Sviluppo aree interne, Jlenia Tucci promuove la nascita di uno spazio web dedicato ai cittadini
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Riceviamo e Pubblichiamo
"Dopo aver esaminato alcuni provvedimenti dell’Amministrazione comunale ed effettuato l’analisi congiunta, sono sorte una serie di considerazioni che meritano di essere approfondite.
Rispetto alla proroga dei contratti degli ex Lsu/Lpu, abbiamo registrato l’atto formale, ma le decisioni successive hanno in sostanza fatto sorgere alcuni ragionevoli dubbi. L’esternalizzazione del servizio di trasporto e gestione dei rifiuti, motivato da risparmi di risorse che, come indicato in sede di Consiglio Comunale, in realtà andrebbero materialmente accertati, ha creato diffuse perplessità nei lavoratori prima impiegati nel settore e lo stesso può dirsi dell’affidamento dei parcheggi di Santa Maria del Bosco ad una cooperativa di tipo B.
Si tratta di attività che gli ex Lsu/Lpu hanno svolto con diligenza e spirito di sacrificio e che hanno rappresentato una fonte di speranza per la loro stabilizzazione. Affidare a terzi questi servizi, significa mettere in discussione le legittime aspettative dei lavoratori. Stiamo parlando di oltre 50 unità e, dunque, la giustificazione di un reimpiego in altre attività proposta dall’Amministrazione comunale appare francamente flebile.
Intendiamo conoscere i dettagli della riorganizzazione che sta per essere attuata, in quanto, ad oggi, ed in assenza di ulteriori precisazioni, le preoccupazioni dei lavoratori non sono certo campate in aria.
Da parte nostra, intendiamo rimanere accanto a questi lavoratori che hanno speso parte della loro vita al servizio del Comune di Serra San Bruno e della comunità serrese tutta".
Jlenia Tucci - Consigliere comunale gruppo "In alto volare" - Serra San Bruno
“È già un passo avanti che, dopo i nostri approfondimenti mirati a ricostruire la verità dei fatti, sia stata riconosciuta almeno l’esistenza di un documento del 2014 che testimonia la conferma del finanziamento per il potenziamento del sistema idrico, ora si tratta di far ammettere all’amministrazione comunale che, essendo quell’atto emesso dalla Regione Calabria in data successiva al decreto di revoca prodotto per difetto di comunicazione fra gli uffici, sarebbe stato da considerarsi perfettamente valevole senza l’intervento di contorte manovre politiche volte a far appropriare il PD della paternità di quel finanziamento”.
È quanto afferma il consigliere comunale Jlenia Tucci che ricostruisce l’intera procedura che ha portato il Comune di Serra San Bruno ad ottenere il finanziamento di 250.000 euro che costituisce l’inizio del processo di distacco da Sorical.
“Ho già avuto modo di ribadire – spiega l’esponente di ‘In alto volare’ - che la riassegnazione delle risorse con un nuovo decreto è un fatto meramente tecnico che serve ad equiparare la fonte di revoca e quella di riaccredito. Dunque, un passaggio formale che consente alla Regione di riassegnare i fondi con un atto dello stesso livello. Lo dimostra, ancora, l'agire in continuità in merito alla procedura di gara di affidamento dei lavori che, come avevo già avuto modo di spiegare anche ai microfoni di RS98, vengono affidate in via definitiva senza indire nuove gare.
Il resto, e cioè le dichiarazioni pronunciate in assenza di contraddittorio, è solo propaganda a buon mercato. Detto che l’avvio dei lavori è indubbiamente un evento positivo per la nostra comunità, non si può però sorvolare sul modo di approcciarsi alle diverse situazioni dell’amministrazione comunale che, con fare spesso arrogante, tenta di impadronirsi dei risultanti conseguiti da altri.
Se l’amministrazione è davvero capace – conclude Tucci – procuri ed utilizzi nuovi fondi. Solo allora avrà titolo ad autoelogiarsi e non ora che si giova di un finanziamento ereditato”.
Si sposta su altri livelli la questione relativa alla legittimità del CdA della Fondazione Chimirri. Il consigliere comunale di “In alto volare” Jlenia Tucci intende infatti andare fino in fondo per sgombrare il campo da ogni dubbio. Nella mattinata di oggi ha inviato una missiva alla famiglia Chimirri (nella persona di Amalia Vivaldi), alla presidente del CdA Ernesta Zadra, al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio e, per conoscenza al sindaco di Serra San Bruno Luigi Tassone e alla presidente del Consiglio comunale Maria Rosaria Franzè.
“L’importanza del ruolo che alcuni Enti/associazioni svolgono nella società – premette Tucci - impone che tutti gli atti ad essi connessi abbiano luogo nella massima trasparenza in modo da consentire il mantenimento di quell’indispensabile credibilità che è alla base della loro lodevole attività. In una comunità come quella di Serra San Bruno, l’asilo infantile ‘Caterina Chimirri’ ha svolto fin dalla sua fondazione, avvenuta l’8 maggio 1914 ad opera dell’On. Bruno Chimirri, uno straordinario compito educativo e sociale, riconosciuto dall’intera popolazione. La sua trasformazione in Fondazione, concretizzata con atto notarile redatto in data 29 febbraio 2012 (Rep. n. 6895) ed alla quale ha fatto seguito il riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato con decreto del PdGR n. 27 del 5 marzo 2012, non ha mutato il suo nobile scopo che è quello della ‘gestione di una scuola e di un asilo nido di infanzia, dedicate prioritariamente ai bambini residenti nel Comune di Serra San Bruno’. La Fondazione, secondo quanto previso dallo Statuto, “assume come propri i principi di uguaglianza, imparzialità, regolarità ed accoglienza dettati dalla Costituzione della Repubblica italiana e pertanto accoglie bambini senza discriminazione ideologica, sociale e religiosa alcuna”. La Fondazione provvede ai suoi scopi con le rette scolastiche, con le contribuzioni del Comune, delle locali Regie Confraternite, del Ministero della Pubblica Istruzione in quanto Scuola Paritaria, con l’affitto di un magazzino e la rendita dei Titoli e degli altri possibili proventi privati e pubblici. Il suo patrimonio, del valore di 296.000 euro, può essere incrementato con donazioni, elargizioni, lasciti e con i contributi erogati dallo Stato italiano, dalla Regione Calabria e da altri Enti pubblici o privati e da persone fisiche”.
Dopo questa illustrazione delle attività Tucci arriva al punto della discussione e spiega che “la sua gestione viene effettuata da un Consiglio di Amministrazione che adotta le scelte che guidano e condizionano l’attività e che pertanto, con le sue scelte, risulta decisivo per il futuro stesso della Fondazione. In particolare, l’articolo 10 dello Statuto recita testualmente che ‘La Fondazione è retta da un Consiglio di Amministrazione composto di sei membri, oltre il Presidente che durano in carica tre anni. I consiglieri sono nominati dal Consiglio comunale… Il Presidente può essere rinominato, ma i consiglieri non possono essere immediatamente rieletti’ ”.
Il problema è che “il sindaco di Serra San Bruno ha nominato con decreto (D.S.n.07/16) l’intero CdA richiamando, a giustificazione, l’articolo n. 50 del D.lgs n. 267/2000 (Testo Unico Enti Locali) che recita ‘sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio, il Sindaco … provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune e della Provincia presso Enti, aziende ed istituzioni…’ ”.
Agli occhi dell’esponente dell’opposizione “appare dunque evidente il mancato rispetto del dettato dello Statuto, il cui obiettivo era quello di ispirare scelte condivise, frutto di un’intesa delle diverse forze rappresentative della comunità serrese, e capaci di generare e far resistere un clima di fiducia e responsabilità intorno alla Fondazione. Al contrario – precisa - il decreto del sindaco contribuisce ad alimentare la tensione proiettando, per effetto dell’esclusione da ogni confronto del Consiglio comunale, ombre sulla gestione”.
“In questo contesto – aggiunge Tucci - non va dimenticato che ai sensi dell’articolo 25 del Codice civile le funzioni di controllo sulle amministrazioni delle Fondazioni sono demandate alle Regioni che hanno attribuito la personalità giuridica di diritto privato. Ciò detto, si ritiene che tali nomine, seppur effettuate nei confronti di spettabilissime persone, siano state attuate in violazione dello Statuto della Fondazione e della normativa che regolamenta il settore afferente gli Enti di diritto privato”.
Pertanto, Tucci chiede agli interlocutori “di porre in essere le misure opportune, secondo le proprie competenze, al fine di ripristinare la legittimità della composizione del CdA”.
“In merito alla nomina del nuovo CdA della Fondazione ‘Caterina Chimirri’, apprendo con vero piacere di quanto e come nel nostro Comune si proceda all’interpretazione delle leggi e di come, altresì, siano applicate le regole di trasparenza e pubblicità”. Jlenia Tucci commenta con amara ironia il rinnovo dell’organo gestionale dell’ex Ente morale “Chimirri” e critica apertamente la decisione del primo cittadino di provvedere all’adempimento con proprio decreto.
“Vorrei ricordare – spiega l’esponente di ‘Alto volare’ - che l’articolo 10 dello Statuto recita chiaramente che: ‘…i consiglieri sono nominati dal Consiglio comunale’ (probabilmente, per garantire la vigilanza sull’operato di chi amministra, nell’interesse della collettività). Questo perché, essendo gli amministratori (il CdA, appunto) i soli arbitri della gestione, spetti loro, e a proprio piacimento, determinare i criteri che ritengono più opportuni per l'amministrazione del patrimonio e per la sua destinazione.
Fatto presente ciò al sindaco appena qualche giorno fa (e protocollata la richiesta di acquisizione dello Statuto), mi veniva risposto che spetta a lui effettuarne la nomina! Ma in tutta la buffa, quanto grave, vicenda – ammonisce ancora Tucci - è stato ‘dimenticato’ che, essendo la ‘Caterina Chimirri’ un ente di diritto privato (ai sensi del Dpgr 5 marzo 2012, n. 27), a ‘dettare le regole’ è lo Statuto e non altre norme richiamate a motivazione di una scelta effettuata che, a dir poco, è fortemente arbitraria.
L’atto illegittimo prodotto (il decreto del sindaco) viola in toto le norme statutarie. Non va dimenticato poi che lo stesso Statuto specifica che ‘i consiglieri non possono essere immediatamente rieletti’ e che neanche questa previsione è stata rispettata.
Ciò detto, che resta da fare??? Auspicare che il sindaco si ravveda e rettifichi la sua personale produzione normativa o augurare buon lavoro ai nuovi amministratori?
Ci sarebbe – è la conclusione che lascia aperti gli scenari – poi, una terza via...”
Ha scatenato un vespaio di reazioni la notizia della trasformazione dell’Agenzia Inps di Serra San Bruno in Punto Inps con decorrenza 1^ gennaio 2017. La decisione, elaborata nell’ambito del Piano di riassetto territoriale di alcune Direzioni provinciali e cristallizzata nella determina n. 122 del 15 settembre 2016, si traduce nella sostanziale privazione del servizio per i cittadini che, dal prossimo anno, saranno costretti a recarsi a Vibo per il disbrigo delle pratiche. Evidenti, dunque, i disagi soprattutto per gli anziani di tutto il comprensorio e per chi non è dotato di vettura.
Sulla questione è intervenuta Jlenia Tucci che ha manifestato “rabbia e costernazione” e proposto delle iniziative istituzionali.
“Nella ferma convinzione che i problemi che attanagliano i cittadini serresi e dei comuni limitrofi non abbiano colore politico – ha affermato il consigliere comunale di ‘In alto volare’ – ho chiesto al collega Alfredo Barillari, che ha immediatamente accettato, ed al gruppo di ‘Liberamente’ di far fronte comune nel sottoporre al sindaco Luigi Tassone un’interrogazione scritta/richiesta di Consiglio comunale aperto finalizzata a comprendere lo stato delle cose ed a delineare, nell’interesse della popolazione tutta, le possibili soluzioni”.
“La consistenza delle lamentele riguardanti il fenomeno del randagismo e i recenti episodi denunciati da alcuni cittadini danno l’idea della dimensione di un problema, esistente da diverso tempo, che ormai richiede una indifferibile soluzione”. Lo afferma il consigliere di “In alto volare” Jlenia Tucci che commenta l’interrogazione al riguardo presentata e sottolinea i disagi riscontrati fra la gente.
“Ci sono branchi di cani randagi – spiega l’esponente di minoranza – che girano indisturbati per il paese: ciò rappresenta un rischio concreto, soprattutto per anziani e bambini. In numerosi quartieri, i residenti sono costretti a fare i conti con questi randagi, che spesso rovistano fra la spazzatura in cerca di residui organici e la loro fame, talvolta, si traduce in comportamenti minacciosi per quanti si spostano a piedi. A ciò vanno aggiunti i danni provocati a quanti posseggono, entro la loro proprietà, animali da cortile”.
“Capisco – aggiunge Tucci – che le finanze degli Enti oggi non consentono di elaborare grandissimi piani, però servono idee chiare, provvedimenti rapidi ed efficaci. Anche perchè sono stati registrati diversi casi di avvelenamento dei cani, presumibilmente ad opera di cittadini infastiditi dalla loro presenza e dai loro movimenti. La mia proposta, condivisa dai diversi cittadini e dalle associazioni a tutela degli animali, è quella di procedere, coinvolgendo anche i Comuni limitrofi, alla sterilizzazione delle femmine e di giungere ad un accordo con i veterinari del territorio e le associazioni operanti a tutela degli animali affinché poi le ospitino per il periodo necessario alla guarigione. Credo sia una proposta attuabile, poco onerosa e che costituisce un messaggio di civiltà.
Invito, dunque, l’amministrazione comunale a condividere questa idea – conclude Tucci – e a non dedicarsi in maniera quasi ossessiva ad una stanca e noiosa campagna propagandistica: così si rischia di concentrarsi solo su se stessi perdendo di vista la vita reale della comunità”.