Prestazioni di pronto soccorso non urgenti senza pagamento ticket: segnalati 9 funzionari
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La Guardia di Finanza ha effettuato un controllo sul corretto pagamento del contributo sanitario (ticket) previsto per le prestazioni di pronto soccorso non urgenti erogate da struttura ospedaliera pubblica e classificate come "codici bianchi o verdi". La complessa attività si è conclusa con la constatazione dell’omessa riscossione di "ticket sanitari" per complessivi 1.155.178 euro e la segnalazione alla Corte dei Conti di nove funzionari responsabili di danno erariale. Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone hanno eseguito un’analisi dei processi amministrativi di riscossione del contributo sanitario, dovuto dai singoli fruitori, per prestazioni di pronto soccorso dell'azienda ospedaliera, in base al codice di accesso attribuito ai pazienti attraverso la priorità delle loro condizioni. Il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un "codice colore" assegnato all'arrivo, dopo una prima valutazione medica, distinto in quattro classi principali: bianco, verde, giallo e rosso. Il codice bianco identifica il paziente che non necessita del pronto soccorso e può rivolgersi al proprio medico. Il codice verde valuta un paziente con lesioni che non interessano le funzioni vitali ma che vanno curate. In entrambi i casi, mutuando la legislazione nazionale L. 296/2006 (Finanziaria 2007), la Regione Calabria, con delibera di giunta regionale n. 247 del 05/05/2009 ("Partecipazione alla spesa sanitaria – ticket") ha previsto la partecipazione del cittadino alla spesa sanitaria. Infatti, per ogni accesso in pronto soccorso classificato con il codice bianco o verde è dovuta una quota fissa di 25 euro, quando l'attività sia limitata alla valutazione clinica ed agli accertamenti da parte del sanitario del pronto soccorso, elevata fino ad un massimo di 45 euro in caso di prestazione specialistica. In proposito, viene attribuito dalle Fiamme Gialle al "management" di non aver provveduto a porre in essere i dovuti controlli di gestione sulla effettiva riscossione dei ticket. Un lavoro corposo e complesso che ha comportato l’esame di migliaia di prestazioni e che si è concluso con la constatazione (secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle che comunque potrà essere rivalutata dall‘organo decisorio competente, sulla base delle eventuali controdeduzioni dell’ente ospedaliero) che solo il 41% dei ticket dovuti sono stati pagati e che il mancato incasso è stato di oltre 1.155.000 euro.