'Ndrangheta, i nomi dell'operazione "Nexum"

1.    Nella mattinata odierna - 27 ottobre 2016 -, i Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno dato esecuzione ad un Decreto di Fermo di Indiziato di Delitto nei confronti di  cinque persone, ritenute appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “Cosca Paviglianiti" operante nei comuni di San Lorenzo (RC), Bagaladi (RC) e Condofuri (RC), con ramificazioni anche nel comasco e ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di associazione di tipo mafioso e di molteplici episodi di estorsione e tentata estorsione aggravate dalle modalità mafiose.

2.    I provvedimenti, emessi dalla Procura della repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria- Direzione distrettuale antimafia eseguiti a Guidonia (RM), Lomazzo (CO), Melito di Porto Salvo (RC) e Bagaladi (RC), hanno raggiunto:

­   Paviglianiti Natale, di anni 46 da San Lorenzo (RC), di fatto domiciliato a Lomazzo (CO);

­   Paviglianiti Natale David, di anni 26 da San Lorenzo;

­   Leone Francesco alias “nano”, di anni 29 da Melito Porto Salvo (RC;

­   Polimeni Salvatore, di anni 46 da Melito di Porto Salvo, residente a Guidonia (RM);

­   Chinnì Angelo Fortunato, di anni 36 da Melito di Porto Salvo Melito.

 

Le indagini, avviate dalla Compagnia carabinieri di Melito Porto Salvo, hanno consentito di cristallizzare diversi episodi di estorsione e tentativi di estorsione posti in essere dalla citata cosca in un arco temporale compreso tra il 2015 ed il 2016. I gravi e molteplici episodi di estorsione e di tentata estorsione, tutti posti in essere con le tipiche modalità mafiose, hanno riguardato un’azienda attiva nel settore della grande distribuzione. La penetrante attività informativa e di controllo del territorio, svolta dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, ha consentito di accertare l’avvicinamento dei titolari della ditta in questione, da parte di soggetti considerati dagli investigatori vicini ed organici alla cosca Paviglianiti. I militari dell'Arma hanno, inoltre, accertato un altro episodio di natura estorsiva, posto in essere da appartenenti alla cosca Paviglianiti, che ha visto vittima il proprietario di un noto lido di San Lorenzo (RC), al quale veniva chiesto di recuperare “un pensiero”, in considerazione dell’appena conclusa stagione balneare, richiesta alla quale il titolare del lido decideva di opporsi, salvo poi subire, il successivo mese di maggio, il danneggiamento di un mezzo d’opera impiegato nella preparazione del lido per la stagione balneare 2016.

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