Fusione Rossano-Corigliano, disco verde in I Commissione alla risoluzione da approvare in Consiglio regionale

La Commissione “Affari Istituzionali, affari generali e normativa elettorale”, presieduta dal consigliere Franco Sergio, ha deliberato all’unanimità la risoluzione da sottoporre alla successiva approvazione dell’Aula per l’indizione del referendum consultivo da parte della Giunta regionale relativo alla fusione dei Comuni di Corigliano e di Rossano. Al centro dei lavori odierni, infatti, la proposta di legge n. 182/10 di iniziativa del consigliere Giuseppe Graziano.

“Abbiamo consumato – spiega il presidente Franco Sergio - in Commissione il passaggio che si rendeva necessario nel rispetto della scelta, tradotta in apposite delibere, dei rispettivi Consigli comunali e del Comitato Cento Associazioni  di procedere a questa fusione. Di fatto, qualora venisse confermata con il referendum la volontà popolare, nascerebbe la terza città della Calabria con un bacino di circa 80 mila abitanti. È inutile sottolineare – aggiunge il presidente Sergio - quali e quanti vantaggi, in termini di impatto innanzitutto economico con il valore aggiunto determinato da un gestione dei principali servizi sul territorio, ma anche sociale e culturale, deriverebbero da questa ipotesi di accorpamento che disegna sul territorio un percorso di cittadinanza attiva corroborato da affinità di carattere storico, civile e identitario”.

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Via libera della I Commissione al referendum per la fusione di Corigliano e Rossano

La Commissione “Affari Istituzionali, affari generali e normativa elettorale”, presieduta dal consigliere Franco Sergio, ha dato mandato agli Uffici del Consiglio regionale di predisporre la risoluzione, da approvare nella prossima seduta, per l’indizione del referendum relativo alla fusione dei Comuni di Corigliano e di Rossano che successivamente sarà sottoposto all’esame dell’Aula. 

La decisione è scaturita al termine delle audizioni di Giuseppe Geraci, sindaco del comune di Corigliano Calabro, di Stefano Mascaro, sindaco di Rossano e di Amerigo Minnicelli, rappresentante del comitato “Cento Associazioni”, sulla proposta di legge n. 182/10 di iniziativa del consigliere Giuseppe Graziano nel corso delle quali è stata approfondita la materia e ribadita, da più postazioni, la volontà politica sul progetto di fusione, pur alla luce della necessità, avanzata dal sindaco di Corigliano, di approfondire aspetti di ordine strettamente economico-finanziario. 

“Siamo sul punto - ha asserito il proponente Graziano - di riscrivere la storia dei territori calabresi all’insegna di uno sviluppo integrato sociale e culturale che, si badi bene, non è solo quello del territorio interessato, ma coinvolge tutta la Calabria. È questa la grande valenza legata alla nascita della terza città della Calabria. Con oggi si raggiunge un nuovo obiettivo. E questo grazie a quanti hanno voluto dare ulteriore impulso all’iter burocratico in atto: al presidente della prima Commissione, on. Franco Sergio, ai colleghi consiglieri Bova, Esposito e Mirabello, ai due sindaci di Corigliano e Rossano, Geraci e Mascaro, che hanno confermato la volontà deliberata dalle Assemblee civiche delle due Città, ed al Comitato delle ‘Cento Associazioni’ presieduto dall’avvocato Amerigo Minnicelli”.

“L’obiettivo - ha spiegato il presidente Sergio - è realizzare un miglioramento  e riqualificazione dei servizi erogati ai cittadini, la razionalizzazione dei costi e disegnare nuove ipotesi di collaborazione tra i territori con un sistema di sussidiarietà nello specifico sulle politiche pubbliche. Partendo da qui, le Amministrazioni comunali di Rossano e Corigliano Calabro hanno recepito le istanze delle associazioni che operano sul territorio, aprendo un dibattito che è vivo ancora oggi sull’opportunità di giungere alla costituzione di un Comune unico. Ha così preso corpo, nel tempo, un percorso di cittadinanza attiva quale momento effettivo di costruzione di una comunità vicina ai bisogni e alle priorità dei territorio, che in questo caso è stato alimentato da riflessioni di carattere storico e civile e sul piano culturale ed identitario. Sullo sfondo - ha rilanciato il presidente Franco Sergio - c’è un traguardo di grande impatto: la valorizzazione politica, amministrativa ed economica in un territorio che, considerato il suo complesso, potrà configurarsi in una vera e propria area vasta e si troverà ad accogliere una comunità di oltre 80.000 abitanti residenti”.

Successivamente, la Commissione, passando all’esame del secondo punto dell’ordine del giorno, ha audito Anna Romina Muraca, sindaco di Petronà e Maurizio Pace, primo cittadino di Belcastro in merito alla proposta di legge d’iniziativa del consigliere Arturo Bova in ordine alla modifica dei confini territoriali dei due Comuni della provincia di Catanzaro. Sul punto, il presidente Sergio ha precisato che “tecnicamente, si è impossibilitati a procedere ad una rettifica delle particelle A e B alla proposta di legge su cui i cittadini si sono favorevolmente pronunciati con il referendum del 26 giugno 2016, senza esporre la legge a rischio di impugnativa per illegittimità costituzionale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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strettamente economico-finanziaria. “Siamo sul punto di riscrivere la storia dei territori calabresi all’insegna di uno sviluppo integrato sociale e culturale che- si badi bene- non è solo quello del territorio interessato, ma interessa tutta la Calabria. E’ questa la grande valenza legata alla nascita della terza città della Calabria”, ha asserito il proponente Graziano.   

“L’obiettivo- ha spiegato il presidente Sergio- è realizzare un miglioramento  dei servizi erogati e di disegnare nuove ipotesi di collaborazione tra i territori. Partendo da qui, le Amministrazioni comunali di Rossano e Corigliano Calabro Tìanno recepito le istanze delle associazioni che operano sul territorio, aprendo un dibattito che è vivo ancora oggi sull’opportunità di giungere alla costituzione di un Comune unico. Ha così preso corpo, nel tempo, un percorso di cittadinanza attiva quale momento effettivo di costruzione di una comunità vicina ai bisogni e alle priorità dei territorio, che in questo caso è stato alimentato da riflessioni di carattere storico e civile. Sullo sfondo- ha rilanciato il presidente Franco Sergio- c’è un traguardo di grande impatto: la valorizzazione politica, amministrativa ed economica in un territorio che, considerato il suo complesso, si troverà ad accogliere una comunità di oltre 80.000 abitanti residenti”.

Successivamente, la Commissione ha audito Anna Romina, sindaco di Petronà e Maurizio Pace, primo cittadino di Belcastro in merito  alla proposta di legge d’iniziativa del consigliere Arturo Bova in ordine alla modifica dei confini territoriali dei due Comuni della provincia di Catanzaro. 

 

 cc                                                        L’Ufficio Stampa

 

 

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Viscomi: “Nelle fusioni di Comuni la volontà popolare abbia un ruolo centrale”

Di seguito l’intervento del vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi nel corso dei lavori della prima Commissione consiliare in merito alla posizione della Giunta regionale sulla questione delle fusioni dei comuni.

“L’attuale articolazione delle amministrazioni comunali in Calabria – segnata dalla presenza di 409 comuni, di cui più della metà con meno di 3000 abitanti –non è pienamente idonea ad affrontare le sfide di una necessaria modernizzazione orientata alla riqualificazione dei servizi resi ai cittadini, alla razionalizzazione dei costi, alla riduzione dei rischi di infiltrazione criminale ed al contrasto alle pratiche corruttive. In questo contesto, la Giunta reputa che la doverosa tutela delle comunità locali - patrimonio essenziale sul piano culturale ed identitario, ma anche funzionale alla stessa tenuta della coesione sociale - possa e debba essere meglio assicurata da una necessaria ridefinizione dell’assetto delle amministrazioni locali orientata nel senso predetto.

La Giunta ritiene che i processi di fusione siano un significativo passo in avanti nella prospettiva indicata, se e a condizione che gli stessi processi trovino fonte ed origine in dinamiche democratiche tali da valorizzare l’apporto partecipativo delle comunità locali. Ritiene opportuno distinguere i processi di aggregazione funzionale - destinati ad integrare, sulla base di modelli ispirati a sistemi di sussidiarietà differenziata, le specificità delle politiche pubbliche e le caratteristiche territoriali di riferimento e che pertanto invocano un ruolo proattivo e definitorio dell’ente regionale (basti pensare ai distretti per le politiche sociali o ai sistemi locali del lavoro, giusto per fare qualche esempio) - e processi di fusione che invece devono trovare impulso, genetico e funzionale, nelle stesse comunità locali. Per questo, la Giunta esprime grande attenzione e, al contempo, grande rispetto per l’autonomia delle dinamiche politiche che governano i processi di fusione.

In questa prospettiva, la Giunta reputa opportuno che l’autonoma iniziativa politica in materia di fusioni tra comuni sia accompagnata e sostenuta da un coerente assetto ordinamentale in grado di delineare un percorso guidato che assicuri solidità giuridica ed istituzionale al processo di fusione. A tal fine ritiene opportuno operare fattivamente per la definizione di una legge a carattere procedurale che definisca regole omogenee per la disciplina delle fusioni: basti pensare, tanto per fare un esempio, alla distribuzione dei poteri di impulso tra Giunta e Consiglio, alla necessità di un documento di riferimento che attesti la sostenibilità economico-finanziaria del progetto di unificazione, alla definizione dei tempi di svolgimento dell’intero processo di unificazione, alla individuazione del bacino elettorale di riferimento. A tal riguardo, anticipo fin d’ora la volontà della Giunta di intervenire, oggi stesso, con un emendamento al collegato alla legge di stabilità che sarà discussa in Commissione Bilancio, al fine di riassegnare un ruolo centrale alla volontà popolare espressa in ognuno dei comuni interessati al processo di fusione al fine di evitare che quest’ultimo possa tradursi in una sorta di annessione forzosa.  

Infine, la Giunta ritiene che la questione della fusione dei comuni sia solo una parte di una più ampia strategia di ridefinizione dell’assetto amministrativo delle autonomie locali, rispetto al quale sono stati oggetto di discussione in questa autorevole Commissione uno o più disegni di legge. La Giunta ritiene che la valorizzazione delle autonomie locali, e delle loro reti organizzative, costituisca momento fondativo dell’assetto democratico e strumento di promozione dei servizi ai cittadini in una logica di prossimità e di sussidiarietà. Per queste ragioni, la Giunta, pur ritenendo prerogativa della funzione politica e di indirizzo del Consiglio la formulazione del disegno di riassetto ordinamentale, non farà mancare il suo supporto per assicurare che le soluzioni politiche possano trovare corretta formulazione sul piano giuridico-istituzionale, anche invocando, ove necessario, la collaborazione delle strutture tecniche governative incaricate di seguire i processi ordinamentali regionali nonché di autorevoli rappresentanti del sistema universitario regionale, con i quali già sono state avviate le necessarie interlocuzioni. Uno storico catanzarese, Augusto Placanica, ha scritto che natura e cultura hanno diviso i calabresi tra loro e con il resto del mondo. È ambizione della Giunta regionale operare affinché la tutela delle comunità locali, della loro identità, della loro storia e del loro patrimonio relazionale e culturale, sia assicurata da più solide reti organizzative e amministrative in grado di aumentare i servizi ai cittadini, che costituiscono il metro ultimo della validità delle riforme auspicate”.   

 

 

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Semplificazione e celerità dell’azione amministrativa al centro dei lavori della I Commissione

La Commissione “Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale”, presieduta dal consigliere Franco Sergio, ha incardinato la proposta di legge n. 185/10 d’iniziativa della Giunta regionale sulla semplificazione e celerità dell’azione amministrativa. 

Al centro, la necessità di aggiornare ed adeguare la legge regionale 4 settembre 2001  n. 19 alla costante evoluzione che ha seguito la normativa statale in materia di procedimento amministrativo. 

Al riguardo sia il presidente dell’organismo Sergio che il vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi hanno ribadito come “la semplificazione amministrativa e la razionalizzazione del funzionamento della struttura burocratica della Regione rappresentino elementi fondamentali del programma di governo”, indicando, tra gli obiettivi da raggiungere, “una maggiore efficacia ed efficienza dell’attività medesima, assicurare tempi certi di durata al procedimento amministrativo, maggiore celerità nell’espletamento dell’azione amministrativa della Regione”. 

Una serie di audizioni ha accompagnato la proposta di legge n.182/10 che prevede l’istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano. L’iniziativa è del consigliere Giuseppe Graziano che ha ricordato “il proficuo lavoro iniziale da parte di diverse associazioni che, quindici anni or sono, intravedevano nell’unione dei comuni una garanzia di efficienza ed economicità”. Nel corso dei lavori, il presidente Sergio ha espresso la propria solidarietà e quella della Commissione, stigmatizzando l’accaduto,  al sindaco di Rossano Stefano Mascaro per l’atto intimidatorio che lo ha coinvolto la scorsa notte.

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Fusione dei Comuni calabresi, un gruppo di esperti individuerà le soluzioni più opportune

Il vicepresidente della Giunta regionale, Antonio Viscomi, è intervenuto sul delicato tema relativo all'esigenza di riformare le amministrazioni locali.

"La riorganizzazione del sistema delle autonomie locali – ha affermato Viscomi - è una delle questioni più importanti sulle quali il sistema politico regionale è chiamato a pronunciarsi, anche, e forse soprattutto, a seguito dell'esito referendario negativo della scorsa domenica. Oggi, più di ieri, la tutela delle comunità locali passa attraverso la riforma delle amministrazioni locali. In poche parole, si tratta di ridefinire l'assetto dei comuni in una prospettiva che superi l'uniformità strutturale consegnataci dal passato e che sia in grado di valorizzare modelli di sussidiarietà differenziata e reticoli organizzativi ed amministrativi. Ma si tratta anche di stabilire il senso e la funzione attuale delle province, ancora oggi enti costitutivi della Repubblica a norma di Costituzione. La centralità politica della questione richiede ed impone particolare attenzione alla definizione dell'assetto giuridico-istituzionale al fine di consentire agli attori protagonisti di esercitare le proprie prerogative e di attuare le loro scelte in piena e corretta autonomia. Allo stato, la Giunta ha proposto un solo intervento emendativo destinato ad eliminare il quorum strutturale per la validità del referendum obbligatorio per la fusione dei comuni, considerando altrimenti i rischi derivanti dall'emigrazione nei piccoli centri. A questa proposta dell'esecutivo – ha spiegato Viscomi - si è poi affiancato un autonomo intervento consiliare avente ad oggetto la perimetrazione del bacino dei votanti interessati al referendum obbligatorio. Sussistono però ancora, e sono da considerare con particolare attenzione, almeno un paio di progetti di legge depositati e già in parte discussi nella Commissione Affari Istituzionali, competente per materia, ed una autonoma attività di riflessione e proposta portata avanti dalla Commissione Riforme, peraltro ora estesa anche alla formulazione ed al drafting dei testi unici".

Di fronte a questo insieme di attività, prova provata dell'interesse e della centralità delle questioni e della coerente e diffusa attenzione dei Consiglieri regionali, nonché in considerazione del fatto che sono pervenute in Consiglio recenti proposte di fusione di significative realtà comunali, è intenzione del vicepresidente ed assessore Viscomi, competente in materia di Enti locali, già assunta d'accordo con i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Riforme, rispettivamente, Franco Sergio e Baldo Esposito, di promuovere l'immediata creazione di un ristretto gruppo di esperti in grado di elaborare in tempi brevissimi (e, sia chiaro ed a scanso di ogni equivoco, a titolo gratuito ed onorifico) una proposta di legge a carattere procedurale sulle sole fusioni dei comuni, da portare all'attenzione ed a supporto dell'attività dei consiglieri regionali impegnati nelle varie Commissioni competenti, al fine di poter affiancare nel migliore dei modi possibili le scelte autonome delle comunità locali, anche ridefinendo, ove necessario, l'assetto legislativo allo stato esistente. "Riforme che toccano la vita delle comunità locali, ridefinendo le stesse amministrazioni locali, non possono che essere il frutto di un lavoro condiviso – ha concluso il vicepresidente della Giunta - in quanto rappresentano un momento alto, forse uno dei più alti, della politica regionale: ad essa è doveroso fornire il massimo supporto conoscitivo per l'assunzione delle migliori decisioni".

Per rispetto istituzionale, la composizione del ristretto gruppo di esperti sarà comunicata in occasione dell'audizione del vicepresidente Viscomi già prevista per la prossima seduta della Commissione Affari Istituzionali.

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Autorità di Bacino regionale, le decisioni della I Commissione

La Commissione “Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale”, presieduta da Franco Sergio, ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 168/10 di iniziativa del consigliere Aieta che modifica la legge regionale 12 novembre 2004, n. 28 (Garante per l'infanzia e l'adolescenza).  

Con la proposta, racchiusa in tre articoli, si va a temperare la rigidità delle situazioni di incompatibilità che nel tempo hanno contraddistinto la figura del Garante. “Questo obiettivo - spiega il presidente Sergio - si realizza sostituendo al divieto in capo al Garante allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, come è stato nel passato, solo quelle situazioni di conflitto di interessi in relazione all’incarico dallo stesso assunto”. 

L’organismo consiliare ha in inoltre incardinato la proposta di legge n. 169/10 di iniziativa del consigliere Aieta sulle modifiche alla legge regionale 29 novembre 1996, n. 35 in relazione alla costituzione dell'Autorità di Bacino regionale ed in attuazione della legge 18 maggio 1989, n. 183 e successive modificazioni ed integrazioni.

“Il rinvio - spiega al riguardo il presidente Sergio - si è reso necessario non solo per alcuni rilievi mossi dall’Ufficio legislativo, comunque sanabili da un emendamento già da me predisposto, ma soprattutto perché, nonostante in data 23 settembre 2016 nell’ambito dell’attività istruttoria, sia stato richiesto parere al Dipartimento organizzazione risorse umane e controlli, ad oggi ancora non è pervenuta alcuna nota di riscontro anche in ordine all’esistenza della copertura finanziaria sui capitoli di spesa del personale per l’annualità 2016-2018. Eppure, il Dipartimento Bilancio aveva eccepito sui profili strettamente finanziari che, per esprimere un parere sulla copertura finanziaria, è indispensabile che la stessa venga integrata con la quantificazione degli oneri e l’indicazione dei capitoli di bilancio sul quale gravano gli stessi”.

Infine, la I Commissione ha convenuto di rinviare, per ulteriori approfondimenti, l’esame della proposta di legge n.8/10 di iniziativa del consigliere Giudiceandrea sulle modifiche alla legge regionale 4 agosto 199, n. 39.

 

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Verso la nascita del Comune di Ricadi-Capo Vaticano: disco verde in I Commissione

Approvati tutti i provvedimenti all’ordine del giorno della Commissione permanente “Affari istituzionali e affari generali”, presieduta dal consigliere Franco Sergio. In apertura dei lavori, l’organismo ha dato il via libera all’unanimità al parere della Giunta n. 19/10 sulla disciplina dei compensi professionali spettanti agli avvocati regionali. “Con l’approvazione di questo testo - ha spiegato il presidente Sergio - si adegua il Regolamento n. 6 del 30.08.2007 alle disposizioni introdotte dall’art. 9 del decreto legge n. 90 del 2014 che ha riformato la disciplina degli onorari dell’Avvocatura generale dello Stato e delle Avvocature degli Enti pubblici, anche con l’obiettivo di conseguire un risparmio ed una razionalizzazione dei costi”. In merito è stato anche audito l’avvocato della Regione Calabria, Nicola Greco il quale - ha commentato il presidente Sergio - “ha fornito un contributo di alto spessore al dibattito, ribadendo il valore dei principi sottesi alla proposta”. Successivamente, dopo un ampio confronto,  la Commissione ha espresso favorevole all’unanimità anche sulla proposta di legge n. 118/10 d’iniziativa del consigliere Mirabello recante: “Cambio denominazione del Comune di Ricadi in Comune di Ricadi-Capo Vaticano”. Sul tema è intervenuto l’avvocato Nicola Ioppolo del Dipartimento Presidenza della Giunta regionale. “Si avvia così l’iter per l’indizione del referendum consultivo obbligatorio in merito all’istituzione dei nuovi Comuni e sui mutamenti delle denominazioni comunali, prima di procedere all’approvazione definitiva della proposta di legge” - ha spiegato il presidente Sergio. “Alla luce della legge 56 Delrio, si potrebbe innescare una diffusione di processi di aggregazione/unione/fusione di Comuni. Tuttavia - ha concluso Franco Sergio - l’esiguità dei fondi disponibili a sostenere sia i processi referendari che gli iter legislativi, impone non solo di provvedere in fase di assestamento di bilancio, alla copertura finanziaria delle spese sostenute dai Comuni per la gestione del referendum, ma soprattutto di considerare in fase di bilancio di previsione, un budget adeguato al governo dei processi legislativi, atto ad evitare un’eventuale paralisi dell’attività delle Commissioni e del Consiglio”. Nel corso della seduta sono intervenuti i consiglieri Battaglia (in sostituzione del collega Bova), Esposito e Mirabello.

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Riunita la I Commissione: ecco i provvedimenti discussi

Parere favorevole all’unanimità alla proposta di legge n. 99/10^ d’iniziativa della Giunta regionale recante: “Primi interventi per favorire la costituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria (Allegato alla deliberazione di Giunta regionale n. 403 del 13.10.2015 concernente ‘Approvazione accordo con la provincia di Reggio Calabria sul trasferimento delle funzioni ed approvazione del disegno di legge’)”. Ad esprimerlo, stamani, la I Commissione permanente “Affari istituzionali e affari generali”, presieduta dal consigliere Franco Sergio (presente ai lavori Luigi Bulotta, Dirigente generale reggente del Dipartimento Organizzazione Risorse Umane e Controlli della Giunta regionale). L’articolato normativo - di cui è relatore lo stesso presidente dell’organismo consiliare - prevede che, nelle more dell’approvazione della legge generale di riordino, le funzioni indicate dall’art. 1 della legge regionale n. 14 del 2015 restino in capo alla Provincia di Reggio Calabria che continuerà a svolgerle con il relativo personale ancora inquadrato nei ruoli provinciali senza soluzione di continuità. L’art. 2 individua le risorse finanziarie da trasferire alla Provincia di Reggio Calabria per consentire l’esercizio delle funzioni individuate, anche per gli anni 2016 e 2017, mentre l’art. 3 attesta l’invarianza di spesa a carico del Bilancio regionale. “Grazie a questo provvedimento - ha spiegato il presidente Sergio - in attesa della legge generale di riordino, rimarranno in capo alla Provincia di Reggio Calabria tutte le funzioni che saranno poi trasferite alla Città Metropolitana di Reggio non appena la stessa entrerà in funzione, garantendo in tal modo la continuità amministrativa”. Successivamente, è stata incardinata la trattazione della proposta di legge n. 138/10^ d’iniziativa del consigliere Vincenzo Ciconte per la “Modifica dei confini territoriali dei Comuni di San Pietro Apostolo e Gimigliano della Provincia di Catanzaro”  (Relatore come per gli altri provvedimenti all’esame odierno della Commissione, il presidente Franco Sergio). Illustrato dal consigliere Ciconte, il progetto normativo mira a rettificare i confini territoriali dei Comuni di San Pietro Apostolo e Gimigliano, sulla base di una sottoscrizione di cittadini, alla luce della “contiguità territoriale di alcune contrade al Comune di San Pietro Apostolo, sebbene attualmente ricadenti nel Comune di Gimigliano. La ratio sottesa al testo normativo - ha spiegato Ciconte - è quella di lavorare per il bene delle nostre comunità e di assicurare servizi essenziali”. In merito al provvedimento sono stati ascoltati i sindaci: Massimo Chiarella (Comune di Gimigliano)  e Raffaele De Santis (Comune di San Pietro Apostolo) e il presidente dell’Uncem Calabria Vincenzo Mazzei che hanno consegnato alla segreteria della Commissione documenti contenenti osservazioni.Intenso il confronto da cui sono emerse posizioni variegate e che ha registrato l’analisi degli aspetti tecnici nonché dei profili politici della proposta normativa. “Oggi - ha spiegato il presidente Sergio - abbiamo avviato una prima necessaria consultazione propedeutica alla stesura di una risoluzione che, come Commissione proporremo al Consiglio regionale per l’indizione del Referendum. Vi è una procedura ben precisa che abbiamo l’obbligo di osservare e di cui ci faremo garanti come organismo istituzionale”. Infine, in merito al punto all’ordine del giorno riguardante la proposta di legge n. 39/10^ d’iniziativa popolare recante: “Istituzione del Comune di Le Castella nella provincia di Crotone - articolo 39 Statuto e articolo 10 legge regionale n. 13/83”, la Commissione ha preso atto dei contributi di Beniamino Giglio (tra i primi firmatari della proposta normativa d’iniziativa popolare) e di Giuseppe Marra e Francesco Scarpino, rispettivamente coordinatore e componente dei rappresentanti dell’associazione “Le Castella Comune”. “Il territorio di Le Castella, oggi governato dal Comune di Isola Capo Rizzuto, è un comprensorio che se ne differenzia notevolmente non solo per la storia e le tradizioni ma, cosa più importante - hanno spiegato - per la particolare vocazione turistica tanto da registrare in alcuni momenti dell’anno elevatissime percentuali di visitatori con ricadute economiche rilevanti non solo per il Comune ma per l’intero territorio. Alla luce di tali peculiarità si auspica una differente gestione municipale ai fini - è scritto nella relazione di accompagnamento - di una corretta gestione della cosa pubblica e di vicinanza delle Istituzioni ai cittadini”. A margine dei lavori, il presidente Franco Sergio ha voluto sottolineare “il livello alto di confronto all’insegna del dialogo e della collaborazione, fattori sostanziali di partecipazione per l’affermazione dei principi democratici”. Alla seduta erano presenti i componenti dell’organismo Esposito, Salerno, Bova; i consiglieri Ciconte (in qualità di proponente  del  P.L. n. 138/10^) e Romeo e il Segretario generale del Consiglio, Maurizio Priolo.

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