Tallini: “I Consorzi di bonifica vanno tutelati”
“Disattenzione o deliberata volontà di azzerare i Consorzi di bonifica? I dati finanziari e le inadempienze della Giunta regionale, anche in questo importante settore della disastrata economia calabrese, non lasciano spazio alla retorica politica e alle giustificazioni. Si procede, ormai, quasi badando esclusivamente a liquidare realtà consolidate che, al contrario, viste le delicate funzioni che svolgono, andrebbero salvaguardate, potenziate e valorizzate”.
È quanto asserisce il consigliere regionale d’opposizione Mimmo Tallini, che chiede “interventi urgenti, se ancora prevale un briciolo di responsabilità politica, per impedire il licenziamento di 11 dipendenti del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese che, nel corso di pochi anni, ha subito tagli di contributi regionali nella misura di 5.550.000 euro e che, da 3 anni, non riesce più a garantire neppure le 101 giornate lavorative a 36 operai stagionali”. Aggiuge Tallini: “È necessario che la Giunta regionale dinanzi ai problemi seri, smetta di fare come le tre scimmiette e corra subito ai ripari per fermare i licenziamenti. Nel contempo, è altrettanto necessario che ci si adoperi per rilanciare i Consorzi di bonifica della regione e i servizi che essi mettono a disposizione per il settore agricolo, provvedendo a garantire, come chiedono gli stessi sindacati, le risorse necessarie in forza della legislazione vigente”.
Conclude Tallini: “Mi farò interprete di questo disagio in Consiglio regionale, perché si tolgano dalla precarietà i Consorzi con una programmazione complessiva e razionale che dia certezze ai lavoratori ed efficienza a servizi necessari all’agricoltura. Assistere a continui sproloqui politici sui successi ottenuti da questa Giunta regionale col Piano di sviluppo rurale, quando i soli risultati che si intravedono sul territorio sono di segno negativo e quando, nello stesso tempo, si falcidiano posti di lavoro, come per il Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, è davvero deplorevole. Si faccia qualcosa dunque. Si smuova la macchina paralizzata della Regione oppure, dopo due anni di fallimenti, si dichiari forfait!”.
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