"Sono un marinaio", la difesa del siriano arrestato in Calabria con l'accusa di terrorismo
"Sono un marinaio e non ho alcun rapporto con le organizzazioni terroristiche". Questa la difesa di Abo Robeih Tarif, il 23enne siriano, fermato sabato scorso dalla Guardia di finanza con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale.
L'indagato è comparso ieri davanti al gip del Tribunale di Castrovillari, per l'udienza di convalida del fermo.
Il giovane ha respinto tutte le accuse mosse dalla Dda di Catanzaro e dalla Guardia di finanza.
Nel corso dell'udienza, il cittadino siriano avrebbe raccontato di aver iniziato la sua carriera da marinaio imbarcandosi su diverse navi mercantili, ragion per cui sarebbero presenti nel suo cellulare contatti in Europa e Sud America.
In Libano, avrebbe, frequentato l'accademia nautica per diventare capitano di lungo corso e da qui sarebbe rientrato in Siria per partecipare ai funerali del nonno. Proprio in questo arco temporale avrebbe scattato le fotografie che lo ritraggono con le armi.
A suo dire, le pose belliche sarebbero state dettate da emulazione e dal desiderio di vantarsi, con i suoi amici, di aver preso parte alla guerra civile nel suo paese.
Abo Robeih Tarif ha, quindi, dichiarato la sua estraneità sia all'attività politica che all'estremismo religioso.
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