Beni per sette milioni di euro sequestrati ad imprenditore vicino alla 'ndrangheta
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La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, ha eseguito un decreto di sequestro beni, per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione – nei confronti di R M., 49enne di Villa San Giovanni (RC), imprenditore nel settore edilizio, attualmente detenuto.
Già sottoposto, nel 1993, alla misura dell’avviso orale da parte del Questore di Reggio Calabria, l'uomo è stato arrestato nel 2014, insieme ad altre 39 persone, nell’ambito dell’operazione “Tibet”, coordinata dalla Procura della Repubblica – Dda di Milano e condotta dalla Squadra mobile meneghina con l’apporto investigativo del Centro operativo Dia di Reggio Calabria.
Le risultanze investigative emerse nell'occasione, avevano permesso di scoprire l'attività di collettore di risorse economiche a favore delle cosche reggine, svolta dall'imprenditore.
Per tali ragioni, nel giugno 2015, il 49enne era stato condannato, in primo grado, dal gup di Milano, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, a 6 anni e 10 mesi di reclusione, con la confisca di numerosi beni. La sentenza era stata confermata, nel luglio 2016, dalla Corte di appello di Milano.
Con l’odierno provvedimento, la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, riconoscendone la pericolosità sociale (in quanto gravemente indiziato di appartenere alla ‘ndrangheta e poiché dedito alla commissione di reati contro il patrimonio sin dalla fine degli anni Novanta), nonché confermando l’esito degli accertamenti patrimoniali effettuati dalla Dia reggina (che hanno evidenziato una netta sproporzione tra gli investimenti effettuati ed i redditi dichiarati), ha disposto a carico di R.M. il sequestro di:
- 4 società operanti nel settore edilizio e del commercio all’ingrosso e dettaglio di articoli per impianti idro-termo-sanitari;
- 26 immobili, tra beni personali e aziendali, ubicati a Reggio Calabria e Villa San Giovanni;
- un’autovettura;
- numerosi conti correnti personali ed aziendali, polizze e titoli per un valore di circa 2,6 milioni di euro.
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