Gestione dei beni della Regione: le criticità messe in evidenza dalla Corte dei Conti
Rileva un quadro poco rassicurante la Corte dei Conti in riferimento alla gestione del patrimonio della Regione Calabria dal 2009 al 2014. Il principale nervo scoperto è rappresentato dal fatto che c’è un “inventario incompleto” dei beni e che si è ben lontani dal “risolvere la problematica”. Le spese per affitti ammontano ad oltre 6 milioni di euro, gli introiti sono invece fermi a zero. Emblematico è il caso del terreno di località Sansinato a Catanzaro, acquistato nel 2003 in quanto individuato come luogo su cui doveva sorgere la Cittadella regionale e poi abbandonato visto che tale sede ha visto la luce a Germaneto. Il suo valore è di 8 milioni di euro e, ad avviso della Corte, “occorrerebbe individuare un utilizzo alternativo o l'eventuale messa in vendita dello stesso”. “Sulla mappatura del patrimonio – è il commento del vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi - sono stati fatti grandi passi in avanti se consideriamo che nel 2008 c'erano 200 cespiti censiti e nel 2014 sono più o meno 11.500”.
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