Cattura del latitante Paolo Alvaro, Bova: "Decisivo lavoro di intelligence dei carabinieri"

"Con la cattura del latitante Paolo Alvaro, ricercato dal 2009, i carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria insieme a quelli dello Squadrone Cacciatori Calabria e della Compagnia di Palmi, incassano un altro grande risultato nella lotta alla criminalità organizzata". Ad affermarlo è il presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta Arturo Bova il quale "dà merito al decisivo lavoro di intelligence dell'Arma dei carabinieri e del reparto speciale Cacciatori Calabria che ha una storia di grandi successi ed un ruolo chiave nella localizzazione dei latitanti in zone impervie e spesso inaccessibili della nostra regione. Un altro duro colpo, dunque,  sferrato alle forze criminali che cercano di tenere sotto scacco i nostri territori, considerato che il latitante arrestato dai carabinieri, come riferiscono le fonti ufficiali, pur dal suo bunker continuava a svolgere un ruolo di primo piano tessendo le trame dell'attività malavitosa della cosca di riferimento. L'ennesima riprova - sottolinea - della pericolosità dell'organizzazione 'ndranghetista considerata fra le più temibili per la sua capacità di infiltrazione e di innovazione e per il fatto di poter contare sulla rete dei rapporti familiari e di affiliazione". "Grande plauso ai militari dell'Arma, alle forze dell'Ordine e alla magistratura, tutti in prima linea - evidenzia Bova - contro mafia ed illegalità, nella consapevolezza che l'esempio del loro operato debba sempre più radicarsi nella coscienza collettiva e diventare  fattore di crescita culturale e sociale. Infine - conclude - voglio rivolgere personale vicinanza e solidarietà al ministro dell'Interno Alfano per le gravi notizie emerse dall'intercettazione che lo indicano quale possibile bersaglio di un attentato per aver aggravato il regime del carcere duro.  Sono certo che l'on. Alfano continuerà con la stessa tenacia e determinazione di sempre ad ostacolare e combattere i poteri criminali".

'Ndrangheta: i dettagli della cattura del latitante scovato nel bunker sotterraneo

Nelle prime ore di oggi a Melicuccà, frazione Tarapondica, in provincia di Reggio Calabria, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria, coadiuvati da militari dello Squadrone Cacciatori Calabria e della Compagnia Carabinieri di Palmi, hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, Paolo Alvaro, 50 anni, per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, procurata inosservanza di pena e riciclaggio. Latitante dal febbraio 2009 quando si era sottratto all’arresto nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata "Virus", è stato individuato all’interno di un bunker sotterraneo in muratura della superficie di circa 15 metri quadri, con accesso tramite botola scorrevole su binari, ricavato nel pavimento di un capannone adibito a rimessa attiguo alla propria abitazione. Alvaro è ritenuto responsabile di aver fatto parte di un’associazione per delinquere di tipo mafioso, insediata nei Comuni di Sinopoli, Sant’Eufemia d’Aspromonte, Cosoleto, Villa San Giovanni, Reggio Calabria ed altri Comuni della Piana di Gioia Tauro, con ramificazioni in Roma e Torino, denominata "Cosca Alvaro", intesa "Carni i cani", finalizzata al conseguimento di ingiusti profitti e vantaggi attraverso il controllo del detto territorio e delle relative attività economiche e produttive, la quale, facendo leva sulla forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, si sarebbe dedicata anche alla commissione, in particolare, di delitti contro la persona e contro il patrimonio. Inoltre, unitamente al padre Domenico, si sarebbe prodigato ad assicurare la latitanza del capo cosca, Carmine Alvaro, fornendogli supporto logistico, relazionandosi con lo stesso per diramare i suoi ordini agli associati e per il compimento di ogni altra attività connessa. In particolare avrebbe messo a disposizione di quest’ultimo la propria masseria in contrada Caracciolo nel Comune di Melicuccà, dove avrebbe trovato rifugio e base logistica e che contestualmente utilizzava, secondo la ricostruzione degli inquirenti, per lo svolgimento di incontri con gli altri associati, finalizzati alla gestione degli affari in corso della 'ndrina; avrebbe preso parte a tali riunioni; svolto funzioni di vigilanza in favore del capocosca latitante ed avrebbe fatto da tramite tra il capocosca e gli altri associati, con particolare riferimento alla gestione delle operazioni di riciclaggio di valuta estera.

 

'Ndrangheta. Catturato il latitante Paolo Alvaro: era nascosto in un bunker

I Carabinieri hanno tratto in arresto il latitante cinquantenne  Paolo Alvaro, 50 anni. I militari dell'Arma hanno scovato il presunto affiliato all'omonimo clan della Piana di Gioia Tauro. all'interno di un bunker ricavato in un fabbricato limitrofo al suo domicilio di Gioia Tauro. E' stato condannato a sei anni e otto mesi di carcere perché riconosciuto colpevole di associazione mafiosa, procurata inosservanza di pena per il familiare Carmine Alvaro e ricettazione. 

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