Tir si ribalta nei pressi dello svincolo di Mileto, ferito l'autista
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Continua l’attività di contrasto al traffico delle sostanze stupefacenti da parte della polizia in tutto il Vibonese.
In particolare, le ultime attività hanno interessato il comune di Mileto, dove è stato denunciato un uomo sorpreso con 50 grammi di marijuana e con materiale destinato al confezionamento dello stupefacente.
Altri 40 grammi di marijuana e materiale per il confezionamento sono stati trovati nella disponibilità di una persona fermata a Vibo Valentia.
Infine, le attività di controllo hanno portato alla segnalazione al prefetto di cinque persone trovate in possesso di dosi di marijuana.
Gli investigatori sono ora al lavoro per cercare di ricostruire i canali di approvvigionamento della droga.
Continua l’attività di contrasto al traffico delle sostanze stupefacenti ad opera della polizia di Stato in tutta la provincia vibonese.
Questa volta i controlli sono stati effettuati nella frazione San Giovanni, a Mileto, dove sono state attenzionate le aree interessate dallo spaccio di stupefacenti.
Da giorni personale della Squadra mobile stava osservando dei movimenti sospetti e, nel corso della mattina di martedì scorso, ha effettuato una perquisizione nell’abitazione di un uomo rinvenendo eroina, circa un etto di marijuana già suddivisa in dosi, materiale per il confezionamento dello stupefacente e 710 euro, sequestrati perché ritenuti provento dell’attività criminosa.
Al termine dell’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, l’uomo è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di droga.
Continua l’attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti ad opera della polizia di Stato nella provincia vibonese.
In particolare, a Mileto e nella frazione Paravati, gli agenti della Squadra mobile di Vibo Valentia hanno sequestrato 20 grammi di marijuana e due piante di canapa, segnalando alla Prefettura tre persone per detenzione ad uso personale di droga.
Inoltre, in una zona rurale del Vibonese sono stati rinvenuti, nascosti in un rudere, 10 grammi d’eroina e 5 di cocaina.
Infine, un uomo è stato denunciato per omessa custodia di armi, poiché qualche anno fa avrebbe venduto illegalmente un revolver. La pistola è stata recuperata dai poliziotti della Squadra mobile di Vibo Valentia e del Commissariato di Serra San Bruno.
I carabinieri della Stazione di Mileto, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, hanno eseguito un'ordinanza di misura cautelare a carico di un pregiudicato del luogo, già sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.
L'uomo infatti, che aveva l’obbligo di rispettare diverse prescrizioni impostegli dal tribunale, fra le quali quella di rincasare entro una certa ora e di presentarsi alla Stazione di Mileto tre volte a settimana a orari prestabiliti, si è reso protagonista, fra giugno e agosto, di ben 14 violazioni puntualmente documentate dai militari dell'Arma e riferite alla Procura della Repubblica che ha chiesto e ottenuto l’emissione del provvedimento restrittivo nei confronti del trasgressore che ora dovrà permanere presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.
I vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo Valentia sono intervenuti oggi, alle ore 12.30, presso la stazione ferroviaria di Mileto per un incendio che ha interessato un vagone merci.
Ad originare le fiamme è stato il malfunzionamento del sistema frenante, che ha interessato il fondo del vagone carico di materiale ferroso.
Al fine di non interrompere il transito ferroviario sulla linea Reggio Calabria - Battipaglia, il convoglio è stato fermato su un binario secondario, dove i vigili del fuoco hanno potuto effettuare l’operazione di spegnimento.
È della fine del mese scorso l’episodio che ha suscitato sdegno e clamore nella comunità militese e non solo, ovvero il danneggiamento della targa esposta presso la sede del Comune, riportante la scritta “Qui la ‘ndrangheta non entra – I Comuni calabresi ripudiano le mafie in ogni sua forma”. La targa, apposta alla fine del 2021 e donata dal Consiglio regionale della Calabria in virtù di una specifica campagna di sensibilizzazione, è stata deturpata rendendo illeggibili i riferimenti a ‘ndrangheta e mafie.
Subito dopo la denuncia del primo cittadino, i carabinieri della locale Stazione hanno immediatamente provveduto a raccogliere i filmati dei sistemi di videosorveglianza comunali e privati presenti sul posto e sono riusciti, nel giro di pochissimi giorni, a individuare i presunti responsabili: ovvero un 17enne e un 19enne del luogo che sono stati segnalati quali presunti autori del grave gesto.
Si è consumato tutto nella serata dello scorso Natale: prima l’avvicinamento tra i ragazzi, poi un breve ed a quanto pare inutile chiarimento verbale, infine il susseguirsi di una rissa che ha coinvolto 9 giovani.
Siamo nell’area attrezzata “Mamma Natuzza” di Paravati, quando i carabinieri della Stazione di Mileto, allertati telefonicamente del fatto da una ragazza, si imbattono appena giunti in un diciasettenne con il volto tumefatto, che viene trasportato presso l’ospedale di Vibo per le cure del caso.
L’individuazione dei responsabili appare sin da subito molto difficile: si comprende dalle prime dichiarazioni come nella rissa si siano contrapposti due distinti gruppi di giovani di San Calogero e Paravati. Fondamentale però è l’indicazione del movente, ovvero un semplice sticker inviato in un gruppo WhatsApp composto da giovani di San Calogero e ritraente il viso di un ragazzo di Paravati. Quest’ultimo, venutone a conoscenza, decide di scagliarsi contro chi, a suo dire, sarebbe stato il responsabile di tale gesto, coinvolgendo altri suoi compagni in un terribile e brutale effetto domino.
Le successive indagini condotte dai carabinieri della locale Stazione hanno consentito d’individuare parte dei giovani coinvolti quella sera: si tratta di un maggiorenne e di quattro minorenni.
Non è la prima volta che gli uomini dell’Arma sono dovuti intervenire negli ultimi mesi per sedare brutali aggressioni, basti pensare alla giovane ragazza vittima di pestaggio ad un distributore di benzina a Zungri nel settembre scorso o al tentato omicidio perpetrato ad ottobre proprio nel centro di Vibo, in piena zona movida. In entrambi i casi i presunti responsabili sono stati assicurati alla giustizia.