Calabria: incendiata l'auto di un assessore comunale

Fuoco all’auto dell'assessore al Comune di Cosenza Francesco De Cicco.

La vettura era parcheggiata in prossimità dell’abitazione del politico, quando è stata avviluppata dalle fiamme.

L’incendio, scoppiato la notte scorsa, nonostante l’intervento dei vigili del fuoco, ha completamente distrutto il mezzo,.

Sull'episodio, sulla cui matrice dolosa non sembrano esserci dubbi, stanno indagando gli agenti della squadra mobile di Cosenza.

De Cicco, da marzo scorso, detiene  le deleghe ai quartieri, alle frazioni e alla partecipazione.

Laureana di Borrello: dopo l'arresto dell'assessore si dimettono il sindaco e i consiglieri comunali

Il sindaco di Laureana di Borrello, Paolo Alvaro e tutti i consiglieri comunali si sono dimessi nella giornata di ieri. Le dimissioni sono arrivate in seguito al fermo dell'assessore Vincenzo Lainà, coinvolto nell'operazione "Lex".

La scosa settimana, Lainà è stato sottoposto a fermo insieme ad altre 40 persone su disposizione della Dda, nell'ambito di un'inchiesta sulle cosche Ferrentino-Chindamo.

L'ex assessore è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato, infatti, il referente politico dei Ferrentino-Chindamo.

Con le dimissioni dell'intero consiglio comunale, si conclude, quindi, l'esperienza dell'amministrazione guidata dal sindaco Alvaro. Il primio cittadino era stato eletto nel maggio 2012 a capo di una lista civica.

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'Ndrangheta, Operazione Lex: i nomi degli arrestati, c'è anche un politico

Nelle prime ore di oggi nella provincia di Reggio Calabria ed in quelle di Roma, Milano, Vibo Valentia, Pavia, Varese, Como, Monza-Brianza e Cagliari, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 41 indagati appartenenti, secondo l'accusa, a vario titolo, alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata Locale di Laureana di Borrello - formata dalle famiglie “Ferrentino-Chindamo” e “Lamari” - operante nel comune di Laureana di Borrello e comuni limitrofi con ramificazioni in tutta la provincia reggina ed in altre province, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, estorsione, danneggiamenti, lesioni personali gravi, frode sportiva, intestazione fittizia di beni e incendio, con l’aggravante del metodo mafioso.

Questi i nomi degli arrestati

Ferrentino Marco, 36 anni;Petté Tiziana, 35 anni;Bielova Alla, 27 anni;Ferrentino Alessio, Alias “U Stuccaru”, 38 anni;Ferrentino Francesco Alias “U Zassu”, 26 anni;Di Giglio Antonino Alias “U Liraru”, 41 anni;Ferrentino Alessio, 32 anni;Di Masi Giuseppe, 28 anni;Pititto Giuseppe, 41 anni;Signorello Jose’, 27 anni;Sibio Giovanni, 27 anni;Monea Salvatore, 42 anni;Lamanna Francesco, 30 anni;Lamanna Antonello, 41 anni;Piromalli Vincenzo, 47 anni;Bevilacqua Mario, 44 anni;Aschei Fabio, 55 anni;Pettè Pasquale, 49 anni;Di Masi Pasquale, 30 anni;Prestia Francesco, 40 anni;Tarantino Francesco, 40 anni;Panigo Marina, 57 anni;Mezzasalma Fabio, 53 anni;Marafioti Albino, 31 anni;Ferrari Giorgia, 21 anni, domiciliari.Salvo Isabella, 47 anni, domiciliari.Freitas De Siqueira Diego, 30 anni;Chindamo Alberto, 28 anni;Lamari Vincenzo Alias Enzo, 48 anni;Lamari Angelo, 49 anni;Lamari Mattia, 19 anni;Mastroianni Fabio, 29 anni;Papandrea Natale, 25 anni;Napoli Claudio, 40 anni;Prossomariti Andrea, 43 anni;Lainà Vincenzo, 53 anni;Ciancio Francesco Antonio, 21 anni;Oppedisano Maurizio, 35 anni;Zito Felice, 25 anni, domiciliari.Mandaglio Andrea, 21 anni, domiciliari.Mandaglio Giovanni, 23 anni, domiciliari.

 

 Tra i fermati figura anche un assessore del Comune di Laureana di Borrello, Vincenzo Lainà. Il politico è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perché, pur non facendo parte stabilmente del 'locale', sarebbe stato il referente politico.

 

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