Operazione "Cassa continua", colpo alla cosca Labate
I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato membri della cosca di ‘ndrangheta “Labate”, dediti a estorsioni, detenzioni di armi da guerra, comuni da sparo e clandestine e trasferimento fraudolento di valori.
In particolare, i militari, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e contestuale decreto di sequestro preventivo nei confronti di 6 persone (4 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), nonché una misura interdittiva personale (sospensione per mesi 12 dall’esercizio di pubblico ufficiale o servizio) e una misura di sequestro preventivo delle quote di partecipazione e di tutti gli elementi presenti nel patrimonio aziendale riguardante una impresa di onoranze funebri con sede a Reggio Calabria.
I destinatari delle misure emesse dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, sono: Pietro Toscano, reggino 67enne, (in carcere); Paolo Falco, reggino 50enne, (in carcere); Antonio Laurendi, reggino 64enne, (in carcere); Francesco Toscano, reggino 41enne, (in carcere); Massimiliano Latini, nato a Lodi 44enne, (arresti domiciliari); Vincenzo Laurendi, reggino 31enne, (arresti domiciliari); Antonia Messina, reggina 66enne, dipendente del Comune di Reggio Calabria (misura interdittiva della sospensione per mesi 12 dall’esercizio di pubblico ufficiale o servizio).
L’operazione, denominata "Cassa continua, giunge al termine di un’indagine, condotta dai carabinieri di Reggio Calabria, a partire dal 2017, in seguito all’arresto di Francesco Toscano, dopo un rinvenimento di armi.
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