Referendum costituzionale: Pasqua annuncia l'avvio a Vibo della campagna di adesione

"Nel solco tracciato dal Presidente Oliverio, avvieremo nei prossimi giorni a Vibo Valentia e nella provincia tutta la campagna di adesione ai Comitati per il SI al Referendum costituzionale del prossimo autunno. Anzi posso già annunciare che il primo organismo che lavorerà a Vibo con il simbolo promosso dal Governatore della Calabria sarà autorevolmente presieduto da Gilberto Floriani, attuale direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, il quale insieme a molti altri esponenti del mondo delle professioni e della società civile avrà il compito di sensibilizzare i nostri concittadini sulla validità della Riforma costituzionale". Lo afferma in una dichiarazione il consigliere regionale del gruppo ‘Oliverio Presidente’ , Vicepresidente della Commissione per le Riforme a Palazzo Campanella,  Vincenzo Pasqua. "L’appuntamento referendario è denso di significati – sottolinea Pasqua – anche se  al centro della discussione tra le forze politiche e dell’informazione ai cittadini deve essere necessariamente posta l’innovazione della nostra Costituzione, affinché ogni voto che sarà espresso in autunno possa essere frutto di analisi. Va da se – prosegue Vincenzo Pasqua – che ognuno potrà leggere il risultato finale come vorrà, ma il punto in discussione rimane la riforma.  Oggi stiamo vivendo una fase politica, e non solo in Italia, caratterizzata dalla velocità di talune decisioni, che non significa superficialità, ma richiede tempi di lavoro più ristretti ed un ruolo diversamente ripartito tra i due rami del Parlamento". "Sin dai prossimi giorni – conclude Vincenzo Pasqua – e attraverso una conferenza stampa, diremo come la pensiamo all’opinione pubblica vibonese chiamando a raccolta attorno al nostro progetto quanti desiderano voltare davvero pagina e concorrere a rilanciare il Paese e le sue istituzioni legislative".

 

Galati incontra “Comitati del sì”: “Riforme costituzionali per modernizzare il Paese”

“Le riforme costituzionali come passaggio necessario per modernizzare e agevolare lo svolgimento della vita democratica nel nostro Paese”. È quanto è emerso nel corso di un incontro che si è svolto a Feroleto Antico alla presenza di Giuseppe Galati, deputato del gruppo Ala, di Francesco Granato e Salvatore De Biase, presidenti dei “Comitati per il sì” di Catanzaro e Lamezia, di Roberto Guerriero, del gruppo Psi-Pse al consiglio comunale di Catanzaro, di Peppino Ruberto, “promotore del sì” per i patronati e di Mario Bonacci, in rappresentanza del mondo delle piccole e medie imprese. I componenti dei comitati hanno, altresì, dichiarato di volersi incontrare al più presto ed espresso la volontà di “creare strutture aperte alla partecipazione di cittadini, istituzioni o chiunque voglia dare un concreto contributo ad una svolta storica che attende l’Italia. Un’iniziativa che, partendo dall’area centrale della Calabria, punta a coinvolgere tutte le province calabresi”. “Un Paese che intende innovarsi e andare incontro alle mutate esigenze dei cittadini – sottolineano - deve incidere profondamente sui suoi apparati burocratici. Nasce da una precisa volontà del parlamento e dei cittadini la necessità di giungere al superamento del bicameralismo perfetto, alla riduzione del numero dei parlamentari, al conseguente contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni e alla revisione del titolo V della Costituzione. Con la trasformazione del Senato in organo di rappresentanza delle istituzioni territoriali (mediante la riduzione dei suoi componenti a cento unità), lasciando alla sola Camera dei Deputati la titolarità del rapporto di fiducia, della funzione di indirizzo politico e di controllo dell’operato del Governo, è possibile realizzare processi decisionali più veloci ed efficaci. Tutto ciò accadrebbe senza far mancare quell’indispensabile partecipazione democratica, ma consentendo al Paese di avvicinarsi ai cittadini e a quell’idea di cambiamento più volte invocata dall’Europa”. “Diciamo basta al bicameralismo perfetto che di fatto ostacola lo sviluppo del Paese e invochiamo – concludono - una reale sfida di cambiamento attraverso un’azione condivisa e lungimirante”.

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