Tomba abusiva sequestrata nel cimitero di Sinopoli

Una struttura abusiva è stata individuata dai Carabinieri nel cimitero di Sinopoli, nel Reggino.

La costruzione, realizzata in cemento e mattoni, era destinata a ospitare 2 salme.

Per i militari, l’opera sarebbe stata edificata in seguito alla mancata concessione di permessi a costruire da parte del Comune di Sinopoli.

Una volta sequestrato il manufatto, gli uomini dell’Arma hanno avviato gli accertamenti necessari a identificare gli  autori dell’abuso edilizio.   

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Violazione norme anti Covid, chiusi 5 locali

A Sinopoli e Sant’ Eufemia d’Aspromonte (Rc), i carabinieri hanno intimato la chiusura a 5 esercizi pubblici.

Nello specifico, in tutti i casi, tra le varie irregolarità, i militari dell’ Arma hanno riscontrato che i titolari somministravano bevande ed alimenti, permettendo ai clienti di trattenersi all’interno dei locali, nonostante il divieto imposto dalla vigente normativa.

Per tali violazioni, a tutti i locali controllati, sono state contestate dai carabinieri, la chiusura delle attività per 5 giorni, oltre che comminate sanzioni amministrative per i titolari e gli avventori.

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Violazione delle norme anti Covid, i carabinieri chiudono due locali

Due locali sono stati chiusi dai carabinieri a Sant’Eufemia d’Aspromonte e Sinopoli, nel Reggino, per violazione delle norme anti Covid.

In particolare, in entrambi gli esercizi, i militari hanno trovato clienti intenti a consumare bevande.

Pertanto, dopo aver elevato sanzioni amministrative ai titolari, gli uomini dell’Arma hanno disposto la chiusura dei locali per cinque giorni.

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Rapina all'ufficio postale di Gerocarne, tre misure cautelari

I carabinieri della Sezione operativa della compagnia di Serra San Bruno hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di tre persone accusate di aver compiuto una rapina all’ufficio postale di Gerocarne.

I fatti risalgono al 3 giugno 2019 quando due soggetti, con volto travisato da passamontagna, muniti di mazze ferrate, hanno fatto irruzione nell’ufficio postale.

Al momento del loro ingresso, tutte le persone presenti sono frettolosamente uscite mentre i due malviventi, con le mazze ferrate in loro possesso, hanno rotto uno dei vetri blindati minacciando il cassiere, al fine di farsi consegnare un plico contenente 25 mila euro.

I rapinatori, però, non potendo prendere il plico con il denaro, poiché già messo al sicuro nella cassaforte temporizzata, hanno deciso d'impossessarsi di un altro plico, pensando che al suo interno ci fosse comunque del denaro.

Solo in seguito, i malfattori hanno capito che in quel plico, invece, era presente solo un toner per stampante. Usciti dall’ufficio postale e saliti su una Fiat Panda, con a bordo un complice, si sono quindi dati alla fuga.

Immediatamente è partito l’allarme ai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno che hanno accerchiato la zona d’interesse nel tentativo di chiudere le vie di fuga.

L’autovettura con a bordo i rapinatori è stata intercettata nelle campagne del comune di Gerocarne, dove è iniziato un rocambolesco inseguimento lungo strade sterrate e di difficile percorribilità, tanto da far richiedere l’intervento dell’elicottero dell’8°Elinucleo dei carabinieri di Vibo Valentia e dei militari dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”.

L’inseguimento, dapprima in macchina ed in seguito a piedi, ha consentito di bloccare uno dei fuggitivi, S.G., 29 anni, di Sinopoli (Rc), che aveva provato a nascondersi nella fitta boscaglia in località San Rocco di Gerocarne.

I due complici, invece, sono riusciti a far perdere le loro tracce.

Le successive indagini, condotte anche attraverso accertamenti tecnici scientifici del Ris di Messina, hanno consentito di localizzare la Fiat Panda, risultata rubata e la mazza ferrata utilizzata dai rapinatori.

Il quadro probatorio raccolto, inoltre, ha poi permesso di accertare le varie responsabilità in ordine al reato di rapina e ricettazione.

Così gli inquirenti hanno chiuso il cerchio e raccolto un “qualificato quadro indiziario” a carico di: S.G., di 29 anni, T.G. (34) e S.C. (57), tutti originari di Sinopoli.

Per S.C. sono scattati quindi gli arresti domiciliari, mentre S.G. e T.G., sono stati sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di residenza.

 

'Ndrangheta: confiscati beni per un valore di 350 mila euro

I carabinieri della Compagnia di Palmi (Rc) hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Carmelo Catalano, 52 anni, di Cosoleto, detto “U cortu”, già condannato in via definita lo scorso febbraio, per associazione mafiosa in relazione a reati commessi tra il 2008 e il 2011.

Dalle indagini condotte dal Ros dei carabinieri, nell’ambito dell’operazione “Rifiuti spa 2” in merito all’infiltrazione illecita di elementi appartenenti a cosche di ‘ndrangheta del mandamento tirrenico nel tessuto economico ed imprenditoriale della provincia reggina, è emerso il ruolo di Catalano nella gestione degli interessi economici della cosca Alvaro di Sinopoli.

I militari della Compagnia di Palmi hanno quindi ricostruito l’entità del patrimonio che sarebbe stato illecitamente accumulato dal 52enne, ovvero: una ditta individuale, quote di società agricole, 2 abitazioni a Cosoleto, 12 terreni a Cosoleto, Gioia Tauro e Rizziconi  e contributi comunitari per l’agricoltura, per un valore complessivo stimato in 350 mila euro che, al termine dell’iter giudiziario, è stato sottoposto a confisca a seguito di decreto emesso dal Tribunale di Reggio Calabria.

Nuovo focolaio di coronavirus in Calabria, scatta la zona rossa per il comune di Sinopoli

“Zona rossa” per il comune di Sinopoli, nel Reggino.

E’ quanto ha disposto il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli con l’ordinanza n.71 emessa questo pomeriggio.

Il provvedimento è stato disposto dopo l’individuazione di 15 casi di coronavirus tra i residenti e due collegati al focolaio, ma residenti in altri comuni.

La misura è motivata dal fatto che il focolaio nel comune reggino «rappresenta un potenziale pericolo per l’ulteriore diffusione del virus ed il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp sta verificando gli ulteriori contatti stretti dei soggetti positivi. La situazione epidemiologica, legata al focolaio, può peggiorare rapidamente, dando luogo ad altri focolai, non diversamente contenibili».

«L’incidenza dei casi confermati – prosegue l’ordinanza – si attesta su livelli significativi, atteso che la popolazione residente nel Comune di Sinopoli è di circa 2.000 abitanti».

L’ordinanza che dispone, a partire dalle 17 di oggi, il divieto d’allontanamento dei residenti dal territorio comunale e il divieto d’accesso, «salva la possibilità di transito per operatori sanitari e dell’emergenza e per le forze dell’ordine», prevede anche la sospensione di «tutte le attività commerciali, produttive, scolastiche, ad eccezione di quelle ritenute ‘essenziali’».

Con quella di oggi sono 17 le ordinanze di “zona rossa” disposte in Calabria dall’inizio della pandemia.

'Ndrangheta: catturato il latitante Domenico Romeo

I carabinieri della compagnia di Palmi e dello Squadrone eliportato Cacciatori "Calabria", insieme ai finanzieri del Gico di Genova e del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno messo fine alla latitanza di Domenico Romeo, 40 anni, ricercato dal luglio scorso dopo essere sfuggito alla cattura durante l'operazione "Buon vento genovese" condotta dalla guardia di finanza del capoluogo ligure.

L'uomo, accusato di traffico internazionale di droga aggravato dalle finalità mafiose, è ritenuto dagli investigatori il contabile della 'ndrina degli Alvaro di Sinopoli.

Romeo è stato individuato e bloccato a Sant'Eufemia d'Aspromonte (Rc).

Violano un posto di blocco, arrestati dopo un rocambolesco inseguimento

I carabinieri delle Stazioni di Sant’Eufemia d’Aspromonte e Sinopoli hanno arrestato Antonino Barillà e Giuseppe Cannizzaro, di 30 e 36 anni, entrambi residenti a Sinopoli, con l’accusa di resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale.

In particolare, lunedì sera i due si trovavano a bordo di una Audi A3 condotta da Barillà quando, giunti nei pressi del centro abitato di Sant’Eufemia d’Aspromonte, si sono imbattuti in un posto di controllo dell’Arma.

Il conducente del veicolo, all’alt dei militari, ha accelerato improvvisamente la marcia.

Ne è nato un rocambolesco inseguimento per le vie del centro abitato, al termine del quale i fuggitivi sono stati bloccati.

Dopo essere stati fermati, i due hanno tentato di sottrarsi all’arresto minacciando e cercando di colpire i carabinieri.

Una volta ammanettati, a Barillà e Cannizzaro sono stati contestati i reati di resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale.

Al termine delle formalità di rito, gli arrestati sono stati posti ai domiciliari.

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