Ricercato per reati economici, latitante romeno catturato in Calabria

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno eseguito un mandato d' arresto europeo, emesso dal Tribunale di Arad (Romania) nei confronti di un cittadino romeno di 64anni.

Sottoposto a controllo da una pattuglia delle fiamme gialle mentre si trovava nella città di Reggio Calabria, dalla consultazione della banca dati “Schengen”, l'uomo è risultato ricercato dal 2014 perché destinatario di mandato di arresto europeo per reati economici e finanziari commessi nel Paese d'origine.

Nel dettaglio, nel 2008, in qualità di amministratore di una società attiva nel commercio di cereali, il 64enne avrebbe con il concorso di altri responsabili, omesso di registrare nelle scritture contabili e dichiarare alle autorità fiscali le entrate derivanti dall’esercizio dell’attività commerciale, evadendo in tal modo gli obblighi tributari causando un pregiudizio al Bilancio dello Stato per un valore pari a 2.212.937 Leu Rumeni (circa  480.781 euro). Per tali motivi, nel 2014 è stato condannato a 4 anni di reclusione dal Tribunale di Arad.

Dopo le formalità di rito è stato associato, in stato di arresto, presso la casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione del Presidente della locale Corte di Appello.

Dei fatti è stato dato immediato avviso al competente ufficio del Ministero della Giustizia che curerà i rapporti con la Romania, nonché alla Divisione Sirene della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Ministero dell’Interno.

Il “Mandato d'Arresto Europeo” è una procedura giudiziaria semplificata attraverso la quale un’autorità giudiziaria di uno Stato membro dell’Unione Europea richiede che si proceda all’arresto ed alla successiva consegna di una persona, ai fini dell'esercizio dell'azione penale oppure dell'esecuzione di una pena o di una misura di sicurezza privativa della libertà. Tale procedura si basa sul principio del riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie ed è operativa in tutto il territorio dell’Unione Europea.

 

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La Polizia di Stato arresta un rumeno per stalking

Nell'ambito del piano straordinario di controllo del territorio disposto dal Questore Dr. Luigi LIGUORI, per la prevenzione e repressione dei reati di violenza di genere e a seguito delle numerose iniziative di sensibilizzazione della Questura di Cosenza, come il progetto “camper antiviolenza”, nella tarda serata di ieri personale della Squadra Volante ha tratto in arresto in flagranza di reato di Stalking, di cui all’art 612 bis, T. D. A. cl. 87.

L’arrestato nel mese di giugno 2016 era stato destinatario del provvedimento di ammonimento del Questore di Cosenza mentre nel decorso gennaio, a seguito di minacce e atti persecutori reiterati nel tempo, era stato sottoposto alla misura cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Cosenza, del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa. Numerosi e reiterati nel tempo sono stati gli atti persecutori posti in essere dall’arrestato nei confronti della vittima: danneggiamenti, minacce anche di morte, pedinamenti, appostamenti, quotidiani messaggi minatori, che hanno provocato nella donna un perdurante e grave stato di ansia e di paura per la propria incolumità tanto da costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita. Nell’ottobre del 2016 si era reso autore addirittura di un tentativo di speronamento dell’auto della vittima che aveva provocato uno spettacolare incidente su via Panebianco.

Nella tarda serata di ieri il personale della Squadra Volante della Questura di Cosenza ha arrestato il T.D.A. in flagranza di reato durante l’ennesimo atto persecutorio, impedendo che venisse portato a più gravi conseguenze per la vittima. In particolare la Sala Operativa, a seguito di una richiesta di soccorso, inviava le Volanti in Piazza Loreto in Cosenza. Gli equipaggi giunti immediatamente sul posto notavano la presenza di un giovane che alla vista degli Agenti di Polizia lasciava cadere in terra un cacciavite e tentava la fuga in direzione di via S. Giacomantonio. Gli agenti immediatamente bloccavano il giovane e nel contempo notavano una donna in evidente stato di agitazione che in lacrime indicava il suddetto giovane come il suo ex convivente, già gravato dal divieto di avvicinamento ai luoghi da lei frequentati.

La donna, tranquillizzata dagli agenti, ha raccontato che già dal primo pomeriggio l’uomo la stava pedinando e aveva inviato messaggi minatori a lei e alla propria madre. Dopo aver parcheggiato, in serata, la propria auto in piazza Loreto per recarsi in chiesa, la donna, all’uscita dalla stessa, aveva notato lo stalker appoggiato alla sua auto che presentava uno pneumatico sgonfio e terrorizzata, temendo per la propria incolumità, aveva chiamato il 113. Gli Agenti intervenuti hanno poi verificato che la causa dello pneumatico sgonfio era da ricondursi ad un evidente foro sul lato dello stesso.

Attesa la pericolosità del soggetto gravato da numerosissimi precedenti penali e di polizia per associazione di tipo mafioso, furto, truffa, frode informatica, estorsione ,ricettazione e falsità ideologica, attese le modalità di commissione del reato, particolarmente gravi ed allarmanti, la reiterazione dello stesso che inducono a ritenete sussistente un concreto ed attuale pericolo per l’incolumità della donna ed alla luce di tutti gli elementi di reità raccolti, il T. D.A. veniva tratto in arresto per i reati di cui ex art 612 bis comma 2 c.p. (atti persecutori) e 635 comma 2 n.3 c.p.(danneggiamento aggravato).

Lo stesso dopo le formalità di rito veniva posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Sorpreso a lanciare pietre contro auto in sosta: arrestato

Un uomo di 32 anni è stato tratto in arresto per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato. B.P., cittadino rumeno, è stato bloccato, nonostante la sua resistenza, dai Carabinieri della Stazione di Melicucco, in provincia di Reggio Calabria, coadiuvati da un equipaggio dell’ Aliquota Radiomobile, diretti dal Maggiore Francesco Cinnirella, Comandante della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro. E'stato sorpreso a danneggiare, mediante il lancio di sassi, alcune auto in sosta. L’arrestato, ultimate le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo.

Ubriaco, brandisce per strada un grosso coltello: bloccato dalla Polizia

La Polizia di Stato, nell'ambito del piano straordinario di controllo del territorio, con particolare attenzione agli aspetti inerenti all’immigrazione, predisposti dal Questore Luigi Liguori, nella giornata di ieri, 9 agosto, ha denunciato C.E. 36enne di nazionalità rumena, per porto ingiustificato di strumento atto ad offendere. In particolare nel primo pomeriggio di ieri perveniva alla Sala Operativa della Questura di Cosenza la segnalazione concitata da parte di cittadini allarmati per la presenza, in Via Lungo Busento Tripoli, di una persona che, barcollando sul marciapiede, brandiva in bella vista un coltello di grosse dimensioni.  Recatisi immediatamente sul posto gli agenti in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno individuato il soggetto e, notato che questi portava, infilato nella cintola dei pantaloni, un coltello di notevole lunghezza lo hanno bloccato disarmandolo.  Il cittadino rumeno, in evidente stato di ebbrezza alcolica, è stato sottoposto a perquisizione personale allo scopo di accertare l’eventuale possesso di altre armi. Gli operatori di Polizia hanno cpndotto, quindi, lo straniero negli Uffici della Questura dove, attraverso rilievi foto dattiloscopici, è stato compiutamente identificato. Il coltello da cucina, della lunghezza complessiva di 30 centimetri, di cui 17 costituiti dalla lama, è stato sequestrato. Dai primi accertamenti è risultato che il cittadino rumeno risulta gravato da numerosi precedenti di Polizia per reati contro la persona. Lo stesso è stato denunciato e, contestualmente, invitato a presentarsi presso l’Ufficio Immigrazione per l’adozione dei provvedimenti amministrativi previsti dalla vigente normativa. 

 

 

Ruba il laptop ad un ragazzo: rintracciato ed arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri hanno arrestato e sottoposto ai domiciliari, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria, un uomo di 30 anni. Secondo la ricostruzione fornita dagli stessi militari dell'Arma,  K.V., cittadino rumeno domiciliato a Bova Marina, in provincia di Reggio Calabria, all’interno della stazione ferroviaria di Condofuri, dopo aver strappato con violenza dalle mani di un 20enne un laptop, lo ha spintonato fuori dal vagone, riuscendo ad allontanarsi a bordo del treno nel frangente ripartito. I Carabinieri, allertati dalla vittima, hanno rintracciato il rapinatore presso la sua abitazione, all’interno della quale è stata rinvenuta la refurtiva. 

Sorpreso a rubare nello studio di un avvocato: catturato dalla Polizia

Ieri gli agenti del Nucleo Volanti  hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un 31enne per rapina, furto, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e incendio. Questi i fatti. Un avvocato, sorpreso il ladro intento a rubare all’interno del proprio studio legale, a Reggio Calabria, ha immediatamente contattato telefonicamente il numero di emergenza 113. Il tempestivo intervento della Polizia di Stato ha consentito di bloccare il cittadino rumeno nella flagranza del reato di furto, nonostante il suo tentativo di sottrarsi ai controlli, colpendo violentemente gli agenti con calci e pugni. Immediate le manette per l’uomo, di nazionalità rumena, accusato di furto in abitazione, lesioni, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale. Oggi, l’Autorità Giudiziaria, all’esito del processo per direttissima ha convalidato l’arresto. 

 

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S'intrufola in casa e violenta una donna: arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri hanno tratto in arresto, in esecuzione di decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica un uomo di 39 anni, L.C., cittadino rumeno, poiché è risultato responsabile di aver obbligato una connazionale, con violenza e minacce, a compiere e subire atti sessuali, dopo essere penetrato furtivamente nell’abitazione della vittima, a Taurianova. L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Palmi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

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Catturato un 46enne condannato per tentato omicidio

La Polizia di Stato, nell'ambito del piano straordinario di controllo del territorio, con particolare attenzione agli aspetti inerenti il terrorismo internazionale ed al monitoraggio delle rotte balcaniche, predisposto in sede di "tavolo tecnico" tenuto dal Questore Luigi Liguori, ha effettuato numerosi servizi di controllo e osservazione a persone e mezzi provenienti dai paesi dell'est EuropaIn particolare, nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato in sevizio presso la Squadra Volante ed il Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale, ha proceduto al controllo di un autobus di linea internazionale con targa rumena con a bordo 42 persone. All'esito delle verifiche e degli accertamenti è stato individuato un cittadino rumeno con a carico un provvedimento di allontanamento dal territorio italiano e  divieto di reingresso emesso dal Prefetto di Palermo nello scorso anno. Lo stesso, accompagnato presso gli uffici della Questura di Cosenza, è stato identificato in Gheorghe Vrancianu, 46enne nato in Romania, con a carico diversi precedenti di polizia, tra cui una condanna per tentato omicidio e una per evasione dagli arresti domiciliari. In considerazione della pericolosità del soggetto e della violazione del divieto di reingresso sul territorio nazionale, lo stesso è stato tratto in arresto e condotto davanti dell'Autorità Giudiziaria per la celebrazione del rito direttissimo che si è concluso con la convalida dell'arresto e la condanna a 8 mesi di reclusione. Nella mattinata odierna è stato eseguito l’accompagnamento coattivo alla frontiera da parte di personale della Questura di Cosenza.

 

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