A Vibo fa freddo, vengono sospese le udienze ordinarie di lavoro del Tribunale

Il gelo, nel Vibonese, sembra poter incidere persino sui percorsi della Giustizia. Una comunicazione del presidente del Tribunale Alberto Nicola Filardo, in questo senso, è la plastica dimostrazione della situazione a queste latitudini. 

Per via del freddo che sta attanagliando la Calabria e considerato “il perdurante malfunzionamento dell’impianto di climatizzazione del palazzo di Giustizia sito in via Lacquari” (ed in attesa sull’intervento urgente che sarà eseguito dalla Provincia), sono state infatti sospese le udienze ordinarie di lavoro e di previdenza fissate dal 16 al 31 gennaio, mentre il processo “Black Money” riguardante gravi delitti di criminalità proseguirà nella sala al II piano del palazzo di Giustizia di corso Umberto I. Nello stesso stabile avranno poi luogo i più urgenti procedimenti di lavoro e di previdenza.

Un uomo è stato sorpreso all’interno del Tribunale di Vibo con un coltello

I Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno denunciato un 53enne per porto abusivo di coltello di genere vietato. L’uomo, L.N., è stato notato, nella mattinata, da un Carabiniere effettivo alla Stazione di Mileto ed in servizio di assistenza ai dibattimenti, mentre si aggirava con fare sospetto tra i corridoi del locale Tribunale Vecchio. Il carabiniere, dopo aver fermato l’uomo, ha proceduto alla sua identificazione e alla successiva perquisizione personale a seguito della quale ha rinvenuto un coltello del genere vietato avente una lama di 8 centimetri .L'uomo, che, secondo quanto sostenuto dai militari dell'Arma, non ha saputo fornire una giustificazione plausibile circa la sua presenza presso il Tribunale e il possesso del coltello, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.

 

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Vibo, bloccata una donna che voleva aggredire giudice in Tribunale

Una donna di 65 anni ha tentato di colpire con un martello di gomma rigida un giudice, venendo bloccata dal pronto intervento degli addetti alla sorveglianza presenti. Autrice del gesto, verificatosi all'interno dell'edificio che ospita gli uffici del Tribunale vecchio, M.C.S. che già in altre circostanze aveva compiuto azioni analoghe per le quali era stata oggetto di segnalazioni. L'anziana sostiene di essere stata raggirata da un tizio, al quale i giudici hanno comminato una condanna ritenendolo responsabile del reato di truffa aggravata e che si faceva consegnare soldi a fronte di promesse di assunzione. Una condotta illecita che, prima del processo d'Appello, è destinata ad essere prescritta. Un inganno costato alla donna una cifra pari a  265 mila euro.

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