'Ndrangheta. Confiscati beni per 2 milioni di euro ad un imprenditore
Un patrimonio, il cui valore complessivo supera i due milioni di euro, è stato confiscato ad un imprenditore 67enne che gli inquirenti considerano organico al clan Pesce-Bellocco di Rosarno. L'esecuzione del provvedimento, disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, è stata affidata agli agenti del Centro Operativo di Firenze della Direzione investigativa antimafia. Destinatario della misura giudiziaria, attuata a Cosenza, Prato e Reggio Calabria, è Sante Pisani nei confronti del quale è stato ordinato, peraltro, il regime della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza per 3 anni con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza. L'uomo un paio di decenni addietro aveva lasciato la Calabria per trasferirsi, insieme al nucleo familiare, a Poggio a Caiano, in provincia di Prato. Gli investigatori ritengono, tuttavia, che avesse continuato a riciclare il denaro illecitamente guadagnato dalla cosca. Quattro anni fa aveva fatto rientro a Rosarno. L'elenco dei beni oggetto della confisca comprende, tra l'altro, lo studio legale Pisani, appartenente al figlio di Sante, l'avvocato Vittorio, da sempre consulente legale del clan Bellocco. Il professionista fu tratto in arresto nel 2014. Poco tempo dopo iniziò a collaborare con i magistrati nel contesto delle indagini sul decesso di Maria Concetta Cacciola, testimone di giustizia morta il 20 agosto del 2011 successivamente all'ingestione di acido muriatico.
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