Comunali Serra, contestazioni nel PD. La famiglia Schiavello puntualizza: “Così non ci stiamo"
In merito al dibattito interno al PD di Serra San Bruno, la famiglia Schiavello ha inteso chiarire la propria posizione. Di seguito, pubblichiamo integralmente la nota inviata alla nostra redazione.
A seguito di quanto riportato dai giornali e da alcune emittenti televisive locali, ma soprattutto a causa delle continue sollecitazioni che ci pervengono dall’opinione pubblica sul territorio, crediamo sia giunto il momento di fare chiarezza per quanto riguarda i rapporti “politici” con il PD locale e di conseguenza con la nascitura lista di centrosinistra che affronterà le prossime elezioni amministrative. Non parlo a livello personale ma più apertamente familiare, volendo chiarire, anche se credo non ce ne sia bisogno, che la famiglia Schiavello è stata sempre ideologicamente ispirata ai valori progressisti e di sinistra. La coerenza ideologica, attesta, ove ve ne fosse bisogno, che non siamo mai stati dei “FARFALLONI” pronti a volare da fiore in fiore cogliendo opportunistiche occasioni che tra l’altro non ci sono mai mancate. Questo lo lasciamo fare ad altri, è cosa molto piccola! Non abbiamo mai venduto nè svenduto il nostro credo politico, ne mai abbiamo accettato compromessi per ricevere in cambio questa o quella agevolazione. Abbiamo inteso, nessuno lo può smentire, continuare nella nostra coerenza. Non abbiamo chiesto mai nulla alla politica, nè abbiamo intenzione di iniziare adesso. La politica ed alcuni politici si sono rivolti a noi e non viceversa. Sia altrettanto ben chiaro che saremmo in grado di far emergere certe posizioni. Come è assolutamente chiaro che non ci sentiamo secondi a nessuno. Abbiamo semplicemente scelto in politica, solo in politica, di mantenere un profilo basso e di servizio senza alcuna ambizione. Pur fortemente coscienti delle nostre possibilità e potenzialità, non ci è mai piaciuto adottare la politica dei pesi e dei contrappesi. Come siamo altrettanto coscienti del nostro “peso elettorale” che certamente non modifica la sostanza del voto delle elezioni amministrative. Abbiamo una visione più ampia della politica, molto più ampia! Questa visione, non ci consente, assolutamente, di seguire il “politico” ma la politica. Di chiedere per avere per poi dare. La nostra identità culturale non ce lo consente. Siamo convinti e la storia ci da ragione che gli uomini passano gli ideali restano indelebili. Le conquiste storiche nascono seguendo grandi ideali, gli uomini al cospetto delle grandi conquiste restano pur sempre piccoli uomini. Per fare emergere il nostro modo di intendere la politica abbiamo bisogno che ci siano alcuni requisiti imprescindibili di sana democrazia. Discussione, confronto, partecipazione, coinvolgimento, dibattito, inclusione, passione, concretezza ma, soprattutto ideali. Questo significa semplicemente allargare le proprie vedute e soprattutto accettare con umiltà che altri la possano pensare come te o anche diversamente da te. Questo significa capacità di ascolto. In questo momento nel PD serrese e più in generale nella sinistra non riusciamo a vedere nessun requisito sopra richiamato, non riusciamo a vedere alcun segno di democrazia ma ancor di più una certa incapacità a staccarsi, da parte dei cosiddetti “giovani”, dal cordone ombelicale materno e cominciare ad alimentarsi da soli. Insomma manca la discussione, manca il confronto, manca l’inclusione. Diceva giustamente mio fratello “abbiamo fame di confronto, di parlare”. Per mentalità culturale, non siamo abituati a partecipare alle discussioni da tornello di piazza o nel chiuso di un’autovettura. Crediamo che certi argomenti non possono essere affrontati così in maniera alquanto sempliciotta, crediamo invece che esistano modi, tempi e luoghi. Soprattutto in funzione di un passaggio elettorale con la relativa scelta dei candidati a consigliere e a sindaco. Candidature che dovrebbero, anzi devono, essere scelte condivise e non imposte vista l’importanza che rivestiranno per il prossimo futuro. Noi a queste condizioni non ci stiamo, non ci stiamo a tornare ai “baronati” o ancora peggio al periodo delle “Ius primae noctis”. Abbiamo bisogno di capire, ragionando tutti insieme, dove vogliamo portare o meglio dove si vuole portare questa cittadina. Per risolvere i problemi non basta fare l’elencazione come più volte sentito dire da alcuni esponenti della sinistra, anche attivamente e congruamente impegnati nelle alte strutture politiche, dei problemi della nostra cittadina. Anche un bambino è in grado di dire che Serra San Bruno è piena di spazzatura, che l’acqua è avvelenata, che la montagna non viene sfruttata e si distrugge da sola, che non abbiamo un idea di turismo, che la rete viaria è distrutta, che i nostri giovani (quelli che valgono) sono costretti ad andare via, che la disoccupazione aumenta e, un dato importante, sono più i morti che i nati e che quindi il paese invecchia. Vogliamo continuare nel dire che i servizi stanno scomparendo, vedi Ospedale, Giudice di Pace, Inps ecc. ecc. Questo si chiama elencazione dei problemi di cui il nostro territorio è ammalato. Noi invece, vogliamo ad ogni singola voce dare una risposta chiara, fattibile e concreta di come risolvere il problema e come farlo se non tramite il confronto e la discussione? Questo non si fa seguendo un uomo, ma certamente si fa seguendo un programma politico/amministrativo che nasce da una discussione allargata di quanti vogliono contribuire alla rinascita del nostro territorio e per il bene di chi lo abita. Non siamo d’accordo! Lo abbiamo detto apertamente e continuiamo a dirlo. A noi non interessa vincere la elezioni, per poi magari partecipare, chi più chi meno alla spartizione di affari e affarucci. No, assolutamente NO! Quindi pur rimanendo fedeli e coerenti alle ideologie di sinistra e progressiste che, devono tendere al bene della collettività, non possiamo che discostarci da questo modo di fare politica e da questo modo personalistico di imporre scelte. A quanti la pensano come noi invece diciamo, ove ci siano, uscite fuori e fate sentire la vostra voce e le vostre proposte.
Ferruccio Schiavello
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