Rinvenute due piantagioni con oltre mille piante di cannabis

I carabinieri della Stazione di Reggio Calabria Rosario Valanidi, dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria e dell’8° Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, hanno rinvenuto due distinte piantagioni, con oltre mille piante di cannabis, su terreni demaniali, in località Embrisi, della città dello Stretto.

Dopo aver scoperto una prima coltivazione composta da 300 piante, i militari ne hanno individuata una seconda, con 750 arbusti alimentati da un impianto d’irrigazione allacciato abusivamente alla rete idrica comunale.

Durante le operazioni è stata trovata anche una struttura in legno adibita ad essiccatoio.

Una volta sequestrato lo stupefacente, gli uomini dell’Arma hanno avviato le indagini per cercare di risalire ai responsabili delle coltivazioni.

Lancia dall'auto un sacco con dentro un fucile, arrestato

Con l'accusa di detenzione di armi e munizionamento, i carabinieri della Stazione di Rosario Valanidi, hanno arrestato Saverio Manglaviti, 57enne, del posto.

In particolare, nel corso di un servizio di controllo del territorio in contrada "Allai" di Rosario Valanidi, i militari dell’Arma hanno notato l'uomo a bordo della sua autovettura mentre lanciava un sacco nero.

Una volta recuperato il sacco, i carabinieri hanno rinvenuto: un fucile con matricola abrasa, numerose munizioni e 3 richiami per uccelli.

Dopo l'arresto, al termine delle formalità di rito, Manglaviti è stato tradotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria Arghillà.

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Ai domiciliari l'impiegato arrestato per aver chiuso in casa moglie e suocera

Per il reato di sequestro di persona aggravato, un impiegato statale, incensurato è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Rosario Valanidi. Il 59enne è ritenuto responsabile di aver volontariamente segregato nella propria abitazione – ubicata nello stabile accanto al suo - la moglie (57enne)- dal quale é separato di fatto - e l’anziana madre (85enne) di quest’ultima, chiudendole dentro e portando con sé le chiavi, così impedendo loro di allontanarsi.  L’evento si inquadra in un rapporto coniugale caratterizzato da precedenti maltrattementi familiari, già denunciati dalla donna nel 2014, fatti per i quali, proprio in quella giornata, l’uomo aveva ricevuto notifica, dall’ufficiale giudiziario del Tribunale di Reggio Calabria - di "Avviso di fissazione di udienza preliminare" disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari.  I militari operanti – intervenuti tempestivamente a seguito di chiamata sull’utenza fissa della caserma da parte della vittima – giunti sul posto, hanno provveduto a forzare l’unica porta di ingresso dell’appartamento, ponendo fine alle urla di paura della donna. L’uomo, rintracciato subito dopo, è stato arrestato e associato presso la Casa Circondariale di Arghillà.  Nella giornata di ieri, il GIP del Tribunale di Reggio Calabria ha convalidato l’arresto eseguito dalla Polizia Giudiziaria, disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari con divieto di avvicinamento e di comunicazione con la donna.

 

Tenta di uccidere la sorella e minaccia di morte due operai: inseguito e arrestato

Nella giornata di ieri, al termine di un’ininterrotta attività di indagine, i Carabinieri della Stazione di Rosario Valanidi hanno arrestato per il reato di tentato omicidio, rapina, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi ed oggetti atti ad offendere, Francesco Martorano, 57enne, pensionato, con precedenti per reati contro la persona ed altro. Lo stesso, nel pomeriggio di ieri, recatosi presso un appezzamento di terreno di proprietà del defunto padre, per il quale da anni è pendente un contenzioso per la spartizione tra i componenti della famiglia, avrebbe minacciato di morte con un bastone  - all’estremità del quale era legato un uncino di ferro - due operai e la sorella, i quali erano intenti a raccogliere le olive, sottraendo ai primi due i loro zaini e colpendo la sorella alla nuca con un sasso di grosse dimensioni, procurandole un trauma cranico con ferita lacero contusa con prognosi di dodici giorni. Successivamente, secondo la ricostruzione dei militari dell'Arma, datosi alla fuga a bordo della propria autovettura, Martorano, intercettato dagli operanti, avrebbe omesso di fermarsi all’alt impostogli, salvo poi fermarsi ad alcuni metri di distanza, dopo aver rischiato di investire uno dei militari. Nella circostanza, sottoposto a perquisizione personale e veicolare, sul sedile anteriore lato passeggero, i militari hanno rinvenuto il bastone di legno, della lunghezza di 105 centimetri, utilizzato, a parere degli investigatori, per la minaccia, nonché entrambi gli zaini sottratti precedentemente ai due operai, dai quali mancavano i soldi contanti. Un ulteriore tentativo di resistenza da parte di Martorano è stato messo in atto al momento della perquisizione domiciliare, alla quale lo stesso si è opposto, riferiscono i Carabinieri, ostacolando le operazioni. Al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria reggina. 

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