Paola - Questa mattina, i poliziotti del Commissariato di Paola (Cs) hanno eseguito due misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di M.R., 73 anni, ritenuto responsabile dei reati di prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico ai danni di due ragazze minorenni e di V.O., 72 anni, nonna delle minori, ritenuta responsabile di tentata estorsione nei confronti di M.R..
La richiesta di misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, è stata emessa al termine di un’indagine avviata a settembre del 2020, in seguito al tentativo di suicidio di una delle minori coinvolte, esasperata dalle dicerie sul suo conto, messe in giro da alcune coetanee, riguardanti i suoi presunti rapporti sessuali con persone anziane.
Da questo episodio, è scaturita l’attività d’indagine, dalla quale è emerso che M.R. avrebbe compiuto atti sessuali a pagamento con la ragazza e, allorquando quest’ultima, diventata maggiorenne, si è trasferita in un altro comune, con la sorella più piccola, anch’essa minorenne.
Gli investigatori, grazie ad intercettazioni, pedinamenti, appostamenti e alla perquisizione realizzata a carico dell’indagato, hanno documentato gli incontri tra M.R. e la più piccola delle minori.
L’indagato, inoltre, avrebbe indotto le ragazze a realizzare alcuni scatti intimi, per poi farseli inviare sul suo cellulare, compiendo così il reato di produzione di materiale pedopornografico. Inoltre, dato di ulteriore allarme, in più circostanze avrebbe chiesto alla madre delle minori di avere fotografie della terza figlia, di soli 5 anni.
Nel corso delle indagini, in particolar modo dalle intercettazioni, sarebbe emerso uno spaccato di vero e proprio degrado morale della famiglia delle ragazze, conviventi anche con la nonna. Quest’ultima, in particolare, nel momento in cui ha appreso quanto accaduto alle nipoti avrebbe cercato di compiere un tentativo d’estorsione ai danni di M.R., chiedendogli denaro in cambio di una testimonianza a suo favore.
Di fronte al rifiuto opposto da M.R., l’anziana avrebbe cambiato drasticamente tono, minacciando M.R. di aggravare la sua testimonianza, qualora non avesse ricevuto il denaro richiesto.
Pertanto, questa mattina, M.R. e V.O. sono stati posti ai domiciliari, mentre la ragazza ancora minorenne e la sorella più piccola, sono state affidate alle cure di una casa famiglia.