In auto con 5 quintali di legna tagliata in un bosco comunale, denunciato

I carabinieri "Parco" della Stazione di Cotronei, hanno denunciato un uomo per furto aggravato di legna, danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali.

In particolare, durante un’attività di controllo, i militari hanno incrociato per strada un'auto con una persona al volante, la quale, alla vista dei militari, ha cercato di allontanarsi invertendo il senso di marcia.

Gli uomini dell’Arma hanno quindi raggiunto e fermato il veicolo, al cui interno hanno trovato cinque quintali di legname appena tagliato, una motosega e uno spaccalegna. Inoltre, l’auto è risultata priva d’assicurazione, mentre il conducente non aveva la patente di guida, poiché gli era stata revocata. In seguito ai controlli del caso, è emerso che il legname era stato tagliato in un bosco di proprietà del Comune di Petilia Policastro, in una zona non lontana dal Parco nazionale della Sila.

Inevitabile, dunque, la denuncia dell’uomo e il sequestro dell’attrezzatura usata per effettuare il taglio. La legna, invece, è stata consegnata al Comune di Petilia Policastro quale ente proprietario.

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Carabina nascosta in un muro della stalla, manette per un 64enne

I Carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro (Kr), della Stazione di Mesoraca e dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno tratto in arresto S. F., di 64 anni.

L’uomo è accusato di ricettazione detenzione abusiva di arma clandestina e illegale di munizionamento, perché trovato in possesso di una carabina semiautomatica “Anschuyz”, calibro 22, con matricola abrasa, munita di caricatore e di 36 proiettili. L’arma è stata rinvenuta durante una perquisizione, nascosta in un tubo in plastica custodito nell’intercapedine ricavata in un muro della stalla di proprietà dell’indagato.

Una volta fatta la scoperta, i militari hanno allargato il perimetro della loro attività, trovando una pistola Beretta con matricola abrasa e 124 munizioni, in una casa disabitata ubicata a circa 200 metri da quella di S. F..

Al termine degli accertamenti di rito, le armi e le munizioni sono state sequestrate, mentre S. F. è stato associato alla casa circondariale di Crotone.

Operazione "Jonica" contro la 'ndrangheta: 10 misure cautelari, sequestrati beni per 2 milioni di euro

Questa mattina, i finanzieri del Gruppo di Crotone hanno eseguito nella frazione San Leonardo di Cutro (Kr), a Petilia Policastro (Kr) e Botricello (Cz), un provvedimento restrittivo di natura personale emesso dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura distrettuale, con il quale sono state disposte misure cautelari personali nei confronti di 10 persone accusate a vario titolo dei reati di estorsione, usura, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, aggravati dalle modalità mafiose.

Una delle misure cautelari in carcere, emessa - nell'ambito dell'operazione denominata "Jonica" - a carico di uno degli indagati per usura ed estorsione, è stata eseguita dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina (Cz), cui una delle presente vittime si è rivolta per denunciare fatti ritenuti delittuosi.

Contestualmente al provvedimento cautelare personale, è stata data esecuzione al decreto di sequestro - emesso dalla Dda - finalizzato alla confisca “per sproporzione” dei seguenti beni: 4 ditte individuali con sede in provincia di Crotone (operanti, rispettivamente, nel settore della vendita del caffè, della vendita dei prodotti agroalimentari, dell’edilizia e della distribuzione alimentare) ed i relativi compendi aziendali; 19 conti correnti bancari; 1 terreno, 5 appartamenti e 6 automobili.

Il valore dei beni oggetto della misura è stato stimato in circa 2 milioni di euro.

 

Erano specializzati nel furto di Fiat Panda, arrestati

All’alba di oggi, i carabinieri delle Compagnie di Petilia Policastro e Cirò Marina (Kr), hanno tratto in arresto per i reati di furto aggravato e riciclaggio, commessi in concorso tra loro, B. S., F. S. I. e M.M.E., rispettivamente di 53, 33, e 44 anni.

In particolare, l’arresto è avvenuto in seguito alla segnalazione con la quale, poco dopo le 22 di ieri, era stato denunciato il furto di una Fiat Panda a Cirò Marina.

Gli uomini dell’Arma si sono messi, quindi, sulle tracce dell’auto che è stata rinvenuta sulla Ss 106, dove era stata abbandonata dai ladri, i quali, si sarebbero allontanati a bordo di una Fiat Punto, in uso a B. S., ma, nella circostanza, condotta da M. M. E.. Nell’auto dei fuggitivi, che è stata bloccata in località Campodenaro di Caccuri, i militari hanno rinvenuto strumenti d’effrazione e due centraline elettroniche per la codificazione delle autovetture.

Inoltre, nel garage dell’abitazione di M. M. E., sono stati trovati: una Fiat Punto di provenienza illecita, alcune targhe automobilistiche e un’ultra centralina per la codificazione di autoveicoli. Nell’officina di B. S., invece, sono state individuate sette autovetture rubate, sulle quali sono in corso gli accertamenti necessari a stabilirne la provenienza.

Al termine degli accertamenti di rito, i tre presunti malviventi sono stati tratti in arresto e posti ai domiciliari, con le accuse di furto aggravato e riciclaggio in concorso.

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Impatto tra due auto, feriti i conducenti

Due persone sono rimaste ferite in un incidente stradale avvenuto questa mattina in località Comito, a Petilia Policastro (Kr).
 
Nello scontro sono rimaste coinvolte una Citroen ed una Bmw con tre persone a bordo.
 
Ad avere la peggio sono stati i due conducenti, uno dei quali è stato estratto dalle lamiere dai vigili del fuoco. Entrambi, quindi, sono stati soccorsi e trasferiti all’ospedale di Crotone dai sanitari del 118.
 
La dinamica del sinistro è al vaglio dei carabinieri che hanno effettuato i rilievi del caso.
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Pistola, droga e munizioni in casa: 2 fratelli in manette

Due fratelli, G. B. e R. B., di 57 e 53 anni, originari di Mesoraca (KR), sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi e munizioni.

In particolare, durante una perquisizione effettuata a casa degli indagati, nella frazione Foresta di Petilia Policastro, i militari hanno trovato: una pistola “Browning” calibro 6,35, risultata appartenere ad una persona deceduta nel 1992 a Courmayeur (Ao) di cui non è mai stato denunciato il furto, 50 cartucce di vari calibri, 150 grammi di marjuana, un bilancino di precisione e materiale destinato al confezionamento della droga.

Una volta sequestrato quanto rinvenuto, gli uomini dell’Arma  hanno arrestato i due fratelli, i quali, al termine delle attività di rito, sono stati posti ai domiciliari.

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Imprenditore finisce ai domiciliari per bancarotta, sequestrate due società

La Guardia di finanza di Crotone ha dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare, emesso dal locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica pitagorica, sottoponendo agli arresti domiciliari un imprenditore di Petilia Policastro (Kr), di 64 anni, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine al reato di bancarotta distrattiva e documentale relativa al fallimento di una società di autotrasporti dallo stesso amministrata, avvenuto a causa di un debito di oltre un milione e settecento mila euro generato da una presunta sistematica e pluriennale evasione fiscale e contributiva.

In esecuzione provvedimento cautelare, con l’ausilio dei finanzieri di Bologna, sono state sottoposte a sequestro due società di autotrasporti, con sede legale nella provincia di Crotone, operanti nel capoluogo emiliano e ritenute lo strumento attraverso il quale l'imprenditore avrebbe proseguito la propria attività.

Le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria di Cotone hanno consentito di rilevare che l’imprenditore tratto in arresto, nella fase immediatamente antecedente al fallimento e al fine eludere gli effetti della procedura concorsuale: avrebbe trasferito, anche mediante contratti di vendita simulati i beni aziendali, tra cui 9 autocarri e i dipendenti in una nuova società creata ad hoc e intestata a un suo familiare; si sarebbe appropriato, attraverso l’utilizzo strumentale di un conto corrente intestato a un avvocato di Bologna compiacente, di un credito commerciale di circa duecento mila euro e avrebbe occultato la documentazione contabile della società fallita.

L'uomo avrebbe adottato un analogo schema fraudolento anche nella gestione della nuova società la quale, dopo aver accumulato in breve tempo ingenti debiti per oltre settecentomila euro nei confronti dell’Agenzia delle entrate, dell’Inps e dell’Inail è stata svuotata mediante la cessione di beni aziendali, forza lavoro e avviamento ad una terza impresa con la stessa sede operativa ed intestata, questa volta, ad un ex dipendente.

Le società sequestrate sono state affidate ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Crotone affinché possa gestirne il patrimonio, composto, tra l’altro, da oltre 35 automezzi pesanti ed autovetture, preservando i diritti di lavoratori dipendenti, clienti e fornitori.

Anche gli ulteriori tre soggetti coinvolti sono stati denunciati per le medesime ipotesi di reato.

Il procedimento per le ipotesi di reato è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

Arsenale con armi da guerra scoperto in una casa in costruzione

E’ una vera e propria santabarbara quella rinvenuta dai Carabinieri in un edificio in costruzione, a Petilia Policastro (Kr).

In particolare, durante una perquisizione, eseguita dai militari della locale Compagnia e della Stazione di Mesoraca, sono stati rinvenuti: due micidiali Kalashnikov, un fucile M-56, 3 fucili di precisione, 1 fucile a pompa senza matricola, 170 cartucce di vari calibri e 2 kit per la pulizia delle armi.

A mettere gli uomini della Benemerita sulle tracce dell’arsenale è stata la scoperta, fatta nei giorni scorsi, di alcuni bossoli di vario calibro repertati nei pressi dell’immobile in costruzione.

Dopo aver sequestrato quanto rinvenuto, i Carabinieri hanno avviato le indagini per cercare di dare un volto ai responsabili dell’occultamento.

Verosimilmente, le armi saranno sottoposte ad analisi balistica per verificare se siano state usate per compiere delitti.

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