Furto aggravato di energia elettrica: quattro arresti dei carabinieri

I carabinieri hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, per furto aggravato di energia elettrica, tre soggetti di Rosarno e uno di origini rumene poiché, in modo fraudolento, bypassando i rispettivi contatori, tramite allaccio abusivo alla rete pubblica, con violenza sulle cose, hanno alterato palesemente il consumo della fornitura Enel delle proprie abitazioni e relative pertinenze. Gli arrestati sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, così come disposto dall’Autorità giudiziaria.

Furti di energia elettrica, due arresti dei carabinieri

I carabinieri hanno tratto in arresto un 50enne di Delianuova, già noto alle forze dell’ordine, per il reato di furto aggravato, poiché durante un controllo presso la sua abitazione, posto in essere dai militari operanti unitamente a personale tecnico specializzato dell’azienda Enel, è stata accertata la presenza di un cavo collegato a monte del misuratore di consumo, che consentiva l’illecita fruizione di energia elettrica.

A Reggio Calabria, i militari hanno tratto in arresto un 35enne,ma che in questo caso già noto alle forze dell’ordine, per il reato di furto aggravato, poiché, corso specifico servizio predisposto con ausilio del personale tecnico dell’Enel, è stata verificata l’esistenza di un prelievo illecito di energia elettrica, assicurato tramite l’allaccio abusivo realizzato tramite il collegamento diretto alla rete pubblica, che ne consentiva l’alimentazione illecita del proprio esercizio commerciale.

Furto aggravato di energia elettrica, arrestata una donna

I carabinieri hanno tratto in arresto una 52enne di Reggio Calabria, già nota alle forze dell’ordine, per furto aggravato di energia elettrica, poiché, nel corso di uno  specifico servizio predisposto con ausilio del personale tecnico dell’azienda Enel, è stata accertata l’esistenza di un prelievo di energia elettrica, assicurato tramite l’allaccio abusivo alla rete pubblica, tramite un bypass al misuratore di consumo dell’attività commerciale dalla medesima gestita, per un danno complessivo di circa 10.000 euro.

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