Caso mezzi antincendio Calabria Verde, Guccione (PD): "Situazione di estrema gravità"

Nel corso del Consiglio regionale di ieri, 3 dicembre, è stata approvata la richiesta del consigliere Guccione (Pd) di inserimento all’ordine del giorno della discussione in aula, con una informativa della Giunta regionale, sulla vicenda della perdita di 33 milioni di euro di fondi comunitari assegnati ad azienda Calabria Verde per l’acquisto dei mezzi antincendio che coinvolge anche il dipartimento Agricoltura e Protezione civile e il dipartimento presidenza della giunta regionale. Dopo l’approvazione della richiesta, si è poi deciso di non procedere nella seduta di ieri all'informativa e alla discussione per dare la possibilità alla Giunta di predisporre, nel corso del prossimo Consiglio regionale, una accurata e dettagliata relazione da parte del presidente della Giunta per poi procedere al dibattito e alle decisioni in merito. "Una situazione - ha detto Guccione nel dare il suo assenso alla proposta - di estrema gravità per cui va fatta chiarezza senza omertà su chi ha determinato la perdita di 33 milioni di fondi comunitari 2007/2013 e la possibilità che la Regione si dotasse di una colonna di antincendio boschivo". A sollevare il caso, in tempi non sospetti, era stato, prima di altri, un articolo pubblicato dalla nostra testata, consultabile qui.

 

Appalto Calabria Verde saltato: Nicolò (FI) chiede ad Oliverio un chiarimento urgente

"Qualcuno abbia la pazienza di chiarire se risponde a vero, come tutto lascia intendere, che per errori, incomprensioni e sovrapposizioni la Calabria starebbe per perdere 60 milioni di fondi comunitari".  E’ la richiesta del presidente del Gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò che aggiunge: "E’ urgente che il presidente Oliverio chiarisca i termini della questione che interpella Regione e Calabria Verde e che riguarda il Piano di potenziamento del parco autoveicoli destinato a funzioni di antincendio boschivo. Perché l’appalto da 33,6 milioni di euro è saltato? Ed è vero che - chiede inoltre Nicolò - contestualmente un’altra gara per dotare Calabria Verde di una batteria di ruspe e altri mezzi per interventi di messa in sicurezza del territorio è andata in fumo? Siamo in presenza di una gara d’appalto che prende il via nel 2015 su input del Dipartimento della Presidenza da finanziarsi col Por Calabria Fesr 2007-2013e e che ha avuto il parere positivo dell'Autorità di gestione del Por".  Spiega il capogruppo di Forza Italia: "A nessuno sfugge l’utilità di un progetto finalizzato a dotare l’Azienda Calabria Verde di mezzi antincendio e il rischio di lasciare la Calabria non adeguatamente attrezzata nella difesa dagli incendi in un settore cruciale per lo sviluppo come il patrimonio boschivo, ma ciò che è importante conoscere, proprio per far fare alla Calabria un salto di qualità nel pieno utilizzo delle risorse europee, sono i meccanismi che costituiscono i retroscena di vicende spesso non note ai cittadini e da cui scaturisce l’impossibilità, aldilà di propagande e proclami, di mettere a profitto i fondi comunitari". Ancora Nicolò: "L’approvazione del Por Calabria 2014-2020 da parte della Commissione europea è un fatto positivo, così come l’approvazione del Piano di sviluppo rurale che dovrà slancio alla nostra agricoltura. Tutti noi però sappiamo quanto sia indispensabile, proprio per consentire alla Calabria di cogliere le opportunità messe a disposizione, rendere trasparenti e celeri le procedure burocratiche che vanno attivate per l’utilizzo dei fondi europei, perciò è importante capire cosa sia esattamente accaduto nel rapporto Regione-Calabria Verde circa l’appalto in questione e quali dinamiche e disguidi l’abbiano connotato, addirittura fino a giungere alla possibilità di vanificarlo con la perdita di milioni di risorse".

 

Regione e Calabria Verde “si fumano” 33 milioni di euro: addio ai mezzi antincendio

Come aver bisogno, in un territorio esposto a molteplici rischi, dei mezzi necessari per fronteggiare le emergenze e riuscire a perdere le risorse per i soliti allungamenti dei tempi e per il rimpallo di responsabilità di cui i calabresi sono diventati maestri. Non dovrebbe succedere, eppure l’ennesimo caso che si tinge di giallo si concretizza con la deliberazione del direttore generale di Calabria Verde n. 226 di ieri recante “Annullamento in autotutela della deliberazione dg n. 181 del 07.072015”. Veniamo ai fatti. Dovendo attuare il “Piano regionale antincendi boschivi”, Calabria Verde elabora e trasmette alla Regione “Il Piano di potenziamento del parco autoveicoli destinato a funzioni di antincendio boschivo” con il dettaglio delle relative caratteristiche, valore economico, tempistica di acquisizione e di messa in esercizio per un importo complessivo di 33.615.000 euro. Il tutto va fatto “entro i termini di eleggibilità della spesa del POR Calabria FESR 2007/2013 per la valutazione dell’ammissione e finanziamento nell’ambito della linea di intervento 3.2.3.2 del POR” e considerando che occorre potenziare la “struttura operativa di Protezione civile tramite acquisizione di attrezzature e mezzi per la Colonna Mobile regionale Vigli del fuoco e Protezione civile”.  La fornitura degli automezzi sarebbe dovuta avvenire “tramite procedura aperta, al fine di garantire la massima partecipazione alla stessa, da ultimare entro e non oltre il 28.12.2015”. E qui si ha la plastica dimostrazione di cosa sia la burocrazia. Perché la Protezione civile invia una nota alla direzione generale di Calabria Verde e quest’ultima chiede ed ottiene dal dirigente del servizio 2 – settore 1 un parere al quale viene aggiunta la proposta di “adozione di adempimenti e provvedimenti ritenuti opportuni”. La direzione generale a questo punto sospende la deliberazione n. 181 e dispone l’invio degli atti all’Anac, al Rup ed alla Regione Calabria alla quale poi sollecita “l’emissione di un atto formale” contenente “indicazioni risolutive dell’intera corrispondenza”. Il direttore generale riceve, però, nuove osservazioni dal dipartimento Agricoltura e decide di chiedere un parere “in ordine alla legittimità dell’espletamento delle procedure di gara” ad un legale che esprime “parere positivo in relazione all’iter giuridico percorso dall’Azienda, senza entrare nel merito di altri aspetti riguardanti la procedura”. Ieri il dirigente del servizio 2 – settore 3 comunica al direttore generale che “ad oggi non è ancora intervenuto alcun provvedimento da parte della Regione Calabria attestante la disponibilità delle risorse a beneficio dell’Azienda per la fornitura”. La direzione generale si accorge così – ieri, 26 novembre 2015 - che non ci sono più i tempi. In particolare, nota che “anche qualora pervenissero i riscontri da parte dell’Anac”, essi “risulterebbero tardivi ai fini del rispetto dell’inderogabile termine del 31.12.2015, attesi i tempi di espletamento, perfezionamento e conclusione dell’iter di gara, l’attuazione della fornitura, il collaudo, la liquidazione ai fini della rendicontazione ed il numero dei soggetti coinvolti nel rilascio dei provvedimenti da acquisire”. Rileva soprattutto che “il mancato rispetto del termine del 31.12.2015 e la conseguente impossibilità di rendicontazione per non rispetto del termine comporterebbe, nell’ipotesi di espletamento delle attività di gara, un pregiudizio economico rilevante a causa della mancanza di risorse a disposizione di Azienda Calabria Verde”. Quindi procedura annullata in autotutela con tanti saluti agli oltre 33 milioni di euro. Alle emergenze, magari, ci penseremo dopo.

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