Manomettevano sportelli bancomat e s'impossessavano del denaro, in manette 3 giovani romeni
Tre pregiudicati romeni, di età compresa tra i 20 ed i 27anni, sono stati arrestati, in flagranza di reato, dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, perché ritenuti responsabili di aver manomesso alcuni sportelli bancomat a Bova Marina e Condofuri, nel reggino.
Le manette sono scattate attorno ai polsi di Claudio Adrian Punica di 27anni, Vladut Constantin Guinie e Viorel Costantin, entrambi 20enni.
A partire dai giorni scorsi, i militari si erano messi sulle tracce di Costantin, il quale sarebbe riuscito ad impossessarsi di 200 euro, manomettendo lo sportello bancomat dell’ufficio postale di Bova Marina.
In particolare, il 20enne, insieme a due complici che facevano da “palo”, avrebbe usato la sua carta bancomat per effettuare un prelievo di poche decine di euro. Al momento dell’erogazione, il giovane avrebbe inserito una “forchetta” all’interno del distributore di banconote, al fine di bloccarne lo sportellino.
Si tratta di un collaudato sistema che permette di bloccare le banconote prelevate dai clienti che usano lo sportello successivamente.
Notata una persona che aveva infruttuosamente cercato di prelevare del denaro, Costantin si sarebbe avvicinato allo sportello e, dopo aver estratto la “forchetta”, si sarebbe impossessato delle banconote.
L’arresto è, quindi, scattato nel corso di un servizio durante al quale i militari dell’Arma hanno notato due giovani in prossimità dello sportello bancomat. Una volta sottoposti a controllo, uno di loro è stato trovato in possesso di un paio di forbici con la punta mozzata – probabilmente utilizzata per forzare gli sportelli automatici di erogazione delle banconote – e di alcune banconote prelevate con analogo sistema da alcuni bancomat a Bova Marina e a Condofuri.
I tre, quindi, sono stati accompagnati presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Melito Porto Salo dove, una volta terminate le formalità di rito, sono stati dichiarati in stato di arresto e posti agli arresti domiciliari, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo.
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