Caos Croce Rossa, le accuse della Silvestro: “Violato il regolamento, chiara la nostra vittoria”
È bufera sulla Croce Rossa calabrese. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, la candidata Maria Silvestro ha inviato una missiva al Comitato provinciale di Vibo Valentia e a quello regionale, oltre che al Servizio ispettivo di Roma, fornendo quei dettagli ritenuti essenziali. Ribadito che entrambe le lista in corsa hanno riportato 157 voti, aggiunge che 5 schede, che a suo avviso “avrebbero dovuto essere assegnate” alla sua lista, “risultano illegittimamente annullate dal presidente del seggio di Vibo Valentia e oggetto di formale contestazione inserita a verbale. Nessuna scheda risultata contestata per la lista della candidata C.M.”. A tal proposito, vengono invitati “gli organi competenti ad eseguire attenta e oggettiva revisione delle suddette schede ai sensi del regolamento elettorale vigente, palesemente violato dal presidente di seggio istituito presso il Comitato locale di Vibo Valentia”. Silvestro entra nello specifico e sostiene che “come opportunamente contestato a verbale, nessuna scheda presentava segni tali da imporre l’annullamento ai sensi di legge. Peraltro, schede che presentavano segni dello stesso tipo per la candidata M. sono stati attribuiti alla stessa senza contestazioni di sorta”. Data questa premessa, Silvesto resta “in attesa di conoscere l’esito di tale revisione e consequenziale valutazione, avvertendo, fin d’ora, che in caso di conferma delle valutazioni espresse illegittimamente dal presidente di seggio, non si esiterà ad interessare le autorità competenti”. “In ogni caso – è un’ulteriore rilevazione – ad oggi, così come rettificato dalle SS.LL. sul sito CRI – Regione Calabria, il dato elettorale pubblicato attesta chiaramente una situazione di parità solo numerica. Mentre la vittoria elettorale risulta chiaro che debba essere attribuita alla lista n. 2. Infatti, ai sensi del regolamento elettorale (art. 23, comma 4), ‘in caso di parità sono proclamati eletti i candidati della lista il cui presidente abbia una maggiore anzianità associativa, o in caso di ulteriore parità, minore anzianità anagrafica”. Silvestro puntualizza che, “oltre ad avere una minore anzianità anagrafica”, è “senz’altro la candidata con maggiore anzianità associativa rispetto alla candidata avversaria” risultando “iscritta alla CRI fin dal 1992 a differenza della candidata avversaria che, secondo la documentazione in possesso della CRI, ha ottenuto la qualifica di socia volontaria in data certamente successiva (1994). Voler mettere in dubbio tale dato – sottolinea Silvestro – imporrebbe alla sottoscritta, e a tutti i candidati e soci aventi interesse, ad esporre tali circostanze alle autorità competenti, con tutte le conseguenze che ne discenderebbero sul piano disciplinare, civile e penale per l’inesatta applicazione del regolamento. Si rivolge – è la conclusione – preghiera agli organi di vigilanza e controllo affinché vigilino sulla gestione delle successive operazioni di verifica e sulla corretta e trasparente procedura che ne dovrà seguire ai fini della successiva pubblicazione dei dati e proclamazione della compagine vincitrice”.
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