Rilancio agroalimentare: Gualtieri (Fai-Cisl) sollecita una sinergia tra imprenditori e lavoratori

"Avviare una forte sinergia tra imprenditori e sindacato per contribuire al rilancio del settore  agroalimentare". E’ quanto chiede il segretario della Fai Cisl di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia Daniele Gualtieri che, nel rivolgere le proprie congratulazioni e gli auguri di buon lavoro ai nuovi consiglieri e presidenti di sezione di Unindustria, chiede ai rappresentanti dell’organizzazione "di avviare un nuovo percorso di relazioni industriali al fine di sensibilizzare le tante aziende a sviluppare e diffondere la bilateralità nel territorio, strumento indispensabile per migliorare la tutela dei lavoratori, assicurando servizi e prestazioni integrative ai dipendenti  attraverso sostegno al reddito e politiche familiari". "Lavorare sinergicamente quindi – aggiunge Gualtieri - per tutelare il lavoro, puntando sulla contrattazione territoriale, avviata da tempo in agricoltura ma non ancora nell’agroalimentare, sulla formazione, sulla valorizzazione delle nostre eccellenze, garantendo la tutela dei diritti dei lavoratori e la loro protezione sociale nelle situazioni di crisi". "La collaborazione tra imprenditori e lavoratori - dice  ancora Gualtieri - e una relazione tra associazioni datoriali e sindacato improntata alla responsabilità, rappresentano una grande opportunità per l’intero comparto agroalimentare, perché indispensabile alla tutela del lavoro di qualità e alla programmazione di grandi investimenti in ricerca, innovazione, nuove tecnologie, qualità di processo e di prodotto, valorizzando il lavoro, elevando competitività, flessibilità e mutualità. Solo così possiamo dare ulteriore slancio ad un comparto che anche in tempi di crisi vanta buone dinamiche economiche, nel nostro territorio  ancor di più che nelle altre parti del Paese. Le politiche agroalimentari devono infatti essere considerate dalle istituzioni, dalla politica, delle associazioni imprenditoriali, dalle parti sociali un fattore trainante di crescita e sviluppo, con una maggiore programmazione degli interventi di sostegno capaci di tutelare e valorizzare soprattutto i nostri prodotti e i processi lavorativi che avvengono nelle nostre realtà, prestando sempre più attenzione e tutela al made in Italy, con un più  efficace e necessario  coordinamento tra le diverse amministrazioni pubbliche, attuando politiche che  rendano più e meglio accessibile il credito per le medie e piccole aziende. Agire insieme quindi per avere  una burocrazia più snella, un migliore utilizzo delle risorse per incentivare la creazione di reti di impresa e filiere ben organizzate e strutturate, che consentano di superare la frammentazione delle aziende e di migliorare la competitività sui mercati sempre più internazionalizzati, ridando soprattutto valore al lavoro e mettendolo al centro dei processi aziendali". 

 

Porto di Catanzaro Lido, Fai-Cisl bacchetta la Regione: “A rischio 20 milioni di euro”

Mettere in campo tutti gli opportuni strumenti per scongiurare la perdita del finanziamento di 20 milioni di euro necessari al completamento del porto di Catanzaro Lido. E’ quanto chiede la Fai-Cisl di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, che con il segretario Daniele Gualtieri sollecita la Regione Calabria “a dare impulso all’iter per la realizzazione di un’opera che ha una importanza fondamentale per il territorio e per l’economia che ruota intorno alla pesca”. “Da notizie di stampa - spiega Gualtieri – apprendiamo che la decisione della Regione, del tutto discrezionale, di sottoporre a Valutazione di impatto ambientale il progetto, comporta un allungamento dei tempi che non consente di appaltare i lavori entro la scadenza del 31 dicembre, data dopo la quale il finanziamento del Cipe potrebbe non essere più disponibile. E’ quindi necessario rivedere questa decisione o procedere al più presto, come si è impegnata a fare la Regione, a spostare le risorse dal Cipe ai fondi del Piano di azione e coesione, che non hanno scadenza precisa. Non c’è tempo da perdere – conclude il sindacalista - perché togliere al comparto pesca una infrastruttura importante come il Porto di Catanzaro Lido rappresenterebbe un colpo mortale ad un settore che soffre pesantemente la crisi, ma che ha grandi potenzialità di sviluppo, anche in un’ottica di filiera, e che può essere da traino per l’economia del territorio se la politica politica sarà capace di tenerlo in considerazione e valorizzarlo adeguatamente".

 

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