispensabile l’intervento di altre Istituzioni perché questo tsunami disamministrativo e illegittimo sia fermato. La Città non può sopportare oltre le nefandezze di questo spregiudicato, arrogante, inadeguato e incapace sindaco.

Rispettosamente invochiamo S.E. il Prefetto perché faccia sentire la propria autorevole presenza ponendo un argine a tale modo disinvolto di considerare la gestione dell’Amministrazione della Città.

Noi continueremo a vigilare e a fare appelli anche a tutte le altre Istituzioni dello Stato affinché intervengano per porre fine a questo continuo scempio della nostra Reggio.

Forse sarà utile o addirittura necessario chiamare il popolo reggino in piazza per manifestare la propria insofferenza e la voglia di ridare una speranza alla nostra comunità".

Franco Germanò - Commissario Movimento nazionale per la sovranità - Città di Reggio Calabria

  • Published in Politica

Per una volta l'Atam non conosce ritardi e corre in soccorso dell'assessore Quattrone

Dei 183.914 cittadini di Reggio Calabria nessuno sarà disposto a spendere, in qualità di utente, una sola parola a favore dell'Atam. Tutti, indistintamente, saprebbero fornire aneddoti e vari episodi di vita quotidiana combattendo con disservizi e ritardi. Nel pomeriggio di oggi, però, ribaltando l'opinione diffusa nei confronti dell'Azienda che gestisce i trasporti pubblici di Reggio Calabria, con una puntualità da far vergognare gli svizzeri è arrivato in perfetto orario sulla tabella di marcia un comunicato che tesse le lodi dell'assessore Agata Quattrone. Coincidenze astrali hanno fatto sì che la nota venisse scritta e trasmessa nel bel mezzo delle infuocate polemiche di cui è, suo malgrado, protagonista, la delegata della Giunta Falcomatà alla Pianificazione dello Sviluppo Urbano Sostenibile, a Mobilità e Trasporti ed alla Smart City. Investita dalla bufera sorta in seguito all'approvazione di una delibera che affida una consulenza da 190 mila euro ad una società con cui l'assessore medesimo ha avuto a lungo rapporti di lavoro, adesso può, inopinatamente, salire sull'"autobus" accorso a supportare la sua "preziosa" azione amministrativa. Dall'Azienda di traposto, infatti, hanno ritenuto doveroso far sapere con somma urgenza al popolo reggino che: "L’ATAM ha corso il serio rischio di perdere un finanziamento di circa 1,6 milioni di euro". Parole e pensieri del professor Antonino Gatto, l'Amministratore Unico, che non ha potuto fare a meno di porre nel dovuto risalto l'impegno alacremente profuso dalla discussa esponente dell'Esecutivo di Palazzo San Giorgio. Ed infatti, il manager certo non si risparmia nell'indicare fin nel dettaglio quale sia stata la figura decisiva cui la cittadinanza devota deve inchinarsi. Se il pericolo è stato scongiurato, infatti, è solo "grazie all’impegno ed alle misure intraprese dall'Amministrazione Comunale ed in particolare dall’Assessore Agata Quattrone, presso i Ministeri dell’Ambiente, dei Trasporti e dell’Economia (MEF). Un'opera che faticherà ad uscire dai libri di storia consentendo lo "sblocco" del finanziamento a breve "integralmente riassegnato prima alla Regione e poi trasferito all’azienda entro la fine del corrente mese. Come si ricorderà, ATAM, ha messo in esercizio nel mese di dicembre scorso 8 nuovi autobus finanziati dal Ministero dell’Ambiente, per il tramite della Regione". "Tuttavia - non tralascia nulla il professor Gatto -  nonostante, l’azienda  avesse regolarmente espletato tutte le procedure per ottenere l’erogazione delle somme dovute, l’iter burocratico tra Regione e Ministero si era 'inceppato', costringendo l’azienda ad anticipare il pagamento alla ditta aggiudicatrice con fondi propri. Col reale rischio, peraltro, che le risorse non utilizzate per tempo, fossero destinate ad altre aziende". Ed è proprio questo aggrovigliato nodo che ha permesso alla "wonder woman della mobilità reggina"  di sprigionare la sua proverbiale potenza di fuoco, in quanto, come ci rende edotti l'Amministratore Unico: "La determinazione dell’assessore Quattrone ha, per fortuna, scongiurato tale evenienza, assicurando ad ATAM una 'boccata di ossigeno' di cui ha estremo bisogno in una fase delicata del suo risanamento, dopo l'esaltante esperienza del superamento della istanza di fallimento". La conclusione del peana è pure essa irrituale, al pari del resto: "Esprimo, pertanto - è l'auspicio 'sincero' del professor Gatto - il mio ringraziamento all’Assessore Quattrone  per  la sua costante vicinanza all’azienda, con l’augurio che possa proseguire la collaborazione intrapresa in merito alla realizzazione degli interventi e progetti messi in campo nel settore del trasporto pubblico locale". Tradotto per i non addetti ai lavori: spazzate il polverone sollevato attorno al caso oggetto della diatriba e non vi azzardate a chiedere, come state facendo un giorno sì e l'altro pure, le sue dimissioni. Per una volta, la prima invero negli ultimi anni, qualcosa uscito dal terminal Atam è arrivato al capolinea senza intoppi e compiendo un percorso netto. 

 

Incendio bus azienda Federico, Atam pronta ad intervenire per “limitare i disagi”

"Apprendo con enorme sconcerto la notizia che  un incendio di vaste proporzioni ha interessato nella notte il deposito dell’ azienda di autolinee Federico SpA a Locri distruggendo quindici bus”. Sono le dichiarazioni di Antonino Gatto, Amministratore unico di Atam, che aggiunge: “da parte mia, faccio pervenire tutta la mia stima e solidarietà all’azienda Federico SpA ed al suo presidente ed offro, altresì, tutto il mio sostegno, dichiarandomi pronto a sostenere, nei limiti della disponibilità di mezzi di Atam, qualsiasi iniziativa si voglia avviare per comunque limitare il disagio conseguente a questo episodio. È certo che una solida azienda come la Federico SpA continuerà ad andare avanti come ha sempre fatto – conclude Gatto – auspicando che si faccia luce al più presto sulle dinamiche dell’ accaduto”.

Caso Atam, consiglieri Pd stroncano la destra: "Sfacciati, stiamo pagando caro Modello Reggio"

"Sulla vicenda Atam la destra - scrivono in una nota i consiglieri comunali del Partito Democratico - ha perso l’ennesima occasione per tacere". Se l’azienda è arrivata sull’orlo del precipizio, salvata grazie ai sacrifici dei lavoratori e al piano di risanamento prodotto dall’Amministrazione Falcomatà e dall’attuale management, è solo ed esclusivamente colpa - accusano gli esponenti democrat di Palazzo San Giorgio - di quel 'modello Reggio' per il quale chissà ancora per quanto la città pagherà le conseguenze. Gli sfacciati accoliti della destra, oggi in cerca di una nuova verginità, siano consapevoli dei danni che hanno prodotto a Reggio ed ai reggini. Ancora rimbombano nelle stanze di Palazzo San Giorgio le parole di chi, prima dell’accertamento del Mef sui debiti comunali, sosteneva che era tutto in ordine e che era solo 'un problema di liquidità'. Sentire oggi l’ex giovane rampollo dell’ex sindaco ed ex governatore, che si azzarda a parlare di bilanci in attivo e di gestioni finanziarie virtuose sembra tanto la vecchia barzelletta del vampiro che chiede di partecipare ad un convegno di donatori di sangue. Continuare con le bugie su Atam, dopo averlo fatto sui conti del Comune, non riabiliterà queste facce di bronzo agli occhi dei cittadini. Smettano di nascondersi dietro un dito e non facciano finta di non sapere che durante la gestione commissariale il Comune ha chiesto ad Atam di avviare tutti gli accertamenti per individuare le responsabilità delle precedenti gestioni. Solo alla luce di questo procedimento sapremo davvero come sono andate le cose. D’altronde anche le denunce dell’attuale management sulla finanza creativa delle passate gestioni aziendali parlano chiaro. La delibera della Giunta regionale per il versamento del credito pregressi di 7 milioni è solo un atto dovuto, una sorta di deviazione in corner fatta dalla destra per salvare il salvabile, tentando di evitare la debacle politica ed amministrativa che avrebbe certificato, qualora ci fosse bisogno di un’ulteriore conferma, il fallimento di un’intera classe politica. Per fortuna è chiaro a tutti, peraltro certificato dalla seduta del Consiglio comunale dello scorso 7 luglio, che il salvataggio dell’azienda è il risultato dell’enorme senso di responsabilità dimostrato dall’Amministrazione Falcomatà, che ha deliberato, su espressa richiesta del Sindaco, il conferimento di due importanti immobili per la ricapitalizzazione dell’Azienda". Se non fosse stato per la lungimiranza della Giunta - concludono i consiglieri comunali PD - adesso saremmo a piangere la scomparsa dell’Atam, con buona pace degli adepti della destra che magari oggi avrebbero anche trovato il modo di continuare a gettare fango sull’Amministrazione che sta cambiando il volto della città".

 

Salvataggio Atam: Reggio Futura rivendica i meriti del centrodestra

"L’unico dovere di questa amministrazione comunale è quella di riportare l’Atam ai livelli qualitativi a cui l’avevano condotta le amministrazioni di centrodestra con scelte mirate, coraggiose e vincenti". E’ il monito lanciato in conferenza stampa dai rappresentanti di Reggio Futura Alessandra Bordini, Maria Pia Sergi e Daniele Romeo, all’indomani della decisione del Tribunale di Reggio Calabria che ha evitato il possibile fallimento dell’azienda di trasporti cittadina. "Per decenni – hanno spiegato gli esponenti di Reggio Futura – l’azienda ha subito gravi discriminazioni dal centrosinistra, quella stessa parte politica che oggi si erge a salvatore dell’Atam. Solo grazia alla volontà della giunta regionale di centrodestra nel 2014 con delibera n°459, viene ridimensionato e riconosciuto all’Atam un credito di 7 milioni di euro che l’azienda vantava dal 1987. Quel credito che noti ex assessori del centrosinistra non avevamo mai riconosciuto negli anni in cui potevano farlo. Questa delibera – continuano – è stata subito inviata ai Ministeri competenti, ma inspiegabilmente dopo la conclusione dell’istruttoria degli uffici, avvenuta nei primi giorni del 2015, il decreto dei Ministri delle Infrastrutture e Trasporti ed Economia e finanze, è stato firmato solo a giugno e inviato alla Regione a settembre, mentre nel frattempo si perdeva tempo prezioso, Falcomatà dormiva e l’Atam rischiava di fallire. Dunque questa Giunta – hanno proseguito Bordini, Sergi e Romeo – si appropria di meriti altrui, continuando una campagna mediatica incentrata sulla mistificazione della realtà. Se questa Giunta vuole realmente riportare l’Atam ai livelli che merita allora prenda esempio da quanto fatto dalle amministrazioni di centrodestra e dal management Atam dal 2003 fino al 2011. Le macerie di cui tanto parla Falcomatà – tra un selfie e l’altro -  sono quelle generate proprio da lui e dal suo partito, artefici di quelle manovre politiche che hanno portato alle menzogne sul buco di bilancio fino a determinare il commissariamento della città, massacrandola. Il Sindaco sia onesto intellettualmente e ammetta quanto fatto dalle amministrazioni di centrodestra per l’ATAM e per la mobilità in città. Dal 2003 al 2010, per citare alcuni dati, l’azienda ha registrato solo utili con un costante trend di crescita dei ricavi da traffico operando una rigorosa politica rivolta al contenimento dei costi e una diversificazione dell’attività produttiva, riuscendo ad ottenere (prima azienda calabrese) la certificazione di qualità, dotandosi della carta dei servizi, elaborando un piano di esercizio idoneo a soddisfare l’esigenza dei reggini". "L’istituzione dell’isola ambientale, la costituzione delle corsie preferenziale e degli stalli a pagamento, il rinnovo ed il potenziamento del parco autobus – circa 100 nuovi autobus, le stazioni di interscambio, la nuova Stazione di piazzale Botteghelle: oggi l’Atam rappresenta la più importante realtà imprenditoriale della città, con i suoi 350 dipendenti, i suoi 150 mezzi e gestisce il servizio di trasporto extra urbano (prima inesistente), e tutto questo grazie alle lungimiranti scelte delle amministrazioni di centrodestra. La realtà è questa, nessuno può mistificarla" hanno concluso Alessandra Bordini, Maria Pia Sergi e Daniele Romeo.

 

Salvataggio Atam, Quartuccio esulta: "Grande vittoria per Reggio"

"Il salvataggio di Atam è una grande vittoria per il Comune e per la città. In questi mesi di duro lavoro abbiamo percorso tutte le strade possibili per scongiurare il fallimento dell'azienda. Da Presidente della Commissione Lavoro, che più volte ha ricevuto i vertici dell'Atam per un confronto con l'Amministrazione, non posso che elogiare l'operato di tutti coloro che in questi mesi hanno lavorato per il bene dell'azienda, a partire dall'impegno del Sindaco Falcomatà che ha dimostrato tenacia nel perseguire il salvataggio di Atam". E' quanto dichiara in una nota il consigliere comunale Filippo Quartuccio, Presidente della IV Commissione Permanente Lavoro, Sviluppo, Risorse UE del Comune di Reggio Calabria. "La difficile situazione finanziaria del Comune - ha aggiunto Quartuccio - non ci ha impedito di lavorare in questi mesi per il risanamento del trasporto pubblico cittadino, tentando di colmare la pesante situazione debitoria causata dalle precedenti gestioni aziendali. Per ovviare al problema abbiamo pensato quindi di conferire beni immobili, immettendoli nel capitale aziendale di Atam, per rendere la società più solida e costruire le basi per il miglioramento del servizio e per una razionalizzazione dei costi aziendali. Una grande prova di maturità dell'Amministrazione che, di fronte allo stato comatoso prodotto nell'ultimo decennio, avrebbe potuto alzare le mani e consentire il fallimento. Un'ipotesi che abbiamo voluto scongiurare fin dal primo istante, convinti anzitutto di voler salvaguardare la forza lavoro attualmente impiegata in Atam, ma anche dell'importanza che la società riveste nel contesto dei servizi cittadini". "Abbiamo puntato sulla tutela dei livelli occupazionali e sull'efficienza dei servizi - ha dichiarato ancora il Presidente Quartuccio - con l'obiettivo di dare credibilità e forza al progetto di governo che questa Amministrazione ha inaugurato ormai quasi un anno fa. Un modus operandi che abbiamo utilizzato anche nella vicenda delle società in house per le quali ritengo vada dato ampio merito al Sindaco Falcomatà che ha saputo battersi sui tavoli romani per il bene della città».

 

Vicenda Atam, Destra Popolare non sta al giochino dell'"appropriazione indebita di salvataggio"

"Appropriazione indebita di…salvataggio. Come definire altrimenti - argomenta Antonio Virduci, portavoce di Destra Popolare - la vicenda, per fortuna andata a buon fine, che riguarda l’azienda di trasporto cittadina, ovvero l’Atam, che con un colpo di bacchetta magica del nostro sindaco è stata riportata in vita al momento opportuno, lasciando quindi correre su quello che poteva essere svolto nei mesi precedenti e non è stato invece fatto. Come non rammentare a tutti coloro i quali oggi salgono sul bus…del vincitore che senza l’intervento della Regione Calabria (autunno 2014, centrodestra al governo) con la destinazione all’Atam di 11 milioni di euro, soldi che la nostra città attendeva da vari anni, ma che, stranamente, non si era mai riusciti a rivendicare con successo dalle parti di Catanzaro, nulla oggi sarebbe stato possibile? Infatti, se nel novembre scorso quel giusto credito non fosse stato finalmente soddisfatto, dove sarebbero state trovate le risorse per tirarsi fuori dall’empasse? Sono aspetti e non certo particolari di secondo piano che l’attuale amministrazione di centrosinistra, per ovvi motivi, preferisce omettere". "Molto meglio - è l'accusa mossa da Destra Popolare - attaccare il cappello sulla giusta decisione di ieri nelle aule di Tribunale  ed accorrere nella sede dell’Atam, dopo aver raccattato in strada un paio di inconsapevoli consiglieri a caso,  onde soddisfare l’ennesima voglia matta di selfie a go-go. Un bel post su Facebook ed il gioco è fatto. Sequenza, tra l’altro, provata e riprovata in questi mesi in tanti altri campi. Ad ogni modo, fatto salvo il futuro delle maestranze, ora è il momento di adoperarsi per riportare l’Atam ai livelli di servizi raggiunti nel 2011. A tal uopo ci preme tratteggiare alcuni dati di crescita dell’azienda dal 2003 fino al commissariamento che anche in fatto di trasporti, quindi, ha comportato un bel po’ di danni per la città di Reggio. Nel 2003, infatti, il valore della produzione era di 10,974 milioni, nel 2010 di 19,007; i km di trasporto pubblico sono passati da 3,612 a 4,396 milioni; i dipendenti da 273 a 331; i bus da 103 a 156; i bus turistici da 1 a 6. Complessivamente in otto anni sono stati acquistati 112 bus, e l’età media del parco vetture è passata da 12 anni e mezzo del 2004 ai circa 7 anni, che hanno portato l’Atam in una posizione di eccellenza a livello nazionale e in linea con gli standard europei. Numeri importanti per i cittadini, gli studenti, i lavoratori, le donne, i giovani e gli anziani che quotidianamente utilizzano i mezzi pubblici di trasporto. Durante gli anni appena citati, inoltre,  furono varate importanti e preziose novità come l’utilizzo del pullman scoperto, le aperture dell’autostazione di Botteghelle e della stazione di interscambio urbano di Piazzale della Libertà, il parcheggio della zona 'Tempietto' con relativo bus navetta per il collegamento con il centro e gli uffici, nonchè i negozi del Corso Garibaldi, cosa quest’ultima che se sindaco, assessori e consiglieri andassero a farsi un giro, ad esempio fra gli esercenti della zona cantierata del Duomo, la gente reclama a gran voce! Tutto frutto, pertanto, di una strategia tesa a rafforzare un percorso di miglioramento della viabilità della nostra città e di uno sforzo enorme, prodotto in otto anni, per cercare di offrire ai cittadini reggini dei mezzi adeguati e un servizio affidabile. Un suggerimento, speriamo gradito, all’attuale amministrazione: tempo fa la Giunta regionale di centrodestra aveva stanziato per  'ATAM - Azienda Trasporti per l'Area Metropolitana S.p.A." la  somma di € 1.634.013,04 quale contributo regionale per l'acquisto di 10 autobus nell'ambito della "Rimodulazione del Piano pluriennale per la sostituzione degli autobus adibiti al tpl in esercizio da oltre 15 anni nonché per altri interventi'. Spendeteli questi soldi, una buona volta". "In definitiva l’epilogo della vicenda Atam - ricorda Virduci - rappresenta l’ennesima e solo apparente vittoria a tavolino spacciata per successo sul campo di questo sindaco, ma visto che siamo giunti al traguardo del primo anno di vita di governo cittadino del centrosinistra, giorno più giorno meno, noi di Destra Popolare ci sentiamo di dire che giochetti del genere possono solo mettere una pezza ad un sipario strappato in più punti. Il grande bluff che va in scena da ottobre scorso è già vecchio e stantio…"   

 

Salvataggio Atam, Reggio Futura boccia Falcomatà: "Teatrante che dovrebbe fare mea culpa"

"Come un refrain consolidato, con una spettacolarizzazione mediatica divenuta ormai famosa, la Giunta Falcomatà sbandiera meriti e conquiste ottenute con il sudore...degli altri!". Reggio Futura ripercorre le tappe dell'annosa vicenda Atam, l'azienda dei trasporti di Reggio Calabria di cui è stato definitivamente scongiurato il fallimento in seguito alla attesa pronuncia del Tribunale. "Il sindaco, da buon teatrante, omette nelle sue enfatizzate dichiarazioni - rimarca Reggio Futura - di illustrare tutti i passaggi che hanno garantito un futuro all’Azienda di Trasporti e ai lavoratori. Omette infatti di ricordare che la Giunta regionale di centrodestra con delibera del Novembre 2014 – dopo una complessa e determinata azione avviata nel 2013- ha destinato 120 milioni di euro provenienti dai fondi FAS per il ripianamento dei debiti nei confronti delle imprese di trasporto pubblico locale calabresi, tra queste imprese ovviamente l’Atam, alla quale sono stati riconosciuti circa 11 milioni di euro relativi a crediti vantati a partire dal 1987. Crediti che l’allora Amministratore Unico dell’Atam Demetrio Arena rivendicava a gran voce, non trovando mai risposta dagli ex assessori regionali Pasquale Tripodi e Demetrio Naccari Carlizzi capaci di andar contro alle esigenze dell’azienda reggina e della città,  pur di intraprendere una battaglia personale e politica nei confronti del centrodestra. Falcomatà, più che esultare, dovrebbe fare mea culpa: dalla deliberazione della Giunta regionale di centrodestra, per sette lunghi mesi, l’iter amministrativo è rimasto fermo sulle scrivanie dei Ministeri competenti in attesa delle firme necessarie e previste dalle normative europee di riferimento, senza che l’attuale sindaco riuscisse a dirimere in tempi brevi e certi, una normale prassi burocratica che, in alcuni momenti, ha rischiato seriamente di far 'saltare il banco' con gravi rischi per l’azienda, per i lavoratori e per le loro famiglie. Per non parlare, inoltre, della superficialità con cui l’amministrazione comunale ha redatto e seguito l’iter relativo alla ricapitalizzazione dell’azienda per circa 7 milioni, rischiando anche in questo caso di non presentare all’attenzione del Tribunale la documentazione necessaria. Solo grazie all’equilibrio e alla responsabilità dello stesso Tribunale e della Procura della Repubblica, l’azienda ha evitato il fallimento rispetto ad un’amministrazione incapace, che non riusciva ad effettuare banali adempimenti quali la delibera di ricapitalizzazione e la perizia dei beni immobili. Secondo un consolidato quanto cinico cliché il centrosinistra ha lasciato agonizzare l’azienda per quasi un anno, al solo fine di poter poi vantarsi di averla salvata. Oltre all’azienda chi è stato pesantemente penalizzato è stato il cittadino che, in questi ultimi anni, è stato privato di un servizio essenziale che ha compromesso il diritto alla mobilità sancito dalla costituzione, creando pericolose situazioni conflittuali dove gli autisti dell’Atam, incolpevoli vittime, hanno dovuto fronteggiare le ire di cittadini esasperati". Ai lavoratori e alle loro famiglie - affermano i rappresentanti di Reggio Futura - va il nostro ringraziamento per aver sopportato questa inutile quanto dannosa sofferenza. Se da una parte tutto il centrodestra si ritiene soddisfatto per l’esito della vertenza, dall’altra non possiamo non stigmatizzare sia l’approccio superficiale e approssimativo di questa giunta e di questo sindaco, sia l’ignobile tentativo degli stessi di appropriarsi di successi altrui, segno inequivocabile di debolezza politica e di pochezza umana".

 

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