Arrestate due persone per detenzione di armi e droga

Proseguono i servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria nelle aree più sensibili della Provincia ed in modo particolare nella Piana di Gioia Tauro. Numerosi i controlli e le perquisizioni che hanno interessato il territorio della Compagnia di Gioia Tauro diretta dal Tenente Gabriele LOMBARDO che, nel weekend trascorso, al termine di un mirato servizio di polizia giudiziaria finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto due persone di Rosarno per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare nella giornata del 25 febbraio 2017, i Carabinieri della Stazione di San Ferdinando, diretta dal Maresciallo Capo Francesco R. VADALÀ, in collaborazione con gli uomini della Tenenza di Rosarno, guidati sul posto dal Maresciallo Ordinario Marco SCHIANO, in un servizio congiunto, hanno arrestato, in flagranza di reato,I. D., di anni 59 noto alle forze di polizia ed il nipote I. I., di anni 26, poiché ritenuti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in quanto, a seguito di una prolungata perquisizione domiciliare nella loro abitazione in C.da Bosco di Rosarno, rinvenivano nella loro disponibilità complessivamente circa 400 grammi di canapa indiana, suddivisa in diverse buste in cellophane ed abilmente occultate tra armadi e taniche custodite in un casolare ubicato nelle adiacenze dell’abitazione.

Le operazioni di perquisizione hanno consentito quindi ai militari di rinvenire non solo materiale vario per il confezionamento della sostanza stupefacente, certamente destinata ad essere immessa nel mercato della droga della Piana, ma anche ben 50 munizioni cal. 9 marca “FIOCCHI nonché un fucile cal. 12 marca “FRANCHI, il tutto illegalmente detenuto e quindi sottoposto a sequestro penale. Per la detenzione abusiva dell’arma e della munizioni è stato pertanto denunciato a piede libero all’A.G. competente I. D. del ’58.

Entrambi gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso le proprie abitazioni, in regime di arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo disposto dall’Autorità Giudiziaria di Palmi.

 

Dall’inizio dell’anno ad oggi i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno arrestato complessivamente 51 persone, sequestrate 10 armi da fuoco (fucili e pistole), circa 1000 munizioni di vario calibro nonché circa chilogrammo di droga.

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Controlli e perquisizioni, 3 arresti nel reggino

Continuano i servizi di controllo straordinario del territorio disposti dal Comando Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro (Rc) diretta da Tenente Gabriele LOMBARDO, finalizzati alla repressione dei reati in genere con particolare attenzione a quelli di natura predatoria.

Nella giornata di giovedi 23 febbraio 2017, infatti, sono stati effettuati controlli e perquisizioni personali e domiciliari a tappeto in diverse aree della giurisdizione che si sono conclusi complessivamente con 1 arresto su ordine di esecuzione e 2 arresti per furto di acqua.

In particolare a San Ferdinando, i Carabinieri della locale Stazione, agli ordini del Mar. Ca. Francesco VADALÀ, in ottemperanza all’ordine di esecuzione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, hanno tratto in arresto P. A., sessantatreenne del luogo, poiché riconosciuto responsabile del reato di abbandono di rifiuti commesso in San Ferdinando nell’anno 2013. L’arrestato dovrà scontare la pena residua di mesi 4 di reclusione.

Nel Comune di Candidoni (RC), invece, i Carabinieri della Stazione di Laureana di Borrello, unitamente a quelli della Stazione di Serrata, agli ordini dei rispettivi Comandanti, Mar. Ord. Savio PERROTTA e Mar. Ord. Giovanni L. SARDINA, nel corso di un’operazione congiunta, hanno tratto in arresto due soggetti del posto, B. B. F. e P. F., tutti di 43 anni, poiché resisi responsabili del reato di cui all’art. 624 e 625 c.p. (furto aggravato). In particolare i militari hanno accertato che entrambi, mediante allaccio abusivo alla rete pubblica realizzato con violenza sulle cose, rifornivano acqua alla proprie abitazioni e  relative pertinenze.

 

Quest’ultimi, al termine delle formalità di rito, sono stati tutti tradotti presso le proprie abitazioni, in regime di arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Palmi.

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