“Il Sud non è quello che ci raccontate!”: Giovanni Sgrò solleva il dibattito sulla Questione Meridionale

“Il Sud non è quello che ci raccontate!”. È quanto dichiara Giovanni Sgrò, imprenditore calabrese fondatore del progetto culturale “Naturium”, in un post su Facebook che ha già sollevato, nelle ultime ore, un interessante dibattito sulla Questione Meridionale. Sgrò mette in evidenza la necessità di rimettere al centro le tematiche del Sud con una prospettiva meridionalista e non sulla base di quello che dice spesso la stampa nazionale, che punta a mettere in evidenza problemi e difetti senza analizzarli in profondità.

“È vero o non è vero che i mancati investimenti al porto di Gioia Tauro (che poteva diventare porto strategico) hanno causato la mancata attivazione di tanti posti di lavoro in una terra bisognosa di occupazione come la Calabria?”, si chiede Sgrò. L'imprenditore solleva poi altre questioni, come: lo stop all’elettrificazione della ferrovia jonica, mentre al Nord i lavori procedono celermente, la drammatica situazione della sanità al Sud, con tanti progetti per nuovi ospedali fermi e una costante migrazione di pazienti al Nord o nelle cliniche private, e infine le pratiche delle banche e delle compagnie energetiche che penalizzano, guarda caso, proprio i tessuti economico-imprenditoriali più fragili.

“È vero o non è vero che le banche e le compagnie energetiche continuano a macinare utili e generare profitti a scapito di piccole e medie imprese per via di miliardi di operazioni e transazioni canalizzate sulle carte elettroniche a costi sempre più importanti e contratti con clausole sempre più vincolanti?”, continua Sgrò. Secondo l'imprenditore, la concentrazione delle banche doveva portare maggiori economie di scala per i risparmiatori e commercianti, ma invece sono parte del problema costi fissi e inflazione. Sgrò si chiede quali provvedimenti si stanno prendendo in merito.
L'imprenditore calabrese esorta a guardare alle priorità del Paese: “Vogliamo vivere in un Paese normale dove prima di pensare a un ponte faraonico (sullo Stretto di Messina) e di utilità oggi solo ideologica e non utile al traffico di persone e merci (diminuito del 60% negli ultimi 10 anni), pensiamo a far arrivare l'acqua potabile nelle nostre città, visto che le infrastrutture sono fatiscenti con sprechi enormi del prezioso liquido e spesso anche non idoneo all'uso domestico”.
“È vero o non è vero che questo non interessa perché questi lavori infrastrutturali non portano voti?” conclude Giovanni Sgrò, invitando a un'analisi più approfondita e meno superficiale della realtà del Sud Italia.

La sottosegretaria Nesci a Serra per incontrare il sindaco Barillari

“Questa mattina mi recherò presso la sezione di Vibo Valentia dell’Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti mentre nel pomeriggio incontrerò a Serra San Bruno (Vv) il sindaco Alfredo Barillari con l’intento di sviluppare le proficue sinergie necessarie al fine di concludere gli interventi strategici nei settori della scuola, della mobilità e della salute di cui l’Area Ionico-Serre ha bisogno”.

E' quanto fa sapere la sottosegretaria per il Sud e la coesione territoriale, Dalila Nesci.

La missione in Calabria della sottosegretaria continuerà poi lunedì 26 aprile, giorno in cui farà un intervento presso la sede dell’Autorità portuale di Gioia Tauro. All’incontro presenzieranno, tra gli altri, anche il commissario straordinario dell’Autorità portuale Andrea Agostinelli e il commissario straordinario di governo Rosanna Nisticò. Si farà il punto sullo stato dell’arte della Zes Calabria.

“A seguire sarà effettuato un sopralluogo presso il porto di Gioia Tauro - continua Nesci - che ha grandi potenzialità di sviluppo, anche e soprattutto grazie alla Zes. Con l’occasione incontrerò le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil regionali e territoriali”.

Nel pomeriggio la sottosegretaria avrà un’interlocuzione con le associazioni Agape e Libera e per finire incontrerà il rettore dell’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria,  Santo Marcello Zimbone.

La missione terminerà martedì 27 aprile a Reggio Calabria. “Sarà anche quella una giornata intensa e ricca di confronti indispensabili perché avrò una riunione con i commissari di Asp e Gom. Intendo ringraziare il personale medico, sanitario e tecnico del lavoro faticoso che stanno svolgendo, ma anche per prendermi carico delle criticità. Queste mie missioni - conclude l'esponente di governo - danno continuità alla presenza del Governo sul territorio e sono indispensabili per tenere aggiornate le priorità istituzionali sulle quali fondare la ripartenza del Sud”.

 

 

Roy Biasi (Lega): "Il Mezzogiorno ha bisogno di politiche rivoluzionarie"

«Il Mezzogiorno ha bisogno di una rivoluzione positiva, di politiche di sviluppo finalmente adeguate e studiate per il Sud». Lo afferma Roy Biasi, membro della Segreteria nazionale della Lega nonché responsabile degli amministratori dell'Italia meridionale. «Il Sud – spiega Biasi – necessita innanzitutto di un'analisi della situazione che dimentichi le chiavi di lettura del secolo scorso. Tutto ciò che è accaduto all'inizio di questo terzo millennio, tra globalizzazione e tragedia economico-sociale della pandemia, ci impone di cambiare completamente visione e quindi approccio alle emergenze che siamo chiamati ad affrontare. Le politiche e i provvedimenti che hanno caratterizzato i decenni che ci siamo lasciati alle spalle, troppo spesso hanno partorito azioni inconsistenti, sperperi colossali di risorse finanziarie, nonché nuove sacche di emarginazione e degrado. Dobbiamo cambiare marcia e la Lega di Matteo Salvini ha tutti gli strumenti culturali, politici e d'esperienza per farlo. È per questa ragione che ho abbracciato la sfida della Lega, perché il Sud ha bisogno di un'inversione di rotta epocale, facendo leva sul pragmatismo tipico di un partito post-ideologico qual è quello guidato da Matteo Salvini».
 
Roy Biasi annuncia quindi l'avvio di un lavoro di consultazione di tutti gli amministratori locali del Sud Italia, al fine di costruire una piattaforma programmatica completa che - spiega - «porterò all'attenzione del partito a livello nazionale. Se il Sud non riparte l'Italia non riparte. Siamo il primo mercato per le produzioni dell'industria manifatturiera del Nord del Paese, e il nostro sviluppo sostenibile può contribuire a garantire quei punti di Pil che servono all'Italia per uscire dalla crisi e per saldare i debiti che stiamo continuando a contrarre. Non lo dico da tifoso del Sud, ma da amministratore locale coscienzioso: se si scatena l'enorme potenziale di cui il Mezzogiorno dispone ad ogni livello, dall'agricoltura all'artigianato, dal turismo alla cultura, dalla produzione di energia pulita alla massima valorizzazione delle immense risorse identitarie, tutta l'Italia potrà beneficiarne riprendendosi quel ruolo di guida dell'Europa che le spetta». «Agli amministratori del Sud Italia – conclude Biasi – proporrò una base di ragionamento che parte da alcuni pilastri di fondo politico-culturali e ideali. Con il contributo di tutti costruiremo una piattaforma programmatica concreta che sottoporremo all'attenzione di Matteo Salvini. Lo faremo con la passione e l'entusiasmo che caratterizza la gente del Sud».

 

Tallini: "Il Piano Colao taglia fuori il Sud"

“Così non si va da nessuna parte. Il Piano Colao per la ripartenza del Paese sembra essere stato disegnato come un abito su misura per il rilancio del Nord”.

 Lo sottolinea il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini.

“Del Sud e delle sue enormi potenzialità non c’è traccia – evidenzia - se non tre misere parole in un dossier di 53 pagine. Il Meridione non compare nelle sei Aree di azione individuate dal Comitato degli esperti voluto dal premier Conte, meno che meno nell’analisi dei 'punti di forza e di fragilità' del sistema Italia”.

“Sono dispiaciuto – commenta il Presidente del Consiglio regionale - che anche un manager di origini calabresi come Colao si sia piegato alle logiche che vedono sempre una supremazia del sistema economico padano. I superesperti hanno tracciato regole e soluzioni per tutti, che valgono in Lombardia come in Calabria, e in questo modo non è difficile intuire che solo le Regioni più attrezzate potranno trarre vantaggio da questo piano”.

“Il Sud, che ha permesso all’Italia di sopravvivere con la sua resistenza all’epidemia – commenta Tallini - meritava ben altro. Meritava uno specifico capitolo dedicato alle grandi infrastrutture, a cominciare dal Ponte sullo Stretto, alla modernizzazione dell’agricoltura e del turismo, all’innovazione e alla ricerca, agli incentivi per attrarre capitali dall’estero”.

“Così non si va da nessuna parte – ribadisce il Presidente del Consiglio regionale - Posso solo augurarmi che la politica, intesa come Governo e come Parlamento, corregga questa impostazione burocratica e senza anima, talmente miope da dimenticare che il sacrificio delle Regioni del sud ha consentito di fermare l’epidemia”. “Vedremo – conclude i Presidente Tallini - quali saranno le forze che sinceramente e realmente si schiereranno per un’Italia più equa nelle sue realtà territoriali. Vedremo se alle belle parole di tanti esponenti politici corrisponderanno i fatti”.

Coronavirus, Bruno Bossio ( Pd) chiede: " La riapertura in sicurezza anche per piccole imprese al Sud”

"Esprimo pieno sostegno alle rivendicazioni  di Confartigianato-Calabria che, attraverso una lettera appello rivolta ai parlamentari calabresi, chiede maggiore attenzione alle piccole imprese".
 
Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: "Il 4 maggio, 4 milioni e mezzo di lavoratori del nord, nelle zone di maggior contagio, potranno riprendere a lavorare e tirare un sospiro di sollievo per sé e per le loro famiglie.  Non si capisce  perché questa stessa libertà non è garantita ai lavoratori autonomi e alle piccole imprese del sud.
È ingiusto che le scelte indicate nel decreto della Presidenza del consiglio dei ministri autorizzino la apertura della cosiddetta fase 2 riproponendo il tema dello squilibrio tra Nord e Sud. 
La esplosione della emergenza Covid19 - prosegue la deputata- ha messo in evidenza le potenzialità dei territori meridionali e confermato che il rischio di una tremenda fase recessiva nazionale si può fronteggiare soprattutto se si investe sul Sud, inteso come una risorsa che può dare molto più delle aree storicamente forti alla crescita dell'intero Paese.
Il DPCM per il 4 maggio, invece, va nella direzione opposta e ripropone anche in questo contesto emergenziale lo storico dualismo. 
Non si comprende la ragione per cui, ad esempio, ai piccoli esercenti commerciali,agli artigiani, a partire dai barbieri e parrucchieri,bar e ristoratori tipici, operatori del wellness non è consentito riaprire le attività, ovviamente condizionate alle necessarie misure di sicurezza. 
Oltretutto, non può essere sottaciuto il fatto che nel Sud la qualità dell’aria e dell'acqua e del contesto ambientale  in generale, in questa emergenza hanno contribuito anch'essi a fare la differenza. Viene allora da chiedersi perché, se il Governo ha valutato di allentare il lockdown nonostante la mancanza di test e tamponi e la mancanza dell’app di contact tracing, ritenendo sufficienti le stringenti regole di sicurezza interpersonale e sanificazione dei luoghi, si è deciso al contempo di penalizzare il sud, dove il contagio è stato assai più contenuto". 
"Permanendo tale situazione al sud, però,si rischia che l'emergenza dovuta alla incapacità di garantire i livelli minimi di sopravvivenza per una parte grande della società potrà essere più devastante di quanto  non abbia potuto l’epidemia sanitaria. 
Non è azzardato affermare che di questo passo al sud si rischia di morire di povertà e non solo di Coronavirus. Pertanto, ritengo che vadano accolti appelli come quello di Confartigianato-Calabria e di tutti coloro che stanno giustamente protestando inascoltati, perché vogliono riaprire nella massima sicurezza e che avrebbero bisogno solo di un po’ di fiducia e di aiuti economici veri. Bisogna accompagnare la autorizzazione alla riapertura con sussidi volti a ridurre anche i costi richiesti dalla attivazione degli stessi interventi che dovranno garantire la sicurezza a fronte dell’allentamento del lockdown. È stato chiesto ai cittadini di limitare la propria libertà come mai accaduto prima e con grande senso di responsabilità e coraggio lo hanno fatto. Ora è il momento di dare a loro fiducia.
Ritengo che il riconoscimento che stamattina, il Presidente Conte, nel suo intervento alla Camera dei deputati, ha dato verso procedimenti differenziati per i diversi territori per la gestione di una efficace e responsabile gestione della nuova fase emergenziale possa essere di aiuto e non di impedimento ad operare in questa direzione.
Il tema non è quello di aprire tutto o di indurre al massimo le misure restrittive ma è quello di fissare le regole della messa in sicurezza e della riduzione del rischio a salvaguardia - afferma  infine la parlamentare- della salute dei cittadini e ovviamente rispettarle, con piena consapevolezza civica e attraverso la vigilanza della azione dello Stato".

Coronavirus: "Occorre evitare che il contagio dilaghi al Sud"

"Questa è la settimana molto importante per valutare l'andamento delle curve epidemiologiche".

E’ quanto ha dichiarato durante la conferenza stampa alla Protezione civile, il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro.

"Il nostro impegno - ha aggiunto - è evitare che si verifichino anche al Sud le curve che si sono registrate nel Nord. Al Sud al momento il contributo è molto ridotto. La curva al Sud sembra non impennarsi, ma ho visto in rassegna stampa immagini di strade piene di gente, cose che non si vedono altrove. Se l'atteggiamento sarà rigoroso, e unitario nel Paese, c'è la concreta possibilità che le curve non prendano un andamento simile al Nord. Ma – ha concluso - se non siamo rigorosi, le dinamiche non dipendono dalla latitudine ma dai nostri comportamenti"

Coronavirus: "Al Sud è possibile che circoli di meno". Ecco perchè

L'epidemia di coronavirus che sta mettendo in ginocchio l'Italia, al Sud potrebbe avere un impatto meno devastante che al Nord,

Ad affermarlo è il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.

«È possibile - ha detto Brusaferro - che al Sud possa esserci una circolazione più limitata del nuovo coronovirus e che i picchi di pazienti che necessitano di terapia intensiva non siano così importanti come è stato al Nord, a patto che si rispettino le attuali misure stringenti di contenimento».

«Al Sud - ha aggiunto il presidente dell'Iss - i casi sono ancora limitati e se si agisce in un momento iniziale della curva epidemica si può intervenire in modo significativo. Ancora più cruciale, in tali aree, è dunque il rispetto delle misure».

Rosarno, Lega: "Il governo dimentica il Sud"

"Si parla tanto di nuova questione meridionale e poi il nostro Governo nella manovra economica dimentica il Sud! È veramente inverosimile che tanti componenti dell’esecutivo, appartenenti all’area meridionale, non abbiano ritenuto di difendere il proprio territorio e le proprie comunità! È di elementare conoscenza che l’Italia può crescere solamente con lo sviluppo del meridione. Senza tale incremento nessun miglioramento vi potrà mai essere a livello nazionale. Ecco, pertanto, che la finanziaria avrebbe dovuto guardare con molta attenzione le esigenze del nostro territorio. Ma, nulla di ciò esiste. Sembra che il meridione non interessi più a nessuno. Senza parlare poi della Calabria! Non possiamo negare che la nostra regione negli ultimi venti anni sia stata malamente amministrata. Anzi, possiamo ben dire che vi è stato un pesantissimo disastro e che si sta assistendo, grazie al valoroso lavoro della magistratura, alla scopertura di vere e proprie lobby di potere che si sono interessate, solamente ed esclusivamente, a depredare le risorse della Calabria. Così come, sembra che questa terra non sia rappresentata a livello nazionale. Non un solo deputato o forza politica che abbia gridato allo scandalo per non essere stato il Sud interessato dal provvedimento che è in discussione in Parlamento. Ci auguriamo, quindi, che durante la discussione qualcuno voglia rappresentare tale situazione negativa e possa riuscire ad ottenere qualche emendamento che aiuti il meridione a crescere. Siamo, comunque, più che certi che Matteo Salvini affronterà, unitamente alla compagine parlamentare della Lega, tale problema rieuscendo a far approvare delle importanti iniziative per la crescita del nostro territorio".

È quanto si legge in una nota del gruppo consiliare della Lega al Comune di Rosarno: Giacomo Saccomanno - Giusy Zungri - Enzo Cusato - Alex Gioffrè

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