Con una cerimonia semplice ma molto significativa, ieri il Comune di Pizzo ha assegnato all'associazione San Giorgio Onlus alcuni locali nella palazzina che in passato ospitava il giudice di pace.
L'immobile, di proprietà del Comune, viene così destinato prevalentemente ad attività dal forte valore solidaristico. L'associazione San Giorgio, infatti, si occupa prevalentemente della colletta alimentare e della distribuzione di generi di prima necessità alle persone e ai nuclei familiari meno abbienti. Un'attività che svolge da diversi anni, ma che rischiava di essere compromessa dalla mancanza di una sede adeguata, visto che quella vecchia, presso l'ospedale di Pizzo, non era più disponibile.
Al taglio del nastro erano presenti, tra gli altri, il sindaco Gianluca Callipo, il presidente della San Giorgio Onlus, Domenico Pafumi, e l'assessore alle Politche sociali, Cristina Mazzei, che coordina i rapporti con le organizzazioni che operano nel sociale.
L'ex ufficio del giudice di pace ospita da poco anche Ali di fata, un'altra associazione napitina impegnata nell'assistenza alle fasce deboli della popolazione, particolarmente attiva nella raccolta di beni di prima necessità, come il vestiario, e nell'organizzazione di pranzi e cene per i poveri in occasione di particolari ricorrenze.
"Nelle prossime settimane individueremo altre organizzazioni no profit che potranno usufruire gratuitamente dell'immobile del Comune per allestire la propria sede - ha affermato l'assessore Cristina Mazzei - L'idea è quella di realizzare progressivamente un centro di aggregazione sociale che possa rispondere alle diverse esigenze che si presentano nel campo dell'assistenza".
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Gianluca Callipo, che ha rimarcato l'impegno dell'Amministrazione in questo settore, ricordando i numerosi bandi comunali che consentono periodicamente di erogare aiuti in favore delle famiglie che vivono situazioni di disagio sociale ed economico.
«In materia di politiche sociali - ha aggiunto Callipo - stiamo lavorando su più fronti, compreso quello dell'edilizia residenziale pubblica, con le assegnazioni degli alloggi in base alle graduatorie, mentre in passato le case venivano puntualmente occupate abusivamente. Con riferimento più in generale alle strutture di proprietà comunale, l'obiettivo è metterle al servizio della città aprendo le porte a tutte quelle attività e iniziative che possano consentire la crescita socio-culturale della nostra comunità, come nel caso del nuovo centro di aggregazione di Sant'Antonio, che a gennaio sarà inaugurato»