Di seguito il discorso pronunciato in apertura della seduta straordinaria del Consiglio regionale della Calabria dal presidente del assemblea, Domenico Tallini.
“Colleghi Consiglieri,
quando ci si trova davanti a delle grandi ingiustizie non c’è bisogno di atti di eroismo. E sicuramente la riunione straordinaria dell’assemblea di oggi non è un atto di eroismo ma è un atto di orgoglio, un momento in cui ognuno di noi – con i suoi limiti, con i suoi difetti, con i suoi errori – deve farsi trovare pronto per difendere la comunità che rappresenta.
Non è un atto di sfida precostituita al Governo. E’ invece una difesa dell’autonomia di una terra e di un popolo che rischia di pagare prezzi altissimi ad una politica sanitaria nazionale assolutamente fallimentare che tenta in tutti i modi di coprire i clamorosi ritardi ed errori che hanno favorito la seconda ondata del virus nel nostro Paese.
In queste ore la verità sta affiorando. Le allucinanti dichiarazioni del commissario Cotticelli, l’uomo voluto dal Governo per gestire la sanità calabrese, lasciano senza parole e dimostrano che la Calabria è stata mandata alla deriva da Conte, Di Maio, Speranza.
L’inserimento della Calabria nella zona rossa è priva di ogni logica. I dati in nostro possesso dimostrano che il virus circola in Calabria cinque/sei volte in meno che in Campania, Basilicata e tante altre regioni inserite nella zona gialla.
Sappiamo dello stato fragile del nostro sistema ospedaliero, ma sappiamo anche che la saturazione delle terapie intensive e dei reparti è ancora ben lontana dai livelli di guardia.
Il sospetto – più di un sospetto – è che il Governo, pur di prorogare per altri tre anni lo stato di commissariamento della sanità calabrese, abbia creato in laboratorio un caso Calabria, bisognevole delle cure amorevoli dei commissari nominati dai Cinque stelle.
Noi comprendiamo la rabbia della gente. Comprendiamo anche che se la prenda con la Regione, ma le cose che stanno emergendo in queste ore, nella loro terrificante drammaticità, debbono fare maturare nell’opinione pubblica calabrese che c’è bisogno di una reazione forte, una reazione di dignità, una sorta di ‘rivolta delle coscienze’ contro uno stato centrale che umilia una Regione che avrebbe bisogno di protezione e sostegno.
Si è detto: in questi sette mesi – dalla prima ondata del virus ad oggi – non si è fatto nulla per migliorare la situazione sanitaria della Calabria!
E chi doveva farlo ? In vari passaggi ministeriali, in vari verbali e circolari ufficiali, è stato ribadito che tutta la gestione delle risorse assegnate alla Calabria per contrastare il virus toccava e tocca alla struttura commissariale e cioè allo stesso Governo.
Nell’ultima riunione del tavolo di verifica degli adempimenti regionali, tenutosi nei giorni 8 e 9 ottobre, i ministeri hanno ribadito che la redazione e l’approvazione del programma operativo relativo all’emergenza covid, nonché la destinazione e la gestione delle relative risorse, rientra nell’esclusiva competenza della struttura commissariale.
E’ di una gravità assoluta, che non può passare senza una reazione, quanto detto dal commissario generale Cotticelli nella trasmissione televisiva Rai.
Cotticelli, dopo molte reticenze, ha ammesso che il piano anticovid doveva farlo lui, che il Ministero della Salute ci ha messo due mesi per rispondere ad un suo quesito e che solo tra una settimana il piano sarà pronto.
Capite bene ? Il Commissario governativo doveva fare il piano anticovid e il Ministero della Salute non ha fatto nulla per metterlo in mora.
avete capito quale razza di personaggi il governo ha mandato in Calabria, gente incapace, burocrati in pensione che non sanno nulla di sanità ma che sono solo funzionali alle mire dei Cinque stelle e del ministro Speranza.
Cominciamo a denunciare le tante falsità di questo Governo e dei suoi cortigiani. Alla Calabria sono stati assegnati 115 milioni di euro nel quadro della lotta al covid, ma nelle casse ne sono arrivati solo 45 milioni.
Che fine hanno fatto gli altri 70 milioni?
E cosa ne ha fatto la struttura commissariale dei 45 milioni di euro assegnati alla Calabria?
Lo diciamo noi: ne ha utilizzati solo 30 milioni, in maniera nemmeno del tutto trasparente, lasciandone nei cassetti 15 milioni, una somma enorme che sarebbe bastata ad aprire 150 posti di terapia intensiva.
Conte e Speranza diano conto ai calabresi di questo scempio, di questo indecoroso furto. Chiamino alle loro responsabilità gli inetti che hanno nominato nelle strutture commissariali. e soprattutto, ci dicano che fine hanno fatto i 70 milioni mancanti.
Noi studieremo con gli uffici legali la possibilità di una grande azione di risarcimento-danni nei confronti dei superpagati esperti dei Cinque stelle, mandati in Calabria per gestire potere e denari, responsabili di questo clamoroso ammanco che ha privato la regione di nuovi servizi sanitari nel contrasto all’epidemia.
Dobbiamo chiedere i danni al ministro Speranza e al commissario Cotticelli per la mancata predisposizione del piano anticovid e il mancato utilizzo di 15 milioni di euro.
Da quasi 3 anni la sanità calabrese è in mano ad un solo partito, i Cinque stelle, che ha espresso i vari commissari.
Ci portino i risultati ottenuti! Se li avessero ottenuti, non sarebbe stata giustificata la zona rossa. La verità vera è che l’incapacità di Governo dei Cinque stelle si è dimostrata in tutta la sua crudezza nella sanità calabrese.
Grazie ai commissari, abbiamo avuto tagli al personale, tagli ai reparti, tagli agli investimenti tecnologici.
Cari Colleghi, non è il tempo delle parole. Noi siamo qui sapendo che dobbiamo reagire ad un sopruso che manderà in crisi irreversibile l’apparato economico della nostra regione. Le proteste di questi giorni, se non ci sarà un correttivo, si intensificheranno e l’equilibrio sociale della Calabria potrebbe saltare.
Con grande responsabilità, sapendo anche di esporci a facili attacchi strumentali da parte di chi vuole sfruttare elettoralmente questa crisi, esprimiamo una volontà politica che è anche un impegno etico verso la nostra gente. Non ci interessa il ritorno elettorale, ci interessa tornare a testa alta dalla nostra gente, che ci chiede aiuto e soccorso.
Se ci sono state sottovalutazioni della regione, ci saranno in futuro i momenti di riflessione e di analisi.
Oggi c’è solo l’esigenza di evitare che una regione italiana scompaia dal quadro politico, istituzionale e sociale del Paese, pagando duramente l’insufficienza di un governo non votato dal popolo.
Con l’atto che andremo ad approvare, oltre ad un estremo tentativo di dialogo con il governo, chiediamo al presidente ff e alla giunta di predisporre ogni iniziativa, anche straordinaria, finalizzata a riportare la Calabria – sulla base di inoppugnabili dati epidemiologici – nel novero delle regioni di zona gialla.
Come presidente del Consiglio darò mandato ad un gruppo di esperti in diritto costituzionale, a predisporre una legge regionale che ci faccia riappropriare della competenza in materia di sanità.
Sappiamo che ciò provocherà uno scontro istituzionale, ma non possiamo tirarci indietro.
Se il Governo fosse stato più dialogante e giusto, non saremmo arrivati a questo.
Se il Governo avesse fatto il suo dovere verso la Calabria, non saremmo arrivati a questo.
Non ci arrendiamo”.