Duplice tentato omicidio di padre e figlio: la Polizia ha ritrovato l'arma

Le serrate indagini condotte dalla Squadra Mobile hanno consentito nella mattinata odierna di trovare l'arma utilizzata per commettere sabato sera il duplice tentato omicidio ai danni di Roberto Scavo, ex consigliere comunale a Cosenza, e del figlio, S.G.. L'arma è stata immediatamente sequestrata e posta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria . Pienamente confermate le accuse mosse a Filippo Rovito, autore del delitto, per come disposto dal giudice delle indagini preliminari di Cosenza che ha accolto in toto i capi d'accusa a carico dell'indagato, ovvero duplice tentato omicidio, violazione della legge sulle armi e minacce aggravate.  

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Fallito agguato contro ex consigliere comunale: sospettato in Questura

Gli agenti della Squadra Mobile hanno individuato e condotto presso la Questura l'individuo che stamane avrebbe sparato diversi colpi di pistola all'indirizzo della vettura guidata da Roberto Sacco, già consigliere comunale di Cosenza. Nessuno dei proiettili era andato a segno. Al momento non è stata resa nota l'identità del sospettato che in questi minuti è impegnato a fornire risposte alle domande poste dagli inquirenti. L'ex amministratore pubblico stava transitando nelle vicinanze di via Popilia in compagnia del figlio. Sarebbe stato accertato che il movente del fallito agguato è riconducibile a ragioni private e distanti dalla politica. Candidatosi all'interno di una lista a supporto di Enzo Paolini, Sacco non aveva ottenuto un numero di voti sufficiente per ottenere la riconferma a Palazzo dei Bruzi. 

    

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Fallito agguato contro ex consigliere comunale in Calabria

Ha investito l'automobile a bordo della quale viaggiava la vittima designata per fermarne la corsa per poi esplodere diversi colpi di pistola che non hanno centrato all'obiettivo. E' quanto accaduto nella serata di sabato a ridosso di una piccola piazza nelle vicinanze di Via Popilia, a Cosenza. Nel mirino dello sparatore era Roberto Sacco, in passato consigliere comunale nella città bruzia. All'interno del veicolo si trovava anche il figlio. Secondo quanto trapela da ambienti investigativi, il responsabile dell'agguato avrebbe già un nome. All'origine del gesto ci sarebbero ragioni di natura privata.  

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